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Pfizer e Moderna: richiamo posticipato

Redazione

Ultimo aggiornamento – 15 Giugno, 2022

Vaccino Anticovid con Siringa Circondato da particelle di Virus SARS-CoV-2

Una nuova circolare del Ministero della Salute, uscita il 5 maggio 2021, consiglia di posticipare la seconda somministrazione dei vaccini anticovid a mRNA Moderna e Pfizer a 6 settimane dalla prima inoculazione, per consentire la distribuzione di più dosi a chi ancora non si è vaccinato. Nessuna controindicazione, invece, per il richiamo con Vaxzevria di AstraZeneca a chi lo ha già ricevuto durante la prima somministrazione. 

Vaccino Pfizer e Moderna, richiamo posticipato 

La circolare del ministero della Salute, firmata da Gianni Rezza, direttore della Prevenzione, raccomanda di estendere a 42 giorni la distanza tra prima e seconda dose dei vaccini anticovid Pfizer e Moderna. 

Già l’AIFA un mese fa aveva ribadito la possibilità di dilatare le tempistiche delle seconde dosi, prima pari a 21 giorni per Pfizer e 28 per Moderna, purché non si fosse superato un intervallo di 42 giorni per entrambi i vaccini a mRNA. Nulla cambierà, infine, per chi già ha preso appuntamento per la seconda dose del vaccino.

Nel mentre Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, ha però poi specificato che il vaccino «è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. Dati su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito. È una valutazione del Cts, osserveremo quello che succede. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l'autorizzazione».

Di contro, l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ricorda che la seconda dose di Pfizer nei testi clinici era prevista fino alle sei settimane, dunque superare i 21 giorni, arrivando a un lasso temporale di 40, non sarebbe una deviazione dalla raccomandazione.

Seconda dose posticipata: le motivazioni

La decisione di prolungare la somministrazione della seconda dose tiene conto di due punti fondamentali. Primo, ricevere  seconda dose entro i 42 giorni dalla prima non compromette l’immunizzazione di chi si sottopone al vaccino; secondo, la prima dose di entrambi i vaccini a mRNA già consente di ottenere protezione efficace dal virus SARS-CoV-2 che varia dal 52% al 80% dei casi. A questo proposito, infatti, i trial di Moderna e Pfizer hanno mostrano un aumento delle difese immunitarie già a partire dal primo inoculamento del vaccino, anche in relazione alle forme gravi di Covid-19.

Infine, a fronte di un elevato numero di soggetti che rischiano di sviluppare forme gravi e fatali di Covid-19, bisogna «dare priorità a strategie di sanità pubblica che consentano di coprire dal rischio il maggior numero possibile di soggetti nel minor tempo possibile» come afferma il comitato tecnico scientifico del Ministero.

Vaccino posticipato: le scelte delle Regioni

«L’importante è che ci sia dia una regola condivisa, perché se qualcuno vaccina a 42, altri a 21 e altri 35 diventa tutto complicato» queste le parole di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, a cappello della situazione vaccinale, che sta determinando notevoli differenze regionali.

In Campania, per esempio, le seconde dosi di Pfizer e Moderna avverranno entro 42 giorni, con una soglia minima posta a 30 giorni. Nel Lazio, invece, da lunedì 17 maggio i richiami di Pfizer slitteranno a 35 giorni dalla prima somministrazione, dunque a due settimane di distanza rispetto alle date stabilite in precedenza; ogni cittadino riceverà un sms che li avviserà della dilatazione delle tempistiche, fornendo la data del nuovo appuntamento.

In linea con le decisioni del Lazio anche l'Emilia-Romagna, che stabilisce 35 giorni come tempistica in grado di garantire un giusto compromesso. In Lombardia invece l'intervallo tra le due dosi adeguato alle nuove disposizioni è pari a 35/42 giorni, a partire dal 10 maggio.

La Toscana ha invece poi agito in maniera diversa: tra la prima e la seconda dose di Pfizer e Moderna passeranno 42 giorni ma solo per chi effettuerà la prenotazione da giovedì 13 maggio, mentre per chi ha prenotato in precedenza non ci saranno slittamenti, dunque verranno somministrate dopo 28 giorni le dosi di Moderna e dopo 21 quelle di Pfizer.

Infine, la regione Abruzzo dà autonomia decisionale alle singole aziende sanitarie: si concretizza così lo scenario di una finestra temporale che va da un minimo indicato dalle farmaceutiche (21 per Pfizer, 28 per Moderna) ai 42 giorni caldeggiati dal Ministero.

Seconda dose di AstraZeneca

Nessuna modifica, invece, per quanto riguarda la seconda dose di Vaxzevria. Il richiamo di AstraZeneca continuerà quindi a essere effettuato nel corso della 12esima settimana (da 78 a 84 giorni) dalla prima somministrazione con una dose completa, mentre la prima prevedeva l'inoculazione di mezza dose. Nella circolare, si precisa però che tale decisione «potrà essere eventualmente rivista qualora dovessero emergere evidenze diverse nelle settimane prossime venture, derivanti in particolare dall’analisi del profilo di sicurezza del vaccino nei soggetti che nel Regno Unito hanno ricevuto la seconda dose».

Attualmente, poi, si ricorda che in Italia il vaccino di AstraZeneca è stato sospeso per gli under 60; chi ha però già ricevuto la prima dose del vaccino, senza aver accusato problemi circolatori, può sottoporsi anche alla seconda, così come gli over 60.


Per maggiori informazioni sui vaccini anti-Covid, invitiamo a visitare il portale ufficiale del Ministero della Salute, cliccando  qui .

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