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9 motivi per cui le donne fanno più fatica a perdere peso

Antonia de Gioia | Blogger

Ultimo aggiornamento – 02 Febbraio, 2018

perdere peso velocemente: perché le donne fanno più fatica degli uomini
Indice del contenuto

Le donne, più degli uomini, manifestano una concreta difficoltà a perdere peso. È inutile negarlo! Secondo i dati pubblicati sulla rivista Jama, negli ultimi anni c’è una tendenza in crescita di casi di sovrappeso e obesità tra le donne piuttosto che tra gli uomini.

A parità di condizioni (età, condizioni generali di salute, regime alimentare, attività fisica) un uomo manifesta una maggiore propensione a perdere peso velocemente rispetto alla donna.

Perché non riesco a perdere peso?

È un quesito molto comune tra le donne adulte che si trovano sempre a fare i conti con l’ago della bilancia che sembra non voler scendere, nonostante innumerevoli sacrifici. Ecco 9 motivi (provati a livello scientifico!) per cui le donne, soprattutto quelle in sovrappeso o che soffrono di obesità, hanno maggior difficoltà a perdere peso rispetto agli uomini:

  1. Alimentazione errata – Oltre gli effetti noti di zuccheri e carboidrati sul peso forma, è bene prestare attenzione al consumo di alimenti senza grassi e senza zuccheri. Spesso si tratta di alimenti privi di nutrienti vitali, questo implica il soggetto a consumarne in quantità elevate, ingerendo di conseguenza elevate quantità di calorie. Per evitare di incorrere in cibi poco salutari per il proprio peso forma è bene consultare sempre le etichette informative e prediligere il consumo di cibi non trasformati e di produzione biologica.
  2. Attività fisica – Contrariamente da ciò che siamo abituati a pensare, l’attività fisica più adatta per condizioni di sovrappeso o obesità non è quella aerobica, ma quella di forza: sollevare pesi, squat, flessioni sono esercizi che permettono di rafforzare le ossa limitando il futuro rischio di osteoporosi, costruire un tessuto muscolare magro, migliorare la postura, migliorare la resistenza, ridurre il rischio di malattie cardiovascolari o diabete. Un programma di training opportunamente bilanciato tra attività aerobica e attività di forza può essere un’ottima risposta al perché non si riesce a perdere peso!
  3. Tiroide – Le donne, più degli uomini, sono soggette a scompensi ormonali tiroidei, con particolari conseguenze sul funzionamento del metabolismo. La riduzione dell’ormone T4 (tiroxina) è la tipica condizione di ipotiroidismo, tra i cui sintomi annovera l’assunzione di peso, debolezza fisica, pelle e capelli secchi, stipsi. Analisi specifiche (ad es. screening della tiroide, analisi del sangue) permettono di evidenziare la presenza di anomalie nel funzionamento della tiroide ed individuare nell’immediato una terapia ad hoc per ripristino delle corrette funzionalità.
  4. Stress – Lo stress emotivo può incidere notevolmente sul metabolismo della donna, provocando una continua assunzione di peso. Responsabile dello stress è l’ormone cortisolo, che genera nel soggetto un aumento del senso di fame, favorendo un accumulo di grasso soprattutto nella zona addominale. Dedicarsi ad un hobby, praticare sport, partecipare a sedute di yoga possono essere alcune delle soluzioni possibili per controllare lo stress e ridurre i danni che esso può provocare sulla salute.
  5. Utilizzo di farmaci – Sovente, tra le controindicazioni di taluni farmaci, c’è la possibilità di prendere peso. Si tratta di uno degli effetti collaterali delle pillole anticoncezionali. In questi casi è bene valutare con il proprio ginecologo l’eventualità di adottare una terapia differente.
  6. Non dormire abbastanza – Il sonno è fondamentale per lo stato di salute generale dell’individuo. Dormire poco, svegliarsi spesso, avere un sonno disturbato nel lungo termine può generare degli scompensi metabolici, tra cui l’assunzione di peso. Per favorire un sonno tranquillo è consigliabile non andare a letto subito dopo aver desinato, non utilizzare apparecchi elettrici prima di coricarsi, ridurre il consumo di alcool e caffeina. Il sonno, purtroppo, è uno dei peggiori effetti collaterali dello stress nelle donne.
  7. Gestione delle emozioni – Il cibo spesso diventa il rimedio per contrastare condizioni di ansia, di noia o infelicità, provocando un veloce aumento del peso. In queste circostanze pratiche di rilassamento (passeggiata, yoga) possono ovviare all’incubo di assunzione sconsiderata e non motivata di cibo.
  8. Cibi sani – Alcuni cibi seppur salutari sono ricchi di calorie, come ad esempio uova, latticini, frutta secca. Un consumo nelle doti consigliate può limitare notevolmente l’assunzione di peso (e sempre proprio che le donne, a differenza degli uomini, siano più portate a optare per questi cibi sani ma ricchi di calorie!).
  9. Allergia al cibo – L’aumento del peso può essere determinato da un’intolleranza a un determinato cibo. Qualora si ha il sospetto di un’allergia a una sostanza è bene eliminare per un periodo gli alimenti che la contengono dalla propria dieta (dieta di eliminazione), per reintrodurli successivamente, annotando periodicamente il proprio peso per evidenziare eventuali cali o aumenti in corrispondenza del consumo o meno di tali alimenti.

Al di là dello studio in questione, eventuali condizioni di sovrappeso, tanto nelle donne quanto negli uomini, sono il presagio di uno stato di salute non ottimale, con elevato rischio di invecchiamento precoce, diabete e malattie cardiovascolari. Pertanto abbiate sempre cura di monitorare e mantenere il peso forma.

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Antonia de Gioia | Blogger
Scritto da Antonia de Gioia | Blogger

Sono una laureata in Marketing e mi occupo della gestione di attività promozionali e di comunicazione, con un’attenzione particolare al mondo digitale e social. Nel tempo libero, lontana dal lavoro quotidiano, mi dedico alla scrittura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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