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Mangia solo patatine fritte e diventa cieco: il caso del 17enne

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Mangia solo patatine fritte e perde la vista

A causa di una dieta squilibrata, un adolescente ha perso la vista a soli diciassette anni.

Il ragazzo, di Bristol, mangiava prevalentemente patatine fritte, fatte in casa o industriali. Di tanto in tanto, si concedeva pane bianco con prosciutto o salsiccia.

La notizia arriva dal Bristol Eye Hospital, che ha curato il giovane dopo che la sua vista si era deteriorata fino a giungere alla cecità.

Il caso è stato poi documentato sul giornale Annals of Internal Medicine.

La storia

Fin dai primi anni della scuola elementare, il ragazzo aveva eliminato dalla dieta ogni tipo di alimento, al di fuori delle patatine.

I primi segnali arrivarono a 14 anni. Il peso era nella norma, ma analisi del sangue mostravano già alcune carenze vitaminiche, b12 in particolare, trattate con integratori e una dieta ad hoc – ma mai seguita – prescritta dal medico di famiglia.

Con il passare del tempo, le carenze nutrizionali si sono aggravate, e quella dieta a base di patatine lo ha portato alla cecità. Con i quindici anni, i problemi di udito e vista erano mai conclamati. Alle soglie dei diciassette, però, le sue capacità visive erano sono giunte a un livello di cecità.

Non mangiava mai frutta né verdura

Non solo vitamina B12. Dagli esami, sono infatti emersi anche bassi livelli di rame e selenio e bassissimi livelli di vitamina D.

Il dr. Denize Atan, che ha preso in cura il ragazzo in ospedale, ha spiegato ai microfoni della Bbc che la dieta dell’adolescente era essenzialmente composta da una porzione al giorno di patatine comprate a un negozio di fish and chips.

Era solito anche a uno spuntino, sempre a base di patatine. Di tanto in tanto, si concedeva pane bianco e prosciutto. Frutta e verdura? Mai.

Il ragazzo ha motivato questa scelta con “un’avversione per certe consistenze dei cibi che non poteva davvero tollerare, e quindi le patatine fritte erano davvero l’unico alimento che desiderava e sentiva di poter mangiare“.

Non era sottopeso ma gravemente malnutrito a causa del disturbo restrittivo dell’assunzione di cibo, aveva perso minerali dalle ossa. “Scioccante, per la sua età”, ha sottolineato la dottoressa. Non può guidare, leggere, guardare la televisione o distinguere i volti. Riesce ancora a camminare in autonomia, poiché ha conservato la visione periferica.

Un caso di neuropatia ottica nutrizionale

Siamo dunque davanti a un caso di neuropatia ottica nutrizionale, curabile se diagnosticata in tempo. Se trascurata, come nel caso del giovane ragazzo, le fibre del nervo ottico muoiono, trasformando il danno in permanente.

Purtroppo, infatti, non esiste cura per la neuropatia ottica nutrizionale. La terapia è rivolta anzitutto a colmare il deficit nutrizionale, nonostante la supplementazione multivitaminica si pone lo scopo esclusivo di stabilizzare la patologia, allontanando eventuali ulteriori complicanze.

Secondo la dr.ssa Atan, casi come questo sono per fortunatamente insoliti. In generale, però, sottovalutare le conseguenze di regimi dietetici così squilibrati potrebbe portare a danni irreparabili. Come nel caso del giovane diciassettenne amante delle patatine fritte.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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