icon/back Indietro Esplora per argomento

Ictus ischemico: i buoni risultati della prevenzione

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 31 Maggio, 2016

L’ictus ischemico (o ictus cerebrale) è causato da un blocco dei vasi sanguigni, che trasportano il sangue al cervello.

Rappresenta la forma più frequente di ictus (circa l’85% dei casi). Si verifica a seguito di un restringimento, o di una completa chiusura, di uno dei vasi arteriosi che irrorano il cervello. L’ictus ischemico può essere trombotico o embolico.

Secondo delle recenti ricerche, ci sono delle buone e delle cattive notizie che lo riguardano. Sembra, infatti, che sempre meno persone vengono ricoverate a causa dell’ictus ischemico, mentre cresce il numero dei pazienti colpiti nella fascia di età che va dai 25 ai 44 anni.

Come si riconosce un ictus ischemico?

Una donna di 83 anni stava cenando, quando improvvisamente le si è curvata una mano e ha cominciare a strascicare le parole. Un’altra donna ha cominciato ad avere difficoltà di deambulazione e il marito ha chiamato prontamente i soccorsi. La paziente era in stato apatico ma cosciente. Quando le è stato chiesto di alzarsi, ha avuto bisogno dell’aiuto di due persone. Un uomo di mezza età ha avvertito debolezza nel braccio sinistro e insensibilità in tutta la parte sinistra del corpo. Inoltre, anche il linguaggio era intaccato.

Tutti questi casi sono unici, ma in un certo qual modo anche tipici. I sintomi dell’ictus ischemico comprendono infatti:

  • paralisi e intorpidimento di viso, braccia o gambe;
  • difficoltà del linguaggio e della comprensione;
  • vista offuscata a uno o entrambi gli occhi;
  • mal di testa improvviso e grave;
  • difficoltà nella deambulazione;
  • vertigini.

Inoltre, i segni dell’ictus compaiono improvvisamente, nell’arco di pochi secondi o minuti per poi intensificarsi. Solo in rari casi, si possono protrarre per delle ore.

Quali sono le cause dell’ictus ischemico?

L’ictus ischemico è responsabile dell’87 % degli “attacchi cerebrali”, come spesso vengono definiti. Il fattore di rischio principale dell’ictus è l’arteriosclerosi, patologia una volta nota come “indurimento delle arterie”.

Quanti tipi di ictus esistono?

In via generale, i depositi di grasso all’interno delle pareti dei vasi sanguigni possono causare due tipi di lesioni gravi:

  • trombosi cerebrale, insorge quando si forma un grumo che ostruisce i vasi;
  • embolia cerebrale, insorge quando si forma un grumo in una zona qualsiasi del sistema circolatorio, che una volta distaccato, viaggia nel flusso sanguigno e raggiunge vasi troppo piccoli per poterci passare attraverso. Alle volte, l’embolia insorge a causa di un battito cardiaco irregolare, che causa un grumo che arriva fino al cervello.

Quali ricerche sono state eseguite?

L’ictus, di qualunque tipo, è una patologia grave. Per questo motivo, i ricercatori della Keck School of Medicine, alla University of Southern California, hanno analizzato le informazioni prese direttamente dal database nazionale su circa 8 milioni di pazienti ricoverati ogni anno. Condotta dal dottor Lucas Ramirez, neurologo, la ricerca comprendeva l’analisi di tutti i dati raccolti dal 2000 al 2010.

Cosa hanno evidenziato le ricerche?

L’analisi di tutti i dati ha evidenziato un trend generalmente positivo, con una sostanziale diminuzione dei ricoverati in questo lasso di tempo, specialmente nei primi 5 anni. In particolar modo, i ricoveri sono diminuiti per le persone con più di 65 anni, mentre è aumentato per i più giovani, tra i 25 e i 44 anni, del 43.8%.

Inoltre, secondo le analisi, la percentuale di donne ricoverate a causa dell’ictus è in continua diminuzione, così come anche i decessi in ospedale per entrambi i sessi.

Perché vi è stato un declino dei ricoveri negli anni?

Il dottor Ramirez ha affermato che lui e i suoi colleghi non hanno ancora saputo identificare i fattori che hanno condotto a una diminuzione dei ricoveri. Secondo le loro ipotesi, il declino è dovuto alle campagne preventive, come il controllo costante della pressione sanguigna, ma anche dei livelli di zuccheri nel sangue. Invece, per spiegare l’aumento dei casi nelle fasce di età più basse sono necessari ancora molti altri studi.

Cos’è l’ictus ischemico?

Per capire cosa sia l’ictus ischemico è necessario innanzitutto comprende l’importanza del flusso sanguigno cerebrale. Le arterie nel cervello sono fondamentali per il continuo apporto di sangue ricco di ossigeno e sostanze nutritive che arrivano da cuore e polmoni e per far defluire anidride carbonica e scarti cellulari.

Un ictus ischemico è sostanzialmente il blocco di un’arteria. Quando ciò accade, i neuroni, ossia le cellule del cervello, non riescono a trarre sufficiente energia e smettono di funzionare. Se l’arteria resta bloccata per più di qualche minuto, le cellule del cervello muoiono.

Come sempre ricerca scientifica e campagne di prevenzione vanno di pari passo.

E tu prendi qualche misura preventiva contro gli infarti e gli ictus? Il medico ti ha mai fornito tutte le informazioni generali per prevenire i problemi circolatori?

Condividi
Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Roberta Nazaro
Roberta Nazaro
in Salute

346 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
mascherina-per-dormire-su-sfondo-azzurro-con-stelline
L’impatto dell’insonnia sulla nostra vita: ecco cosa dicono gli esperti

Non si può vivere bene di giorno se non si dorme bene di notte. Gli esperti ci spiegano perché l’insonnia cronica impatta fortemente sulla vita delle persone che ne soffrono. 

icon/chat