Gli alimenti che potrebbero peggiorare la BPCO

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Ultimo aggiornamento – 29 Gennaio, 2021

Gli alimenti per BPCO: quali scegliere

La BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) è una malattia polmonare cronica, progressiva e potenzialmente irreversibile. 

La principale caratteristica della malattia è la limitazione del flusso aereo ed è causata dallo stato infiammatorio cronico del parenchima del polmone e delle vie aeree.

Data la sua natura potenzialmente irreversibile, non esiste una vera e propria cura per la BPCO, ma una serie di trattamenti e di accorgimenti volti a gestire i sintomi. Tra questi, anche le scelte alimentari possono contribuire a evitare un peggioramento della condizione. Insomma, quali sono i cibi da evitare se si soffre di BPCO

Vediamolo insieme.

BPCO, stile di vita e alimentazione

Per gestire al meglio la BPCO è necessario modificare lo stile di vita, soprattutto se si è fumatori. Dare un taglio netto alle sigarette è imprescindibile per evitare il peggioramento della condizione! Tuttavia, anche praticare regolarmente attività fisica e modificare la dieta sono fattori importanti.

Il legame tra l’alimentazione e una malattia respiratoria potrebbe non sembrare così immediato, tanto da spingere a ritenere che i cibi che si consumano non abbiano alcun peso sui sintomi della BPCO. Eppure, non è così. I pazienti con BPCO possono avere quadri clinici molto diversi tra loro, che richiedono interventi specifici anche sotto il profilo nutrizionale, alcuni anche molto complessi.

Nei casi moderati e gravi di BPCO, il paziente viene inevitabilmente indirizzato nel percorso di intervento nutrizionale, mentre potrebbe non essere così per i pazienti affetti dalle forme più lievi. Tuttavia, è sempre raccomandabile evitare il fai da te.

Un’evidenza da considerare a tal proposito è che i pazienti affetti da BPCO possono essere iponutriti, soprattutto rispetto alla richiesta proteica. L’iponutrizione proteica espone il paziente a un rischio di peggioramento dell’insufficienza respiratoria. Infatti, l’atto respiratorio è affidato ai muscoli toracici, sottoposti a un elevato lavoro per assicurare la funzionalità respiratoria. Lo stato di malnutrizione, quindi, si ripercuote negativamente sul decorso della BPCO e, di conseguenza, è necessario individuarlo e correggerlo.

L’iponutrizione è in parte dovuta alla dispepsia e alla sensazione di pienezza e gonfiore avvertita dai pazienti. La sensazione di pienezza solitamente insorge a seguito di pasti abbondanti o con cibi poco digeribili, ma può anche presentarsi negli individui che, progressivamente, perdono l’appetito e per i quali anche un pasto con porzioni normali finisce col rappresentare un eccesso. 

La cattiva e/o lenta digestione si ripercuotono negativamente sulla capacità respiratoria. Quest’ultima è ancora più ridotta in caso di sovrappeso e obesità (responsabili di una minore funzionalità cardio-respiratoria).

La situazione, quindi, è più complessa di quanto si possa pensare, ma ci sono alcuni accorgimenti di carattere generale che è opportuno conoscere perché, appunto, valgono per tutti i pazienti affetti da BPCO (anche per quelli con forme iniziali o lievi).

Gli alimenti da evitare

Il consumo di cibi fritti è certamente da limitare. Questa, però, è certamente una raccomandazione generale, valida anche per la popolazione sana. Non vuol dire che non ci si possa concedere ogni tanto un piacere culinario o uno snack fritto, ma sicuramente questi cibi non vanno consumati in modo regolare e in quantità esagerata. 

Per chi è affetto da BPCO, soprattutto se in sovrappeso o obeso, è raccomandabile proprio evitare il consumo di cibi fritti. I grassi contenuti nei cibi fritti sono di difficile digestione, richiedono quindi un maggior lavoro (anche in termini di tempo) da parte dell’apparato digerente e causano sensazione di pesantezza e gonfiore che peggiora l’affaticamento respiratorio.

Il gonfiore è provocato anche dall’ingestione delle bevande contenenti anidride carbonica, molte delle quali sono anche molto zuccherine. L’elevato contenuto di dolcificanti le rende decisamente poco salutari in generale, soprattutto per chi ha necessità di perdere peso.

Altra cosa da evitare sono le carni lavorate, soprattutto se le porzioni sono abbondanti e consumate in modo regolare. Tre studi indipendenti hanno evidenziato un’associazione tra il consumo frequente e/o elevato di salumi con il rischio di sviluppare BPCO e con la progressione della malattia. Altri studi hanno evidenziato che minore è il consumo di caffè, carni rosse, verdure bollite e minore è la prevalenza di BPCO.

La dieta da favorire

In generale, gli alimenti da favorire se si soffre di BPCO sono:

  • Frutta
  • Verdura
  • Cereali integrali
  • Pesce

Una particolare menzione spetta al pesce ricco di omega-3. Alcuni studi, infatti, hanno evidenziato che un’alimentazione in cui i grassi omega-3 sono ben rappresentati è utile a rallentare la progressione della malattia. Da sottolineare è il fatto che il modo in cui si introduce il cibo è importante tanto quanto ciò che si mangia. Una buona digestione, infatti, inizia nella bocca: masticare lentamente aiuta moltissimo a digerire bene!

Insomma, la BPCO è una patologia che richiede necessariamente una modifica dello stile di vita, quindi anche dell’alimentazione. A tale scopo, è raccomandabile rivolgersi a dei professionisti del settore per impostare un regime dietetico sano e utile a trarre benefici sia rispetto al controllo dei sintomi respiratori della malattia sia rispetto allo stato di salute generale. 

Questo è particolarmente consigliabile ai soggetti in stato di iponutrizione e per quelli in sovrappeso o obesi. In generale, però, possiamo affermare che i pazienti affetti da BPCO devono evitare o limitare diversi alimenti che potrebbero causare cattiva digestione, favorire l’accumulo di tessuto adiposo e che potrebbero essere connessi in vario modo con la progressione della malattia. Importante è prediligere un’alimentazione ricca di verdura, frutta, pesce e cereali integrali!

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche
Scritto da Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Da sempre interessata alla divulgazione scientifica e con un'implacabile sete di conoscenza che vorrei condividere, sono Biologa, laureata in Biotecnologie Mediche e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche. Svolgo sia attività libero professionale di Biologo Nutrizionista sia attività di ricerca, presso l’Università "La Sapienza" di Roma.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Una donna spezza una sigaretta
Fumo, prezzi alle stelle: 5 euro in più per dire addio alle sigarette?

L’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) ha proposto di aumentare il prezzo delle sigarette di 5 euro per contrastare il tabagismo. Scopri di più.