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I metallari degli anni ’80 sono adulti più felici

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 17 Luglio, 2015

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L’Heavy metal è stato uno dei generi musicali più in voga verso la fine degli anni Ottanta. Spesso, le famiglie degli allora giovani followers di questo tipo di musica temevano che il metal avvicinasse i loro pargoli al satanismo, all’uso di droghe e a eccessi riguardanti la sfera sessuale.

I risultati di un nuovo studio smentiscono le paure dei genitori.

Lo studio

In particolare, una recente ricerca, Three Decades Later: The Life Experiences and Mid-Life Functioning of 1980s Heavy Metal Groupies, Musicians, and Fans, condotta da un team di ricercatori formato da psicologi presso le università di Humboldt State, Ohio State, UC Riverside e UT Austin, ha analizzato il percorso di vita di 377 volontari tra coloro che negli anni ’80 erano «groupies, musicisti e fan del mondo dell’heavy metal, mentre oggi sono persone di mezza età» e ha mostrato come, nonostante i “seguaci” del metal abbiano di sicuro vissuto un’adolescenza più rischiosa, ad oggi sono stati «significativamente più felici in gioventù e meglio formati oggi, paragonati a gruppi della stessa età o addirittura a un gruppo di ragazzi del college dei nostri giorni».

I ricercatori hanno scoperto che chi da giovane è stato un fan dell’heavy metal ricorda la propria gioventù come una fase della vita più allegra e con molti meno rimpianti rispetto a chi non seguiva questo filone.

Ma perché?

Secondo gli studiosi, perché hanno vissuto una gioventù ricca di emozioni amplificate e di relazioni intense all’interno di un gruppo che condivideva una passione per lo stesso genere musicale.

Tasha Howe, ricercatrice presso la KQED radio, afferma, «chi ascoltava metal negli anni Ottanta aveva una cattiva reputazione. Così abbiamo confrontato un gruppo di loro con chi, negli stessi anni, ascoltava pop o new wave. Ovviamente le groupies, i fan e i musicisti metal hanno avuto una gioventù più votata al sesso libero, all’assunzione di droghe o di alcol. Ma allo stesso tempo, la ricordano come più divertente e più gioiosa, con pochi rimpianti».

«Abbiamo voluto mettere a confronto», afferma la Howe, «due gruppi equivalenti. Gli appassionati di metal hanno ora una posizione sociale e lavorativa molto simile a chi ascoltava altri generi. Abbiamo voluto inserire anche un terzo gruppo, di ragazzi ancora in età da college, e abbiamo visto che addirittura la loro gioventù, anche se più recente, viene ricordata con meno gioia».

Dunque, i ricercatori hanno concluso che : «la partecipazione a culture di nicchia può aver rafforzato lo sviluppo della propria identità durante l’adolescenza problematica».

In altre parole: heavy metal sinonimo di felicità.

 

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Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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