In queste ultime ore non si parla d'altro: mix di vaccino per la seconda dose, dopo AstraZeneca. Ma cosa dicono gli esperti? C'è chi non nasconde alcune perplessità, chi sostiene a spada tratta la sicurezza e chi si pone su un fronte decisamente contrario. Ma, ancora una volta, è la scienza a dover parlare.
"Vaccinarsi con due prodotti diversi non comporta rischi"
A sostenerlo, a gran voce, il dr. Roberto Cauda, specialista in virologia al Policlinico Gemelli, che in una dichiarazione ai media afferma: "gli anticorpi vengono prodotti nei confronti della proteina Spike, che è una componente del virus. Ma quando ci si ammala, o quando ci si vaccina, si crea una doppia risposta. La prima è la risposta anticorpale, cioè quella legata alla produzione di anticorpi, che si calcolano attraverso un prelievo di sangue. La seconda è una risposta cellulare, che è più difficile da calcolare".
In parole semplici, le cellule immunitarie conservano una "memoria" così, se gli anticorpi non dovessero risultare sufficienti, l'organismo sarebbe comunque in grado di proteggersi. Inoltre, sottolinea la non necessità del test sierologico, perché, a prescindere dal numero di anticorpi (80 è il numero ideale, secondo l'OMS), l'organismo potrebbe comunque rispondere bene.
Vaccinarsi con due vaccini differenti, poi, non altera le difese, anzi: secondo alcuni studi, di cui un primo, britannico, pubblicato su Lancet e condotto su 800 volontari, i risultati in termini di protezione potrebbero essere migliori.
A sostenerlo, condividendo lo studio, è anche il dr. Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs: "Fare la prima dose con un certo vaccino e la seconda con un altro (l’hanno chiamata vaccinazione eterologa) non è cosa di oggi; due vaccini diversi sono stati sperimentati per la prima volta a Parigi 34 anni fa per l’HIV e si è capito subito che l’idea era buona".
Dunque, una storia già vista e di cui si dovrebbe avere meno paura. "Per Sars-CoV-2 la combinazione dei due vaccini sfrutta le peculiarità di ciascuno dei due: AstraZeneca genera linfociti T (killer) che attaccano le cellule infettate dal virus per poi distruggerle; i vaccini a mRna invece provocano soprattutto una risposta anticorpale", sottolinea. E gli effetti indesiderati? Forse, qualche caso di febbre in più, ma risolvibili in pochi giorni di riposo.
Per chi volesse, si potrebbe richiedere anche la seconda dose di AstraZeneca?
È possibile rifiutare il mix di vaccini?
La risposta è sì, ma il Ministero della Salute suggerisce di acconsentire al mix farmacologico con una seconda dose di un vaccino a Rna messaggero come Pfizer o Moderna.
Per effettuare sempre AstraZeneca, come richiamo, in chi ha meno di 60 anni, è necessaria una deroga ottenuta tramite un certificato compilato dal proprio medico di base, che attesti la storia clinica del paziente. Questo documento ha lo scopo di dimostrare la necessità di completare il ciclo con AstraZeneca.
Ricordiamo l'importanza del richiamo, senza il quale si perderebbe l’immunità.
Per gli over 60 la seconda dose con AstraZeneca è confermata?
Non ci sono disposizioni che vietano o scoraggiano la seconda dose di AstraZeneca per gli over 60. Dipende dai casi e dalla risposta immunitaria generata. Ad esempio, il premier, Mario Draghi, ha comunicato alla stampa di aver scelto la vaccinazione eterologa, secondo indicazione del suo medico di base. La risposta anticorpale dopo la prima dose con AstraZeneca sarebbe stata troppo bassa.
Dunque, non è il caso che i timori portino a perdere di vista l'obiettivo: proteggersi e proteggere gli altri, grazie a una soluzione vaccinale performante. La fiducia nella scienza è quanto mai necessaria.
