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Sai che lo smartphone ci fa perdere l’olfatto?

Violeta Santantonio

Ultimo aggiornamento – 25 Luglio, 2018

perdita di olfatto e utilizzo dello smartphone: ecco il legame

No, di certo non vogliamo annoiarvi con l’ennesimo articolo sugli effetti negativi che lo smartphone può avere sul nostro organismo.

Ci sono delle novità, però. Essere visivamente concentrati su qualcosa riduce la nostra capacità di percepire gli odori, che può addirittura trasformarsi nella cosiddetta anosmia accidentale.

Lo sapevate?

Attenzione se sei troppo concentrato

Ok, è vero, non è tutta colpa dello smartphone. Sembrerebbe però che la nostra capacità di percepire gli odori – quando siamo visivamente concentrati – si riduca a causa di un uso smoderato del cellulare.

Non possiamo negare che passiamo gran parte delle nostre giornate davanti allo schermo di questo mini-pc, a volte per semplice svago, a volte per questioni lavorative. Ed è anche vero che, per un motivo o per l’altro, quando siamo impegnati in questa attività vi è sempre un alto livello di concentrazione.

Di contro, però, si riduce l’attenzione per ciò che accade intorno a noi. Fate attenzione! Il pericolo è dietro l’angolo: in queste situazioni, è probabile non accorgersi della presenza di fumo o di gas nell’ambiente? La cronaca ci dice di sì, e pure la scienza purtroppo.

Cosa dice la scienza

L’associazione tra l’uso del telefono con la riduzione dell’olfatto è stata confermata da un team britannico, composto da studiosi del Crossmodal Research Laboratory dell’Università di Oxford e della Scuola di Psicologia dell’Università di Sussex e coordinato dal professore Charles Spence e della dr.ssa Sophie Forster.

Durante lo studio sono stati coinvolti gruppi di volontari per essere sottoposti ad esperimenti ad hoc. In particolare, sono stati due i test a cui hanno partecipato, all’interno di una stanza con dei chicchi di caffè seminati qua e là: uno ad alta concentrazione visiva, mentre l’altro a bassa concentrazione visiva. In un secondo momento, è stato chiesto ai volontari di descrivere l’ambiente: è emerso che ben il 42,5% in meno dei soggetti impegnati nell’esperimento ad elevata concentrazione è riuscito a cogliere l’odore del caffè.

L’olfatto si abitua facilmente agli odori

L’abitudine agli odori è molto più forte che agli stimoli di altri sensi. Sembrerebbe, infatti, che vi sia una finestra di soli 20 minuti prima che il nostro cervello non sia più in grado di rilevare un odore, a causa della cosiddetta assuefazione olfattiva.

Ma cosa significa? Semplice, che le persone impegnate in qualsivoglia attività ad alta concentrazione non siano in grado di avvertire un determinato odore, come emerso da un altro esperimento eseguito ancora una volta nella famosa stanza con i chicchi di caffè.

State allerta!

Insomma, non è solo questione di insistere sulla necessità di diminuire l’utilizzo dello smartphone. No, non è questo il punto. È infatti necessario capire l’importanza di questa cecità agli odori: il fatto di essere estremamente concentrati visivamente su una tal cosa potrebbe far diminuire il livello di attenzione verso altri stimoli, anche olfattivi.

Non è un caso che i prossimi esperimenti condotti da Forster si concentreranno su odori più forti ma, soprattutto, maggiormente pericolosi. Pensate al fumo e al gas, per esempio.

Insomma, state allerta. Quando siete collegati allo smartphone, cercate di rimanere collegati anche al mondo che vi circonda.

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Violeta Santantonio
Scritto da Violeta Santantonio

Sono una persona curiosa e creativa. Sono una traduttrice, specializzata in testi di natura tecnica e scientifica.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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