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Test da sforzo: come prepararsi all'esame

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 13 Luglio, 2020

Test da sforzo: come funziona e come prepararsi all'esame

ll test da sforzo, detto anche test ergometrico, è un esame che consiste nella registrazione continua dell’elettrocardiogramma (ECG) durante uno sforzo fisico controllato e di intensità graduale che, a secondo dei casi, può consistere in una semplice pedalata su una cyclette o una camminata su una pedana inclinata. 

Questo sforzo, della durata di circa 20 minuti, determina un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa e, di conseguenza, una maggiore richiesta di sangue da parte del cuore. Ma come funziona l'esame? Come prepararsi? E, soprattutto, come leggere i risultati?

Perché e quando fare un test da sforzo

Il test da sforzo può essere eseguito essenzialmente per due scopi: 

  • Diagnostico, per confermare o escludere il sospetto di cardiopatia ischemica
  • Valutativo, per appurare l’efficacia di una terapia in corso

Può essere anche effettuato in soggetti sani per conseguire l’idoneità all’attività sportiva agonistica.

L’esame, in generale, è utile per valutare la frequenza cardiaca, la conduzione atrio-ventricolare e per evidenziare eventuali aritmie atriali o ventricolari durante sforzo. In dettaglio, questo tipo di analisi consente di evidenziare eventuali disturbi e/o modificazioni dell’elettrocardiogramma prodotti in condizioni di affaticamento e stress, ossia quando il cuore è messo sotto sforzo. 

Soprattutto, nei pazienti con cardiopatia ischemica, nota o sospetta, fornisce informazioni riguardo il corretto afflusso di sangue attraverso le arterie coronarie che irrorano il cuore. 

Come prepararsi al test da sforzo

La preparazione al test da sforzo richiede di piccoli accorgimenti da parte del paziente:

  • Fare una colazione leggera
  • Non mangiare immediatamente prima della prova
  • Qualora l’esame si svolgesse nel pomeriggio, fare un pasto leggero non oltre 2-3 ore prima dell’esecuzione dell’esame 
  • Non assumere the o caffè nel giorno dell’esame
  • Non fumare nel giorno dell'esame
  • Per quanto riguarda l'abbigliamento, si consiglia di indossare abiti comodi, come una tuta, un paio di calze di cotone o scarpe pulite
  • Portare con sé un asciugamano (in caso di prove di lunga durata o per persone con facilità alla sudorazione) e una bottiglia di acqua per reidratarsi
  • Evitare la sera precedente e la mattina dell’esame di mettere creme cosmetiche sulla cute, che possono compromettere l’adeguato contatto degli elettrodi dell’ECG.

È inoltre necessario portare tutta la documentazione cardiologica relativa ad eventuali visite, ecocardiogrammi e radiografie al torace nonché l'elenco dei farmaci assunti. La sospensione di una eventuale terapia è a discrezione del medico che richiede l’esame.

Come si svolge il test da sforzo

La prova consiste nella registrazione di un elettrocardiogramma, prima a riposo e poi, mentre si cammina su un tapis roulant o si pedala su una cyclette, con livelli di sforzo crescenti.

Sul petto del paziente vengono applicati degli elettrodi, ossia piccoli dischi metallici collegati a fili connessi a loro volta a un monitor, sul quale vengono visualizzati i battiti del cuore. 

Il paziente viene poi invitato a pedalare su una cyclette o a camminare su una pedana inclinata, mentre il medico tiene sotto controllo le reazioni del suo cuore.

L'elettrocardiogramma è controllato in modo continuo e la pressione arteriosa è misurata a intervalli regolari prestabiliti. In genere, l’esercizio continua fino a quando il numero di battiti raggiunge l'80-90% dei valori massimi previsti per età e sesso del paziente o si verifica l'esaurimento muscolare. Molto importante è anche la fase successiva all'attività più intensa, ovvero la fase di recupero della durata di circa 5 minuti, nella quale si esegue un movimento sempre meno intenso fino a recuperare gradualmente lo sforzo.

Il test può essere interrotto prima solo se il respiro diventa troppo affannoso, se compare dolore al torace, se si hanno vertigini, se nell'elettrocardiogramma sono registrate anomalie significative, se i valori della pressione arteriosa diventano troppo alti o troppo bassi. Queste eventualità, però, sono molto rare: l’esame, infatti, dovrebbe essere sempre effettuato in un centro medico con personale qualificato proprio per fare fronte a queste eventuali circostanze.

Come leggere il risultato

Il medico analizza le informazioni raccolte durante tutte le diverse fasi dell’esame e le confronta con quelle dei valori di riferimento corrette per età e sesso del paziente. 

Se il test è stato eseguito fino alla fine senza particolari difficoltà (come potrebbe accadere se è stato eseguito per ottenere l'idoneità all'attività sportiva agonistica o per un controllo periodico) e non sono emersi disturbi specifici, significa che il cuore funziona a dovere ed il test è stato superato

Se, invece, i risultati non possono essere considerati normali, oppure se durante il test si sono riscontrate anomalie importanti, il medico può interrompere l'esame prima del termine e prescrivere la terapia appropriata

Se, invece, durante l'esame non è stata individuata la causa dei disturbi per cui era stato prescritto, il clinico potrebbe richiedere ulteriori approfondimenti come una scintigrafia da sforzo, un'ecocardiografia da stress o una coronarografia se le informazioni raccolte fanno sospettare la presenza di una malattia coronarica.


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Gloria Negri | Biologa e ricercatrice
Scritto da Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Osservare un meccanismo biologico, formulare delle ipotesi per spiegarlo e allestire esperimenti per confermare la propria tesi per poi raccogliere i dati e, infine, pubblicarli per rendere la propria scoperta fruibile a tutti: questo è il compito di ogni scienziato… e quindi anche il mio! Sono biotecnologo con dottorato di ricerca in genetica molecolare con una profonda passione per la scrittura e per la divulgazione scientifica. Sono autore e co-autore di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali indicizzate, di abstract per congressi, di contributi per siti internet e di un libro.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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