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Il segreto degli ultracentenari

Roberto Pisani

Ultimo aggiornamento – 20 Febbraio, 2017

La lunghezza dei telomeri è importante per una vita lunga

Spesso quando si pensa alla propria vecchiaia ci si chiede se sia meglio vivere a lungo o conti più vivere bene. Ovviamente non è possibile stabilire una risposta che vada bene per tutti, perché ciascuno ha la propria visione della vita.

Una cosa è certa, negli ultimi anni gli scienziati hanno portato avanti ricerche volte a individuare le componenti alla base del processo di invecchiamento.

Tra i principali protagonisti dell’invecchiamento figurano i telomeri: si tratta di lunghe sequenze ripetute di DNA che formano un “cappuccio” all’estremità dei cromosomi.

Il ruolo dei telomeri nell’invecchiamento 

La funzione dei telomeri è quindi quella di proteggere i geni da danni e da una regolazione incontrollata.

I telomeri tuttavia non durano per sempre: ogni volta che la cellula si divide, la lunghezza dei telomeri diminuisce fino a un raggiungere un punto di non ritorno, che porta inevitabilmente alle morte cellulare.

La lunghezza dei telomeri assume un significato ancor più importante per le cellule del sistema immunitario, in particolare per i globuli bianchi. Quando c’è un’infezione in atto, i globuli bianchi vanno incontro a divisioni cellulari ripetute, così da creare una rapida barriera difensiva contro gli agenti patogeni. Se i telomeri dei globuli bianchi sono troppo corti, il corpo ha difficoltà ad attuare una risposta difensiva efficace.

Secondo alcuni scienziati, le persone che da bambini hanno avuto infezioni di vario tipo, tendono ad avere telomeri più corti. Altri invece sostengono che telomeri più corti rendano le persone più vulnerabili alle infezioni virali.

Quel che è certo è il ruolo fondamentale svolto dai telomeri nel determinare la durata della vita delle nostre cellule e il modo in cui invecchieremo.

I segreti degli ultracentenari 

L’interesse della scienza nel capire quali fattori incidono sulla durata della nostra vita non è affatto un segreto. Negli ultimi anni ci si è concentrati non solo sui fattori genetici, ma anche sui fattori ambientali che assicurano una vita lunga e in salute.

Le recenti statistiche affermano che le donne sono molto più longeve degli uomini (nella lista delle persone più longeve al mondo compaiono solo pochi uomini) e che tra i paesi con più ultracentenari figurano gli USA e il Giappone, ad ulteriore conferma di quanto le condizioni economiche influenzino la qualità della vita.

Al di là dei vari studi, che spesso offrono risultati contrastanti, è possibile conoscere i segreti per vivere a lungo direttamente da chi è riuscito a spegnere la 100° candelina:

  • concedersi ogni tanto un bel bicchiere di Porto”, è questo il segreto di Jeanne Clement, morta nel 1997 all’età di 122 anni.
  • “mangiare i miei cibi preferiti è il segreto della mia longevità”. Misao Okawa, morta a 117 anni.
  • Maria Capovilla, morta a 116 anni, ha sempre avuto uno stile di vita sano fatto di lunghe passeggiate e latte fresco, tenendosi alla larga da fumo e alcol.
  • Gertude Weaver, morta a 116 anni, si è concentrata sugli altri più che sulla propria dieta. “Siate gentili con le persone e trattatele come vorreste che vi trattassero”. È questa la risposta data a chi gli ha chiesto il segreto della sua lunga vita.
  • Besse Cooper, anche lei morta a 116 anni, disse che il suo segreto è stato “pensare agli affari propri ed evitare il cibo spazzatura”.

Sebbene negli ultimi anni le persone più longeve al mondo non siano riuscite a eguagliare i record di queste campionesse della longevità, è un dato di fatto che i progressi della medicina abbiano allargato la platea degli ultracentenari, allungando la vita media di un numero maggiore di persone.

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Roberto Pisani
Scritto da Roberto Pisani

Sono uno studente di medicina, con la passione verso tutto quello che è legato alla scienza e alla tecnologia. Il mio background medico-scientifico mi ha portato a lavorare come copywriter e copyeditor di articoli scientifici e spero di contribuire alla crescita di questa comunità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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