Parlare più lingue rallenta l’invecchiamento cognitivo? Ecco cosa dice un nuovo studio

Alessandra Familari | Autrice e divulgatrice informazione sanitaria
A cura di Alessandra Familari
Autrice e divulgatrice informazione sanitaria

Data articolo – 16 Dicembre, 2025

Un bambino che studia più lingue per rallentare l'invecchiamento cognitivo.

E se la risposta all'invecchiamento del cervello e al declino delle funzioni cognitive risiedesse nella conoscenza delle lingue?

Uno studio internazionale pubblicato su Nature Aging suggerisce che il bilinguismo non rappresenta una mera risorsa culturale, ma un vero alleato della salute: parlare più lingue è associato a un invecchiamento biologico più lento e a un rischio ridotto di declino cognitivo.

Con l'avanzare delle tecnologie, come traduttori automatici sempre più sofisticati e intelligenza artificiale, l’apprendimento delle lingue sembra diventare sempre meno necessario.  Eppure, secondo la scienza, rinunciare a stimolare il cervello attraverso una seconda lingua potrebbe avere conseguenze sul modo in cui invecchia

La nuova ricerca europea indica infatti che il bilinguismo è associato a più anni di vita in buona salute, mentre il monolinguismo potrebbe rappresentare un fattore di svantaggio.

Vediamo nel dettaglio cosa dice lo studio e  cosa significa in termini concreti.

Bilinguismo e invecchiamento: cosa ha analizzato lo studio

Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori europei coordinati da Agustín Ibañez del Global Brain Health Institute del Trinity College di Dublino. Gli autori hanno analizzato i dati di oltre 80.000 persone tra i 51 e i 90 anni, provenienti da 27 Paesi europei, utilizzando grandi database sulla salute e sull’invecchiamento.

L’obiettivo non era valutare solo la memoria o l’attenzione, ma stimare l’età biologica dei partecipanti, ovvero quanto “giovane” o “vecchio” risulta l’organismo rispetto all’età anagrafica.


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Ma vediamo prima cos’è l’età biologica e perché é tanto rilevante.

Per stimare l’età biologica, i ricercatori hanno utilizzato un modello di orologio biologico-comportamentale, basato su numerosi fattori di rischio e protettivi, tra cui:

  • livello di istruzione;
  • attività fisica;
  • stato di salute generale;
  • funzione cognitiva;
  • stili di vita.

L’età biologica così ottenuta è stata poi confrontata con l’età reale, permettendo di stimare gli anni di invecchiamento in buona salute.

Bilinguismo: i benefici di parlare più lingue

Nello studio, dopo aver corretto i risultati per i principali fattori confondenti, è emerso che il multilinguismo è associato a vantaggi senz'altro concreti.

Ecco quali sono:

  • circa 3 anni in più di invecchiamento in buona salute rispetto all’età anagrafica;
  • un profilo biologico più “giovane” rispetto ai coetanei monolingui;
  • un’associazione inversa con il rischio di declino cognitivo e demenza;
  • un potenziale effetto protettivo che va oltre il solo cervello e coinvolge l’intero organismo.

Al contrario, il monolinguismo risulta correlato a una perdita stimata di circa 5 anni di invecchiamento sano.

Perché, dunque, parlare più lingue fa bene al cervello?

I benefici cognitivi del bilinguismo sono noti da tempo. Parlare più lingue stimola la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e riorganizzarsi nel corso della vita. 

Studi precedenti avevano già mostrato un aumento della densità della sostanza grigia in aree coinvolte nell’apprendimento, nel controllo esecutivo e nella regolazione emotiva.

Dove risiede dunque la novità di quest'ultima ricerca?

La novità di questa ricerca è che il vantaggio sembra sistemico: non riguarda solo memoria e attenzione, ma si riflette sull’equilibrio complessivo tra fattori di rischio e di protezione che determinano come si invecchia. Il multilinguismo risulta così associato a un profilo di invecchiamento complessivamente più favorevole.

Ma cosa non è davvero dimostrato dallo studio?

Trattandosi di uno studio osservazionale, é bene precisare che non è possibile stabilire un rapporto di causa-effetto diretto. Inoltre, le informazioni sul bilinguismo non permettono di conoscere il livello di competenza linguistica o da quanto tempo una persona parli più lingue.

Nonostante i limiti descritti, i risultati emersi rafforzano la tesi per cui bilinguismo e multilinguismo possano essere considerati un fattore rilevante per promuovere un invecchiamento più sano.

Imparare e usare una seconda lingua incarna una forma di allenamento cognitivo continuo che ha la potenzialità di mantenere il corpo e il cervello più giovani nel tempo.


Fonti:

Nature Aging - Multilingualism protects against accelerated aging in cross-sectional and longitudinal analyses of 27 European countries



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