Fibromialgia, parte al Niguarda un programma innovativo di cura

Emanuela Spotorno |  Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva
A cura di Emanuela Spotorno
Autrice e divulgatrice esperta in salute, benessere femminile e medicina preventiva

Data articolo – 10 Dicembre, 2025

due persone camminano nel prato

Vivere con la fibromialgia significa affrontare una sfida quotidiana che spesso non si vede dall’esterno. Il dolore, la stanchezza e le difficoltà di concentrazione possono diventare compagni costanti, rendendo impegnative anche le attività più semplici della vita di tutti i giorni.

La fibromialgia è una condizione spesso invisibile ma estremamente impattante: dolore diffuso, sonno disturbato, stanchezza profonda e difficoltà a concentrarsi accompagnano ogni giornata di chi ne soffre. Colpisce soprattutto le donne, in particolare nella fascia 35-55 anni, e può rendere complesso lavorare, gestire la famiglia e perfino le attività più semplici.

Per rispondere ai bisogni di questi pazienti, l’Ospedale Niguarda di Milano, in collaborazione con l’ASST Valtellina, ha avviato un progetto innovativo che unisce competenze cliniche e terapie complementari, aprendo la strada a un modello riabilitativo totalmente nuovo.

Perché la fibromialgia richiede un approccio diverso

Non esiste un unico sintomo che la identifichi: il dolore diffuso si accompagna spesso ad affaticamento persistente, disturbi digestivi, mal di testa, alterazioni del sonno e un senso di “annebbiamento mentale”, noto come fibro-fog.

Questa varietà di manifestazioni rende la diagnosi più complessa e, allo stesso tempo, richiede percorsi terapeutici altamente personalizzati. Le terapie farmacologiche da sole, infatti, non sempre sono sufficienti: le linee guida indicano la necessità di integrare attività fisica adattata, tecniche di rilassamento e interventi di tipo psicologico.

Un soggiorno riabilitativo per ritrovare equilibrio

Da questa visione nasce il nuovo percorso terapeutico dedicato ai pazienti con fibromialgia primaria. Si tratta di un programma intensivo di tre settimane che si svolge presso l’Ospedale di Sondalo, nel cuore della Valtellina, in un ambiente naturale che favorisce movimento e benessere.

I gruppi, composti da 8 a 15 persone, vengono seguiti quotidianamente dai professionisti del Niguarda, presenti sul posto per coordinare le attività e garantire continuità assistenziale.

La formula residenziale permette:

  • un monitoraggio costante dei sintomi;
  • trattamenti coordinati tra più specialisti;
  • attività di gruppo che favoriscono supporto reciproco;
  • valutazioni cliniche approfondite in tempi brevi.

Il programma include diverse attività non farmacologiche con evidenze scientifiche di efficacia:

  • nordic walking e trekking dolce, per stimolare il movimento senza sovraccaricare le articolazioni;
  • mindfulness, utile per gestire stress, dolore e qualità del sonno;
  • immersioni termali a Bormio, quattro volte a settimana, con percorsi personalizzati di balneoterapia.

L’ambiente naturale e la collaborazione con associazioni del territorio contribuiscono a rendere l’esperienza riabilitativa più completa e coinvolgente.

Una rete di professionisti per costruire percorsi su misura

Il progetto non si limita ai trattamenti: al centro c’è la persona, con un’équipe composta da reumatologi, fisioterapisti, psicologi, dietisti, ginecologi, gastroenterologi, terapisti occupazionali e infermieri.

Questo lavoro sinergico ha un obiettivo chiaro: creare per ogni paziente un percorso personalizzato, che combini in modo equilibrato interventi farmacologici, terapie fisiche, supporto psicologico e strategie di autogestione.

L’educazione terapeutica è un pilastro del programma: imparare a conoscere la malattia e a interpretarne i segnali permette al paziente di riconquistare autonomia e ridurre nel tempo la necessità di controlli frequenti.


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Ridurre i costi, migliorare la qualità di vita

La fibromialgia ha un forte impatto anche sul Sistema sanitario. I pazienti spesso necessitano di molte visite specialistiche e accertamenti diagnostici. Secondo diversi studi, i costi sanitari per persona sono circa tre volte superiori rispetto alla popolazione sana, e un quarto dei pazienti arriva a lasciare il lavoro entro cinque anni dall’insorgenza dei sintomi.

Un modello integrato e continuativo come quello sperimentato da Niguarda può aiutare a ridurre questi costi indiretti, grazie a diagnosi più rapide, percorsi chiari e una gestione più efficace della malattia.

Un progetto pilota che guarda al futuro

Questa esperienza rappresenta un passo importante verso una presa in carico più umana, multidisciplinare e vicina ai bisogni delle persone con fibromialgia. La collaborazione tra ospedali, territorio, professionisti e strutture termali permette di offrire un supporto a 360 gradi, valorizzando risorse locali e competenze specialistiche.

Se il modello confermerà i suoi benefici, potrebbe diventare un punto di riferimento per molte altre strutture italiane.

Fonti

  • Società Italiana di Reumatologia (SIR) - The Italian Society for Rheumatology clinical practice guidelines for the diagnosis and management of fibromyalgia Best practices based on current scientific evidence
  • Ospedale Niguarda di Milano - Montagna, mindfulness e nordic walking per trattare la fibromialgia. Il progetto pilota dell'Ospedale Niguarda in collaborazione con ASST Valtellina


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