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Sindrome da perdita capillare: cos’è, sintomi e segnali a cui fare attenzione

Dorotea Roggio | Biologa e Ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 01 Luglio, 2021

Effetti vaccino Anti-Covid

Abbiamo sentito nelle ultime settimane parlare della correlazione tra il vaccino Vaxzevria, conosciuto come AstraZeneca, e alcuni effetti collaterali che possono impattare a livello sistemico sul nostro organismo.

Senza fare allarmismi, per i pazienti è importante conoscere i sintomi di un possibile e rarissimo effetto collaterale: la sindrome da perdita capillare.    

Cosa è la sindrome da perdita capillare?

Conosciuta anche come sindrome sistemica da aumentata permeabilità capillare o malattia di Clarkson, si verifica con un’incidenza nella popolazione di 1 su 1 milione, con età media di esordio a 45 anni. È caratterizzata dall’alternanza di fasi acute sintomatiche con fasi di quiescenza, anche della durata di anni.

Nella fase sintomatica di aumentata permeabilità, i primi sintomi sono legati alla stanchezza e debolezza fisica dovuti al calo di pressione, e ad eventuali sintomi intestinali (diarrea). Poi si osserva una fase di aumento di peso, dovuta all’accumulo di liquidi, associata a una diminuzione del volume delle urine (oliguria) e alla formazione di edemi, soprattutto al viso e agli arti superiori. Segue una fase di ripresa di riassorbimento massivo dei liquidi che, al contrario, comporta aumento dell’escrezione delle urine (poliuria) e perdita di peso.    

A livello sierologico, i parametri da controllare sono l’aumentata concentrazione dell’emoglobina e la contemporanea diminuzione dell’albumina e delle proteine del sangue, tutti fattori che spiegano la fuoriuscita di liquidi sanguigni dalla circolazione, associata a un incremento della viscosità del sangue.

In altre parole, si assiste a una fuoriuscita di liquidi dai capillari verso la circolazione sanguigna in modo massivo, con conseguente accumulo dei liquidi sotto forma di edemi. Se non controllata, la sindrome da perdita capillare può portare alla disfunzione degli organi.

Sindrome da perdita capillare e vaccino anti-Covid

Ritornando al vaccino Vaxzevria, l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) si è pronunciata lo scorso 11 giugno a riguardo: sono stati accertati 6 casi di sindrome da perdita capillare, su 14 segnalazioni ricevute sulle persone vaccinate sin ora. La metà di loro aveva avuto precedenti episodi di questa sindrome. È stato quindi aggiunto, alla nota informativa del vaccino, l’indicazione mandatoria di non somministrare Vaxzevria a pazienti con precedente storia di sindrome da perdita capillare.    

La nostra Agenzia Nazionale del Farmaco (AIFA) ha comunicato, il 23 giugno, la controindicazione segnalata da EMA, invitando i medici e il personale sanitario a riconoscerne i sintomi, per essere pronti ad eventuali rapidi interventi.    

Rari sono stati i casi in cui è stata la stessa vaccinazione ad indurre questa sindrome, senza che il paziente avesse avuto precedenti episodi nella propria storia clinica; infatti, è stato stimato un tasso di segnalazione di 1 su più di 5 milioni di dosi somministrate. 

I sintomi a cui prestare attenzione

Nonostante la bassa incidenza, i vaccinati devono comunque essere consapevoli di questi possibili e rarissimi sintomi, per poterli riconoscere e a loro volta segnalarli al personale sanitario:

  • Abbassamento di pressione, associato a mancamenti
  • Improvvisa comparsa di edemi su viso e braccia
  • Aumento di peso

La giusta attenzione, assieme a una necessaria serenità, devono essere mantenute, ricordando il valore dei vaccini nella lotta al nuovo Coronavirus. 

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Dorotea Roggio | Biologa e Ricercatrice
Scritto da Dorotea Roggio | Biologa e Ricercatrice

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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