La sclerosi multipla è una malattia neurologica che interessa milioni di persone nel mondo. I primi sintomi della malattia possono comparire già all’età di 20-30 anni e comprendono fatica, problemi di vista e incontinenza.
Col tempo, i sintomi peggiorano e la condizione porta progressivamente all’invalidità. Risulata quindi fondamentale riuscire ad individuare una terapia efficace che blocchi, o almeno rallenti, la progressione della malattia.
A questo proposito, è inutile negare che negli ultimi anni sono stati ottenuti risultati molto incoraggianti grazie all’utilizzo e all’impiego delle statine: sebbene la sperimentazione richieda ancora alcuni anni prima di ottenere il definitivo via libera, è comunque un primo passo importante verso l’individuazione di una terapia sicura ed efficace per la cura della sclerosi multipla. Vediamo di capire insieme di cosa si tratta.
Sclerosi multipla: in arrivo un nuovo trattamento?
La sperimentazione, per testare l’efficacia delle statine nella cura della sclerosi multipla, vede come capofila l’University College of London e coinvolge 1.180 persone e 30 Centri sparsi in tutta la Gran Bretagna: si presume che il trial possa durare circa sei anni ma i ricercatori si sono mostrati ottimisti nel credere che i primi risultati possano già arrivare nel giro di pochi anni.
Il dr. Jeremy Chataway, a capo della ricerca, che ha già condotto uno studio sul farmaco, ha dichiarato: “Questo farmaco rappresenta una vera speranza per le migliaia di persone che convivono con la sclerosi multipla che, attualmente, presenta pochissime opzioni di trattamento, con scarsi effetti sulla disabilità che la malattia provoca”.
Statine, per la cura del colesterolo e della sclerosi multipla
Le statine sono la classe di farmaci più utilizzata per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e prevenire le malattie cardiache: agiscono sul fegato bloccando la sintesi del colesterolo e a livello delle arterie, dove aiutano ad eliminare il colesterolo già formatosi nei vasi.
Ormai è noto che il nostro corpo abbia bisogno di una buona quota di colesterolo. Nonostante ciò, è altrettanto noto che un eccesso di colesterolo cattivo (LDL) può ostruire i vasi sanguigni, provocando infarti o ictus. In quest’ultimo caso, se il colesterolo stenta ad abbassarsi, nonostante una dieta equilibrata e un regolare esercizio fisico, si ricorre alle statine, efficaci nella cura del colesterolo stesso.
E se la stessa efficacia fosse realmente provata anche per il trattamento della sclerosi multipla?
Statine naturali: dove trovarle?
Le statine naturali sono rappresentate da integratori alimentari utili per la riduzione dei livelli di colesterolo. Queste comprendono:
- Lievito di riso rosso: è un prodotto che deriva da un lievito presente nel riso rosso. In molte zone dell’Asia, il riso rosso è un componente importante dell’alimentazione locale. È inoltre utilizzato come integratore per il trattamento dell’ipercolesterolemia, della diarrea e del mal di stomaco. Il principio attivo del lievito di riso rosso è una sostanza chiamata monacolina, che blocca la produzione di colesterolo. Il consumo di lievito di riso rosso può far abbassare i livelli di colesterolo cattivo del 10-30%.
- Psyllium: è una pianta che è spesso utilizzata per contrastare la stitichezza, grazie al suo alto contenuto di fibre. Anche i suoi semi sono utilizzati per fini medici e possono contribuire a ridurre il colesterolo.
- Fieno greco: è una pianta diffusa in alcune parti dell’Europa e dell’Asia. I suoi piccoli semi scuri sono usati sin dall’antichità per curare diverse condizioni, tra cui il colesterolo alto. E’ possibile acquistare del fieno greco in polvere, così come è possibile l’acquisto dei semi nei negozi di spezie indiane.
- Olio di pesce: alcuni pesci come il salmone, il tonno e le sardine sono ricchi di omega-3. Gli omega-3 aiutano a ridurre i livelli colesterolo e i rischi di malattie cardiache. Se non si mangia abbastanza pesce, è possibile integrare dell’olio di pesce nella propria dieta.
Le statine rappresentano dei farmaci sicuri ed efficaci per il contrasto dell’ipercolesterolemia e il fatto che abbiano mostrato risultati promettenti contro la sclerosi multipla, non può che far ben sperare i milioni di malati in attesa di una cura.