L’orario in cui vengono somministrati i farmaci antitumorali può influenzare la sopravvivenza dei pazienti?
È questa la domanda fulcro di una nuova analisi internazionale, che ha esaminato i dati clinici di persone con tumore al polmone trattate con immunoterapia tra il 2019 e il 2023.
Lo studio ha messo a confronto gli esiti delle cure in base al momento della giornata in cui venivano effettuate le infusioni, riportando l’attenzione su un fattore spesso trascurato nella pratica clinica: il timing della terapia, e il suo possibile legame con i ritmi biologici dell’organismo.
Vediamo, secondo la scienza, qual é il momento migliore per effettuare le terapie immunologiche e renderle più efficaci.
Esploriamo ora i dettagli dello studio.
Orario della terapia per curare il Cancro: seguire l’orologio biologico?
Non tutte le funzioni del corpo umano sono uguali nell’arco delle 24 ore. Ormoni, sistema immunitario, metabolismo e processi di riparazione cellulare seguono infatti i ritmi circadiani, una sorta di orologio interno che regola l’attività dell’organismo giorno e notte.
Negli ultimi anni, questi ritmi sono diventati un tema di crescente interesse anche in oncologia. Se da tempo si sa che la tempistica della chemioterapia può ridurre alcuni effetti collaterali, ora emergono nuove evidenze secondo cui l’orario di somministrazione potrebbe influenzare anche l’efficacia delle cure, in particolare dell’immunoterapia.
Immunoterapia più efficace se somministrata prima? Lo studio
Un team di ricercatori della Central South University di Changsha, in Cina, ha analizzato i dati clinici di 397 pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule, una forma particolarmente aggressiva di tumore, trattati tra il 2019 e il 2023.
I pazienti avevano ricevuto immunoterapia con inibitori dei checkpoint immunitari (atezolizumab o durvalumab) in associazione alla chemioterapia. Gli studiosi hanno confrontato gli esiti clinici in base all’orario di somministrazione della terapia.
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Ecco cosa hanno mostrato i risultati:
- i pazienti trattati prima delle 15:00 presentavano una sopravvivenza globale più lunga;
- la sopravvivenza libera da progressione era significativamente maggiore rispetto a chi riceveva le infusioni più tardi;
- dopo aver corretto i dati per fattori come età, stadio della malattia e condizioni generali, la somministrazione precoce era associata a una riduzione del 52% del rischio di progressione e a una riduzione del 63% del rischio di morte.
Tumori: perché l’orario della terapia influisce sull’efficacia
L’immunoterapia agisce stimolando i linfociti T, cellule chiave del sistema immunitario che riconoscono e attaccano il tumore. Secondo i ricercatori, al mattino e nelle prime ore del giorno queste cellule sono più attive e numerose, e quindi più pronte a rispondere al trattamento.
Studi precedenti sul carcinoma polmonare non a piccole cellule avevano già mostrato che la somministrazione mattutina dell’immunoterapia aumenta l’attivazione dei linfociti T circolanti, mentre le infusioni tardive possono avere l’effetto opposto.
Anche modelli sperimentali suggeriscono che la capacità delle cellule immunitarie di entrare nel tumore varia nel corso della giornata.
Secondo gli esperti, uno dei punti di forza di questo approccio - noto come cronoterapia - è la sua semplicità: non richiede nuovi farmaci né costi aggiuntivi, ma solo una diversa organizzazione degli orari di trattamento.
Tuttavia, non tutti hanno lo stesso orologio biologico. Le differenze individuali tra persone mattiniere e nottambule possono essere rilevanti, e per questo in futuro potrebbero essere utili biomarcatori in grado di identificare il cronotipo personale.
Ma, nel concreto, che significato assume per i pazienti?
Sebbene siano necessari studi clinici randomizzati più ampi per confermare questi risultati, la ricerca rafforza un’idea sempre più condivisa: il “quando” di una terapia può essere importante quanto il “cosa”.
Integrare i ritmi biologici nelle strategie di cura potrebbe aprire una nuova strada verso una medicina oncologica più personalizzata ed efficace. Si tratta di un mattoncino in più, utile a conferire quella maggiore potenzialità di efficacia che talvolta si rivela cruciale e determinante.
Fonti:
New Scientist - Timing cancer drug delivery around our body clock may boost survival