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Aids: in continuo aumento il numero dei casi

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 01 Dicembre, 2014

Oggi 1° dicembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro l’Aids. Un appuntamento importante che, anno dopo anno, vede milioni di persone dare voce a uno dei temi più scottanti per la salute, il virus dell’immunodeficienza umana e la degenerazione di questa grave malattia infettiva.

Qual è la percentuale di pazienti colpiti da Aids in Europa?

I dati non sono confortanti, purtroppo. Se da una parte la minaccia di malattie, come l’Ebola, sembra prevalere sulle altre e smuovere con un brivido di paura l’opinione pubblica, dall’altro non bisogna dimenticare e sottovalutare quello che da molti anni è un nemico per molti paesi, l’Aids, appunto.

Solo nel 2013, in Europa si sono registrati più di 136 mila casi di Aids, segnando, negli ultimi 9 anni, un incremento dell’80% dei casi di contagio con un andamento molto preoccupante. Secondo gli autorevoli European Center for Diseaes Control and Prevention e Oms, “l’Europa sta fallendo nella lotta all’Hiv“. Un’affermazione forte, di cui si fa portavoce Marc Sprenger, direttore dell’Ecdc. “È necessario impegnarsi di più nella lotta all’Aids, sia all’interno dei propri confini che appena fuori. In Africa ci sono paesi che hanno raggiunto risultati migliori dell’Europa nella lotta alla malattia“.

La situazione in Italia

Il nostro Paese non è una “penisola felice” quando si parla di HIV e Aids. I dati del Centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità parlano chiaro: non sembra diminuire il numero delle diagnosi nel 2013, per un totale di 3.806 pazienti. I contagiati, solitamente soggetti con un’età media di 39 anni per i maschi e di 36 anni per le femmine, si accorgono della presenza del virus già in una fase avanzata, alla comparsa dei primi sintomi della malattia.

Secondo le statistiche, i pazienti omosessuali di sesso maschile sono tra i più colpiti, mentre per gli stranieri residenti in Italia, la percentuale è maggiore tra gli eterosessuali. Ancora una volta, tra le cause di trasmissione del virus in cima troviamo i rapporti sessuali non protetti.

Le regioni con i maggiori casi registrati? Lazio, Lombardia e Piemonte.

Come prevenire la diffusione del virus?

La risposta a questa domanda è, ancora una volta, una: attraverso l’informazione. Soprattutto tra i giovani, e i dati purtroppo lo confermano, prevale un atteggiamento di noncuranza dei rischi di contagio. L’uso del preservativo, infatti, non è ancora così diffuso e, molto spesso, si dimostra di non saperlo indossare correttamente. Importante è poi ricordare che proteggersi è necessario, ma l’attenzione deve essere comunque più ampia. Il preservativo, infatti, potrebbe non garantire una copertura del 100% per diverse ragioni (rotture del lattice, contatto involontario con liquidi e sostanze organiche, cattiva abitudine di non indossarlo sin da subito). Uno studio di qualche anno fa, intitolato “Condom and seat belts: the parrallels and the lessons”, pubblicato sulla rivista The Lancet, sottolineava come il condom provocasse un effetto psicologico simile a quello indotto dalle cinture di sicurezza di un’auto: ovvero quello di rendere più inclini i soggetti a comportamenti a rischio per la troppa sicurezza. Va detto, invece, che il preservativo risulta efficace al 96% dei casi, se usato correttamente.

Altre cause di contagio sono legate al contatto con sangue e latte materno, fluidi che veicolano il virus. La saliva, come ricordato più volte, non è fra questi; falsa è, infatti, la credenza che l’HIV possa contagiarsi tramite il bacio.

Quando fare il test dell’Hiv?

Se si sono verificate situazioni “a rischio”, come quelle di cui abbiamo parlato, fare il test può essere la scelta giusta, sempre guidati dal proprio medico di fiducia, rivolgendosi a strutture private o alle Asl locali.

Qual è la procedura? Niente timori. Il test dell’Hiv è un semplice prelievo di sangue. Per la diagnosi sono anche disponibili “test rapidi” e più semplici da eseguire che utilizzano una solo goccia di sangue o la saliva del paziente. Importante è però che a eseguirli sia del personale medico specializzato.

Se si è sieropositivi, qual è l’assistenza garantita dal Servizio Sanitario ai pazienti?

Nel caso in cui i risultati dovessero essere positivi, le Aziende Sanitarie Locali promuovono alcuni servizi di sostegno psicologico e assistenza. Secondo l’Accordo Collettivo Nazionale dei Medici Generali, sono previsti in particolare 2 modalità di sostegno ai pazienti:

  • assistenza domiciliare programmata, per chi non ha la possibilità di recarsi in ospedale;
  • assistenza domiciliare integrata, per chi ha necessità di un trattamento riabilitativo perché portatore di problemi a carattere cronico o infermità invalidanti.

Esiste poi una terza forma di assistenza, quella delle “case alloggio“, ovvero un luogo di cura per coloro che non dispongono di una casa. Le case alloggio, nel corso degli ultimi 25 anni, hanno rappresentato un ambiente familiare per le persone sieropositive o con Aids, riducendo la percentuale di ospedalizzazione a vantaggio di un’assistenza personalizzata.

Aids: in corsa verso la cura

La speranza di una terapia che spazzi via per sempre la minaccia dell’Aids è sempre viva e ogni giorno più concreta. Dopo anni di studio, pare che si sia individuato un percorso utile a bloccare il virus dell’Hiv. L’Istituto Superiore della Sanità ha promosso la sperimentazione, nella Fase I di verifica dell’assenza di tossicità, del vaccino TAT, ovvero un vaccino preventivo basato sulla proteina TAT che indurrebbe una risposta immunitaria dell’organismo.

La proteina TAT è una proteina regolatoria interna al virus, che ne bloccherebbe l’azione di avanzamento. La risposta immune contro questa proteina dovrebbe portare questa stessa a non funzionare più nel virus, inibendolo. Il virus, infatti, non prolifererebbe più nell’organismo. Il vaccino TAT potrebbe essere efficace anche come vaccino terapeutico, in quanto pare che possa bloccare la progressione della malattia negli individui sieropositivi.

Altri studi stanno portando a nuove strade. I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), ad esempio, hanno spinto il virus a mutare in modo incontrollabile, rendendolo più debole sino a farlo morire. Il prof. John Essigmann e il suo team hanno realizzato un farmaco, noto come KP1212, che induce il genoma dell’Hiv proprio a questa mutazione. L’obiettivo è far si che la velocità con cui il virus dell’Hiv si diffonde diventi la sua arma di distruzione. “Se si riesce, infatti, a indurre il virus a raddoppiare il proprio tasso di mutazione, questo non sarebbe più in grado di produrre proteine funzionali“.

Un altro metodo in corso di studio è basato sul principio dell’immunosoppressione. Si tratta di un cocktail di batteri da bere, e non da iniettare. A capo dello studio c’è l’ematologo francese Jean-Marie Andrieu. La novità di questo cocktail sta nel fatto che dovrebbe spingere l’organismo a ignorare il virus, come accade con la tecnica di immunosoppressione usata per evitare il rigetto dopo i trapianti.

Le ricerche in atto, dunque, non mancano, e si corre assieme verso un’unica meta: la cura per l’Aids.

Gli eventi di oggi nelle principali città italiane

Prevenire è meglio di curare. Una frase nota che in questo giorno ha un valore ancora più forte. Oggi sarà attivo e a disposizione di tutti coloro lo vorranno il numero verde 800.861061 dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dalle ore 10.00 alle ore 18.00. A rispondere saranno numerosi esperti, in italiano, inglese, francese e portoghese; sarà attivo anche il contatto Skipe (uniticontrolaids) per coloro che vivono all’estero. Inoltre, un consulente in materia legale risponderà dalle ore 14.00 alle ore 18.00.

Saranno attive tutte le Asl delle principali città italiane; a Milano si potrà accedere a numerosi servizi, come:

  • Dalle 08.30 alle 18.30: Test salivare al Centro di riferimento HIV Asl Milano (viale Jenner 44).
  • Dalle 9.00 alle 16.00: Info-point Anlaids presso la sede centrale di Barclays (via Arconati 1).
  • Dalle 12.00 alle 17.00: Punto prelievo dell’Ospedale San Raffaele presso Stazione FN Cadorna.
  • Dalle 12.00 alle 18.00:  Punto prelievo dell’Ospedale San Raffaele in via Spallanzani 15.

Giovedì 4 dicembre:

  • Dalle 08.30 alle 15.00: Test salivare al Centro di riferimento HIV (viale Matteotti 13 – Sesto San Giovanni).
  • Dalle 17.00 alle 20.30: Test salivare alla Fondazione LILA (via Carlo Maderno 4) Info allo 02 89400887.

Domenica 7 dicembre dalle 20 sarà attivo l’Infopoint Contattosicuro.it alla discoteca Alcatraz. Lunedì 15 dicembre dalle 20, l’Infopoint Contattosicuro.it al concerto di Stromae al Forum di Assago.

A Roma, presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, Lazzaro Spallanzani, si terrà dalle ore 8.30 alle 13.30 una tavola rotonda sul tema “Getting to zero: azzerare l’infezione da Hiv nel Lazio”. Saranno, inoltre, presenti fino alle ore 18.30 le postazioni informative del Circolo Mario Mieli, dell’Associazione ANDDOS e del Coordinamento Romano HIV.

A Napoli si distribuirà del materiale informativo presso l’Università “Federico II”, l’Università Parthenope, l’Università Orientale. Inoltre, l’associazione Arcigay Napoli distribuirà, durate tutte le iniziative, condom e materiale informativo sulle MtS (Malattie a trasmissione Sessuale) nelle principali piazze.

A Bari  saranno presenti degli stand informativi in via Sparano e presso alcuni locali.

 

 

 

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Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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