Fare sport migliora la memoria: ecco quanto durano davvero i benefici (e il ruolo segreto del sonno)

Mattia Zamboni | Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano
A cura di Mattia Zamboni
Autore e divulgatore esperto in salute, nutrizione e psicologia applicata al benessere quotidiano

Data articolo – 13 Dicembre, 2024

Una persona si allaccia le scarpe da ginnastica affianco a dei pesi

I benefici dell’attività fisica su mente e corpo sono chiari da tempo – tra questi, l’apporto decisivo che un miglior afflusso di sangue ha sul cervello e il rilascio di neurotrasmettitori che ottimizzano le funzioni cognitive e l’umore.

Un recente studio ha, però, sottolineato quanto durano i vantaggi dello sport sulla memoria.

Scopriamolo di seguito.

Come funziona lo studio

Stando ad una ricerca dell’University College London pubblicata sul Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity fare attività fisica dona benefici alla memoria e gli effetti rimangono tangibili per almeno 24 ore.

Lo studio che ha indagato questi effetti ha preso in esame 76 individui tra i 50 e gli 83 anni e ha monitorato le performance dei partecipanti per 8 giorni.

Durante questo periodo, le persone sono state sottoposte a test di memoria che sono risultati maggiormente positivi il giorno successivo ad una maggiore attività fisica (sia essa moderata o intensa)

Questi dati sono stati incrociati anche con quelli relativi alla durata e alla qualità del sonno – i pazienti indossavano una accelerometro che ha calcolato il tempo trascorso nella fase REM, nella fase a onde lente (OWS) e la durata del sonno in generale (il nuovo algoritmo utilizzato è stato derivato dall’apprendimento automatico convalidato dalla polisonnografia).

Per giungere a questi risultati, sono stati utilizzati modelli misti lineari per esaminare le associazioni tra attività fisica, sonno e prestazioni cognitive del giorno successivo, dopo aver tenuto conto dell'attività fisica abituale e dei modelli di sonno durante il periodo di studio e di altri fattori temporali e contestuali.

I risultati della ricerca

I risultati hanno, dunque, dimostrato che ulteriori 30 minuti di attività fisica (da moderata a intensa) – svolta il giorno prima dei test mnemonici – sono stati associati a punteggi di memoria a lungo e a breve termine più alti.

Andrew Streptoe, uno dei coautori della ricerca, sottolinea come questi risultati siano estremamente positivi soprattutto tra gli individui in età più avanzata: “Tra gli anziani, mantenere la funzione cognitiva è importante per garantire una buona qualità della vita, il benessere e l'indipendenza. È quindi utile identificare i fattori che possono influenzare la salute cognitiva su base giornaliera".

"I nostri risultati – dice Mikaela Bloomberg, prima firmataria della ricerca – suggeriscono che i benefici della memoria a breve termine dell'attività fisica possono durare più a lungo di quanto si pensasse in precedenza. Dormire di più, in particolare il sonno profondo, sembra inoltre potenziare ulteriormente questo miglioramento della memoria.

Ora, finalmente, è possibile dare una risposta all’assunto che ha spinto i ricercatori ad approfondire l’argomento: “Studi precedenti suggeriscono che i benefici cognitivi a breve termine dell'attività fisica si verificano da minuti a ore dopo l'esercizio. Non è chiaro se questi benefici persistono il giorno seguente e il ruolo del sonno”

Ora, rimane da capire se i vantaggi a breve termine dell’esercizio fisico sulla memoria possano avere un effetti a lungo termine e rallentare  il declino cognitivo.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Scatola di legno piena di vecchie fotografie accatastate
L’interruttore della memoria: ecco la “manopola” molecolare che può modulare ricordi e traumi

Una scoperta neuroscientifica apre la strada a un interruttore molecolare capace di modulare ricordi traumatici e positivi. Clicca qui e scopri di più.

Una persona davanti ai social media.
Social Media: l’uso eccessivo può allontanarci dal corpo? Ecco la scoperta

E se l’esperienza corporea potesse essere influenzata anche dal tempo trascorso sui social media? Un nuovo studio ha indagato questo legame. Scopri cosa significa.