Energy drink e il rischio di ictus da non sottovalutare

Arianna Bordi | Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello
A cura di Arianna Bordi
Autrice e divulgatrice esperta in salute femminile, psicologia e salute del cervello

Data articolo – 11 Dicembre, 2025

Atleta nero in forma che beve una bevanda energetica all'aperto. Persone in forma che si riposano dopo l'allenamento.

Un'abitudine apparentemente innocua come bere diversi energy drink ogni giorno può nascondere un rischio fatale: quello di un ictus grave.

A lanciare questo preoccupante monito è stata Martha Coyle, della Stroke Unit dei Nottingham University Hospitals NHS Trust, attraverso la pubblicazione di un caso clinico sulla rivista BMJ Case Reports.

Scopriamo di più in merito.

Il caso emblematico: otto lattine e un ictus

Protagonista della vicenda è un uomo di 50 anni, in salute e in buona forma fisica, la cui routine includeva il consumo di ben otto lattine di bevande energetiche al giorno.

L'uomo è stato colpito da un ictus nel talamo, la regione cerebrale cruciale che regola la percezione sensoriale e il movimento.

undefined

I sintomi al momento del ricovero erano allarmanti: l'uomo manifestava debolezza e intorpidimento lungo tutto il lato sinistro del corpo, oltre a gravi difficoltà di equilibrio, deambulazione, deglutizione e linguaggio: un quadro clinico noto come atassia.

Un dato spiccava in particolare: la sua pressione sanguigna era schizzata a un valore considerato estremamente critico, toccando i 254/150 mm Hg.

Nonostante il pronto intervento farmacologico fosse riuscito inizialmente ad abbassare la pressione sistolica (quella misurata durante la contrazione cardiaca) a 170 mm Hg, una volta dimesso, la pressione risalì rapidamente e si mantenne ostinatamente alta, nonostante i tentativi di intensificare il trattamento farmacologico.

Una dipendenza nascosta e i suoi effetti

Solo durante i colloqui approfonditi è emersa l'entità della sua abitudine: l'uomo beveva in media otto energy drink quotidianamente.

Considerando che ciascuna lattina conteneva 160 mg di caffeina, l'assunzione giornaliera totale si aggirava intorno ai 1200-1300 mg, una quantità decisamente superiore alla dose massima raccomandata di 400 mg al giorno.

La svolta è arrivata quando gli è stato imposto di interrompere bruscamente questo consumo, perché il risultato è stato sorprendente: la sua pressione sanguigna è tornata alla normalità, rendendo superflua la prosecuzione della terapia farmacologica.

Nonostante questo miglioramento, il danno neurologico non è stato completamente reversibile, dato che l'uomo conserva ancora i segni di quell'episodio.

A distanza di otto anni la sua testimonianza è un potente promemoria: "Ovviamente non ero consapevole dei pericoli che l'assunzione di energy drink mi stava causando. Ho continuato ad avere intorpidimento al lato sinistro della mano, delle dita delle mani, del piede e dei piedi anche dopo 8 anni."


Potrebbe interessarti anche:


Gli esperti che hanno redatto il rapporto sono chiari: la mancanza di consapevolezza sui rischi cardiovascolari associati alle bevande energetiche non è sorprendente, poiché tali prodotti non sono tipicamente percepiti come una minaccia per il cuore e le arterie.

Gli energy drink, infatti, non contengono solo oltre 150 mg di caffeina per litro e un alto carico di zuccheri, ma anche sostanze come taurina, guaranàginseng e glucuronolattone, ingredienti che possono potenziare gli effetti della caffeina e incrementare il rischio di ictus e altre patologie cardiovascolari.

Sebbene una lattina media da 250 ml contenga circa 80 mg di caffeina (contro i 30 mg del tè e i 90 mg del caffè), inoltre, alcune singole porzioni possono arrivare fino a 500 mg.

In conclusione, anche se questo studio è basato su un singolo caso, gli autori sono convinti: "Sebbene le prove attuali non siano conclusive, data la letteratura in continua crescita, l'elevata morbilità e mortalità associate a ictus e [malattie cardiovascolari] e gli effetti negativi ben documentati sulla salute delle bevande ad alto contenuto di zucchero, proponiamo che una maggiore regolamentazione delle vendite [di bevande energetiche] e delle campagne pubblicitarie [...] potrebbe essere vantaggiosa per la futura salute cerebrovascolare e cardiovascolare della nostra società."

Fonti:

BMJ Case Reports - Energy drinks, hypertension and stroke

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Pane e cereali integrali.
Fibre e cuore: nuovo studio svela quanto la dieta cambia le arterie

Fibra a tavola e cuore sano: uno studio svedese mostra come la dieta influenza la struttura delle arterie e il rischio di placche pericolose.