Green pass: e se anche in Italia diventasse obbligatorio? Stiamo parlando della certificazione verde che permetterebbe ai cittadini vaccinati di avere libero accesso in luoghi pubblici, di partecipare agli eventi e ai convegni, di prendere mezzi di trasporto come treni e aerei, di assistere agli spettacoli e molto altro. Il verde come "conditio sine qua non"? Forse, sì.
Green pass: la linea del Governo italiano
Dopo la presa di posizione francese, ovvero istituire l'obbligo di Green Pass, necessario secondo il presidente Macron, anche in Italia inizia a muoversi un pensiero più forte. I monitoraggi settimanali segnalano andamenti in salita, a causa della variante Delta che, poco alla volta, sta diventando dominante, e l'ipotesi è quella di rendere indispensabile il green pass, rilasciandolo solo dopo il completamento del ciclo vaccinale.
Aumentano i casi di Covid-19 tra i più giovani
L’aumento dei nuovi casi è certamente ciò che preoccupa. Seppur vero che le terapie intensive non sono piene, il timore è che i giovani in primis portino i numeri a risalire, con gravi conseguenze ancora una volta.
Il rischio di ritorno in fascia gialla o arancione è reale. Nuovi parametri saranno considerati, tenendo conto del numero dei ricoveri.
Intanto, in queste ore, il presidente del Consiglio Mario Draghi — in contatto con gli scienziati del Cts — sta cercando di fare una chiara valutazione della necessità di imporre obblighi di questo tipo. Entro la fine di luglio, la decisione verrà presa. Secondo la Gelmini, la via di mezzo potrebbe essere quella di non prevedere restrizioni pesanti e sanzioni severe come in Francia, ma rendere in ogni caso indispensabile il green pass.
Come fare a incrementare i vaccini?
Inutile negarlo, questo è l'interrogativo chiave. Più vaccinati garantirebbero meno contagi.
Ad oggi, la campagna vaccinale, coordinata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, va avanti con un ritmo di 500 mila somministrazioni al giorno, ma sono soprattutto richiami, seconde dosi. Sono, quindi, moltissimi i cittadini che non hanno ancora effettuato la prenotazione e, per questa ragione, si sta pensando a come fare per incentivare il tutto.
Ad esempio, potrebbe essere istituito l'obbligo di green pass per accedere agli stadi, pensando alla ripartenza a settembre del campionato di calcio e delle altre discipline sportive. Certificazione necessaria anche per i congressi e gli eventi.
E le palestre e piscine? Anche in questo caso, si pensa di prevedere il permesso di ingresso solo a chi è vaccinato, guarito o si è sottoposto a tampone nelle 48 ore precedenti.
Più difficile la questione nei ristoranti.
In ultimo, il green pass potrebbe essere indispensabile per treni e aerei. Sembra invece escluso che ciò avvenga per i mezzi pubblici, in quanto impossibile effettuare i controlli continui e veloci.
Staremo a vedere, intanto, come sempre, mantenere la massima attenzione è l'obbligo a cui non ci si può (e non ci si deve) mai sottrarre.