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Il glaucoma non ha sintomi? Ecco i principali fattori di rischio a cui prestare attenzione

Redazione

Ultimo aggiornamento – 06 Aprile, 2022

Glaucoma: i sintomi e le cause del disturbo

A cura di A.N.P.I.G. ONLUS – associazione per i Pazienti affetti da Glaucoma e da malattie croniche della vista. 


Il glaucoma, denominato anche il ladro silenzioso della vista, è rappresentato da un gruppo di patologie accomunate da una perdita progressiva delle cellule che costituiscono il nervo ottico, le ganglionari, e dalla conseguente riduzione della funzione visiva.

La pressione oculare (IOP) elevata gioca, senza dubbio, un ruolo causale importante nell’insorgenza di questa malattia.

Il glaucoma è quasi sempre una malattia cronica e degenerativa, insidiosa perché senza sintomi, ma se diagnosticata e curata in tempo, può essere fermata o rallentata. Nel mondo, 90 milioni di persone sarebbero colpite da questa malattia e, dato che la popolazione tenderà a invecchiare sempre di più, il numero è destinato ad aumentare.

Si calcola che nelle persone di etnia caucasica e di oltre 40 anni di età la prevalenza sia del 2%. Età ed etnia sono fattori importanti da cui dipendono prevalenza e incidenza della malattia.

Le forme di glaucoma

Esistono, fra le varie forme di glaucoma, due tipi principali che sono diversamente distribuiti, essendo il glaucoma ad angolo stretto più frequente nelle popolazioni asiatiche e quello ad angolo aperto comune in quelle caucasiche. 

Epidemiologicamente, nella soggetti con pelle nera, il glaucoma è più frequente.

Più della metà dei pazienti affetti da glaucoma è colpita dal glaucoma ad angolo aperto. Il termine “angolo aperto” rappresenta la forma solitamente asintomatica della malattia, ove il passaggio del liquido interno dell’occhio, l’umor acqueo, è cronicamente ostacolato.

Il glaucoma ad angolo stretto, meno frequente, può presentarsi in modo acuto, con dolore oculare e perioculare e spesso accompagnato da nausea e vomito. Questa evenienza, chiamata anche glaucoma acuto, se non trattata, può portare a una rapida perdita della vista.

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Il glaucoma si può prevenire?

La prevenzione del glaucoma consiste nell’individuare precocemente la malattia, impedendo che i danni alla vista si manifestino. Il modo migliore per attuare questa prevenzione è l’individuazione dei fattori di rischio che possono essere enumerati in ordine di importanza in:

  1. pressione oculare;
  2. familiarità;
  3. età ed etnia;
  4. sesso;
  5. spessore della cornea;
  6. miopia;
  7. utilizzo cronico di cortisone;
  8. fattori vascolari;
  9. struttura della papilla ottica.

La papilla ottica, o disco ottico, è la parte del nervo che è osservabile dall’oculista durante l’esplorazione del fondo oculare e che, a una valutazione esperta, può rivelare la situazione e lo stadio della malattia, poiché lo spessore delle fibre raccolte nella papilla rappresenta la quantità dei prolungamenti, o assoni, delle cellule ganglionari, i neuroni che trasportano l’impulso nervoso della visione.

Un accurato esame oftalmoscopico della papilla, o uno studio con tecniche computerizzate di imaging (OCT, GDx, Angio-OCT), permettono una valutazione del danno, a diagnosi fatta, e un controllo della evoluzione della malattia, auspicabili per un corretto follow-up del glaucoma.

L’esame del campo visivo rappresenta una valutazione indispensabile per la diagnosi, per il follow-up e per studiare se la terapia è sufficiente ed efficace a rallentare o fermare la malattia.

Il campo visivo rappresenta lo spazio visibile a occhio fermo ed è misurabile con strumenti chiamati perimetri. Questi individuano zone viste da quelle non viste o cieche, e zone di visibilità relativa. I difetti sono denominati scotomi, difetti fascicolari, amputazioni del campo visivo.

Esistono sistemi di valutazione del campo visivo che permettono di identificare la malattia in uno stadio da borderline ad avanzato e sul quale l’oculista imposta una terapia medica, laser o chirurgica.

Come abbiamo accennato esistono altri tipi di glaucomi, meno frequenti ma non per questo meno pericolosi per la vista.

Il glaucoma congenito, quello giovanile, il post-traumatico, quello provocato dall’uso del cortisone per i soggetti responder, anche questi scarsamente sintomatici.

L’utilità della visita oculistica nelle varie fasi della vita mette al sicuro dalla possibilità di ignorare una malattia che rappresenta oggi la prima causa di cecità nel mondo.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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