I
vaccini salvano milioni di vite ogni anno, istruendo le difese immunitarie a
riconoscere e combattere i virus e i batteri potenzialmente nocivi. Una volta vaccinati, se l'organismo si trova è esposto a tali virus e germi che causano la malattia, risulta immediatamente
pronto a distruggerli, prevenendo così lo sviluppo della malattia.
Il
vaccino anticovid costituisce dunque la tanto attesa
cura definitiva del coronavirus: esso è in grado di rendere l'organismo capace di produrre gli
anticorpi specifici verso il virus inoculato: soltanto in questo modo il paziente è infatti in grado di difendersi dal virus in maniera permanente.
Più nel dettaglio, il
vaccino Pfizer per il coronavirus va somministrato due volte a distanza di 21 giorni almeno. L'immunizzazione si raggiunge dopo una settimana dall'inoculazione del richiamo. Attualmente, inoltre,
non è stata studiata la possibilità di interscambio vaccinale con altri tipi di vaccino che neutralizzano il
coronavirus : pertanto, chi si sottopone alla prima dose di vaccino Moderna, per esempio, deve ricevere la
seconda dose dello stesso vaccino.
Il
vaccino anticovid AstraZeneca (con una
efficacia del 90%, come lo Pfizer) prevede l'inoculazione di
mezza dose e
dopo un mese il richiamo con una dose completa. Anche il
vaccino anticovid Moderna prevede la somministrazione di una
doppia dose a distanza di un mese.
Ogni tipo di
vaccino anticovid, inoltre, viene somministrato tramite
iniezione intramoscolare sul braccio, in particolare nel deltoide. Infine la
durata dell'efficacia di questi vaccini rimane una incognita. Ci si aspetta che vada dai 6 ai 12 mesi.