Evitate di utilizzare l’alluminio per avvolgere i cibi, soprattutto quando destinati ai bambini, alle donne in dolce attesa, agli anziani e ai soggetti con malattie renali.
È il Comitato sicurezza alimentare (Cnsa), con una nota e un video pubblicati sul portale del Ministero della Salute, a dirlo. Sapete perché?
Perché dobbiamo evitare l’alluminio per avvolgere il cibo
Come abbiamo visto, è stato il Ministero della Salute a lanciare l’allarme. L’alluminio, presente nelle vaschette metalliche e nella carta stagnola, spesso impiegati per la cottura, può infatti migrare negli alimenti e “portare a un superamento della dose massima stabilita” con un conseguente e potenziale rischio per la salute, soprattutto per le fasce vulnerabili della popolazione.
Non è la prima volta che questa problematica viene portata sotto i riflettori. Il comitato ha infatti rivalutato una questione già esaminata nel parere “Esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare” risalente a due anni fa, alla luce dei risultati di nuovi studi svolti proprio dall’Istituto Superiore di Sanità.
Anche l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) è intervenuta sull’argomento, definendo la dose massima tollerabile di alluminio: 20 mg per un bambino di 20 kg e 70 mg per un adulto di 70 kg. I dati evidenziati dagli studi condotti “indicano una significativa probabilità di superamento di tale dose nei bambini e nei giovani poiché maggiormente esposti all’alluminio contenuto negli alimenti“.
Il problema emerge con alcuni tipi di alimenti e condimenti che favoriscono la migrazione dell’alluminio, quelli particolarmente acidi e salati. Il Comitato auspica pertanto, “l’elaborazione sia di un piano di monitoraggio relativo alla presenza e rilascio di alluminio dai materiali a contatto, sia idonee modalità di informazione del rischio rivolte ai cittadini e alle imprese“, sottolineando la necessità di definire “un piano nazionale” con particolare attenzione al “rischio di patologie, come quelle neurologiche o ossee, anche attraverso uno studio osservazionale caso-controllo”.
Come usare correttamente l’alluminio
Ancora una volta è il Ministero a diffondere le raccomandazioni sull’uso corretto dell’alluminio, con il decreto ministeriale del 18 aprile 2007, n. 76 (Regolamento recante la disciplina igienica dei materiali e degli oggetti di alluminio e di leghe di alluminio destinati a venire a contatto con gli alimenti). In particolare, sono state stabilite le specifiche per i contenitori di alluminio, che devono riportare sull’etichetta alcune istruzioni:
- Non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati
- Destinato al contatto con alimenti a temperature refrigerate
- Destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori alle 24 ore
- Destinato al contatto per tempi superiori alle 24 ore a temperatura ambiente solo per i seguenti alimenti: prodotti di cacao e cioccolato, caffè, spezie ed erbe infusionali, zucchero, cereali e prodotti derivati, paste alimentari non fresche, prodotti della panetteria, legumi secchi e prodotti derivati, frutta secca, funghi secchi, ortaggi essiccati, prodotti della confetteria, prodotti da forno fini a condizione che la farcitura non sia a diretto contatto con l’alluminio.
Insomma, fate attenzione all’utilizzo dell’alluminio, e seguite le regole del Ministero.