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Esiste una relazione tra le onde elettromagnetiche e i tumori al cervello?

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 12 Gennaio, 2021

Con l’aumentato utilizzo di telefoni cellulari, internet wireless e dispositivi elettronici personali, gli effetti negativi delle radiazioni elettromagnetiche sono una grande preoccupazione. Da qui la necessità di condurre ricerche per comprendere i meccanismi che potrebbero mettere in collegamento cancro e radiazioni.

Secondo una ricerca condotta sui topi dalla National Toxicology Program statunitense, le onde elettromagnetiche sarebbero in grado di causare particolari tipi di tumori al cervello e a la cuore. Lo studio prevedeva l’esposizione di ratti a radiazione a radiofrequenze, provenienti dai telefoni cellulari, per circa nove ore al giorno per sette giorni alla settimana. I risultati ottenuti hanno mostrato che i ratti esposti hanno avuto maggiori probabilità di sviluppare gliomi, un particolare tumore maligno delle cellule gliali nel cervello e tumori nel cuore.

Lo studio è stata valutato da esperti presso il National Institutes of Health (NIH), i quali hanno affermato che è necessario condurre ulteriori ricerche per confermare questi dati. Uno studio sui ratti, infatti, non è mai direttamente assimilabile agli esseri umani.

I pericoli delle onde elettromagnetiche

Sebbene diverse ricerche abbiano mostrato dei limiti nel mettere in relazione telefoni cellulari e cancro, già nel 2011 l’Agenzia Internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’utilizzo del telefono cellulare, e di altri campi elettromagnetici a radiofrequenza, come un possibile agente cancerogeno.

Il neuroscienziato Olle Johansson si è fatto avanti per presentare le prove della sua ricerca sugli effetti fisici e mentali di campi elettromagnetici.

La difficoltà con la radiazione elettromagnetica

Il dottor Johansson, insegnante presso il rinomato Istituto Karolinska di Stoccolma, in Svezia, ha recentemente parlato di fronte a un pubblico di operatori sanitari e medici in un seminario in materia di ambiente salute tenutosi a Barcellona. Ha aperto la sua conferenza parlando dei noti effetti negativi sulla salute dei campi elettromagnetici, che includono:

  • Ipersensibilità ai campi elettromagnetici
  • Aumento delle allergie e sintomi di allergia
  • Collegamento potenziale con alcuni tipi di cancro
  • Riduzione dell’efficacia di alcuni farmaci (come il tamoxifene, che viene utilizzato per trattare il cancro al seno)
  • Frammentazione del DNA

Il dottor Johansson ha anche messo in discussione che il timore verso i campi elettromagnetici sia attribuibile a una semplice psicosi.

Le prove presentate dal dr. Johansson suggeriscono che l’esposizione ai campi elettromagnetici, creati da dispositivi elettronici, hanno effetti a lungo termine cumulativi, che provocano mutazioni a livello del DNA. Johansson sostiene che l’unico modo per ridurre questi effetti negativi è quello di fare alcuni importanti cambiamenti sociali, come per esempio non lasciare che bambini e ragazzi, fino ai 16 anni (che possono essere più sensibili ai campi elettromagnetici), facciano del cellulare un compagno di giochi quotidiano.

 

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Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Tania Catalano | Biologa
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