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Il sovrappeso e l’obesità sono contagiosi?

Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie

Ultimo aggiornamento – 06 Aprile, 2018

Il sovrappeso è contagioso?

Frequentare una persona sovrappeso può influenzare la nostra alimentazione? L’obesità si trasmette alle persone intorno a noi? La risposta è, in un certo senso, affermativa.

Secondo alcune fonti, non sono solo la genetica e lo stile di vita i fattori che influenzano l’indice di massa corporea. Insomma, le relazioni che intessiamo con gli altri, le persone di cui ci circondiamo e i legami sociali influiscono sul nostro peso e sul nostro modo di alimentarci più di quanto pensiamo.

L’obesità non è certo una malattia infettiva, come un virus o un batterio. Eppure, la tendenza a ingrassare si rivela essere contagiosa e coinvolge un buon numero di membri di una comunità.

Ingrasso io, ingrassi anche tu

È difficile per i ricercatori studiare il contagio sociale del sovrappeso, in quanto sono numerosi i fattori che influenzano l’indice di massa corporea. Ovviamente, non è facile prendere in considerazione solo i legami sociali, isolandoli dai fattori ereditari e da quelli ambientali.

Si apre, inoltre, anche un’altra questione: una comunità si compone in prevalenza di persone sovrappeso perché vi è una ricerca tra simili o perché la forma fisica si trasmette agli altri, che dunque tendono a ingrassare?

Non è semplice rispondere a questa domanda. Uno studio della University of Southern California ha provato a dare una risposta, prendendo in esame le comunità militari con famiglie annesse. I tassi di obesità di questi individui cambiano in base al luogo in cui si trova la base militare che li ospita, andando – per esempio – dal 21 % nella contea di El Paso (in Colorado) al 38 % in quella di Vernon (in Luisiana). Si potrebbe quasi parlare di località “ingrassanti”, dato che l’area geografica in cui queste famiglie vivono influisce sul loro indice di massa corporea.

In particolare, sono state studiate 1.500 famiglie di militari dislocate in tutti gli Stati Uniti, e in tutte si è riscontrato che – sia per i genitori che per i figli adolescenti – l’indice di massa era maggiore nelle basi in cui era più alta la percentuale di persone sovrappeso.

Abitudini comuni influiscono sul singolo

Perché accade tutto ciò? Quali sono i meccanismi che fanno sì che l’indice di massa corporea tenda ad aumentare in una comunità prevalentemente in sovrappeso od obesa? Secondo questo studio, si tratta di un “effetto amico” o “effetto contagio”.

Le abitudini di vita e la cultura presente in alcune zone di un paese o del mondo, uniti alla maggiore o minore disponibilità di cibo sano e la possibilità di fare attività fisica contano e influiscono sul modo di vivere stesso.

Al di là di questi fattori, però, sono anche le persone intorno a noi tendono a condizionare la nostra quotidianità. Esse esercitano una certa influenza sullo sviluppo delle nostre abitudini, facendoci scegliere pratiche poco sane rispetto a quelle più salutari per il nostro organismo. E sono proprio queste abitudini a definire la tendenza del nostro corpo a ingrassare o a dimagrire.

Esiste anche un contagio fisico

Alcune ricerche suggeriscono che esista addirittura una sorta di contagio fisico: l’obesità quindi potrebbe trasmettersi da una persona all’altra, esattamente come se si trattasse di una malattia infettiva.

Questa ipotesi deriva da alcune osservazioni registrate in studi eseguiti su animali: per esempio, trapiantando la flora batterica intestinale di topi grassi in topi magri, questi ultimi hanno iniziato a ingrassare, a causa di un probabile cambiamento nel metabolismo di assorbimento dei grassi. Non è quindi da escludere la possibilità che questo contagio fisico esista, ma quello sociale o relazionale è quello che ancora interessa maggiormente gli studi nel settore.

Cosa si può fare, quindi, per sfuggire al sovrappeso? Come possiamo evitare che questo “effetto amico” influenzi il nostro modo di vivere? Non possiamo certamente evitare le persone che soffrono di obesità, dunque come dobbiamo agire?

Le strategie di salute pubblica devono tenere conto di questo fattore sociale e devono impegnarsi in campagne di sensibilizzazione e di prevenzione. Solo così potranno diffondersi nel quotidiano delle persone abitudini sane e salutari, forti di fronte a qualunque influenza negativa.

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Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie
Scritto da Angelica Sandrini | Studentessa di Biotecnologie

Sono una studentessa di Biotecnologie e, negli anni, ho sviluppato una vera e propria passione per tutto ciò che riguarda la medicina e la scienza in generale. Amo da sempre leggere e scrivere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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