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Tutti i diritti del paziente stomizzato

Redazione

Ultimo aggiornamento – 07 Aprile, 2021

Stomia e Diritti del paziente

A cura di logofais


Conoscete tutti i diritti di un paziente stomizzato? Cerchiamo di scoprirli insieme, con il supporto della FAIS – Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati.

Conoscere la Legge: 7 articoli chiave per chi ha una stomia

Partiamo con ordine, esaminando brevemente 7 articoli che chi ha subito una stomia deve conoscere:

Articolo 1) Prima dell’intervento, il paziente deve ricevere tutte le informazioni relative a benefici e post-operatorio. Si parla, dunque, di “consenso informato”.

Articolo 2) La stomia deve localizzarsi in un’area del corpo idonea per la sua gestione. Importante, dunque, sia la tecnica chirurgica sia l’approccio stomaterapico del disegno pre-operatorio.

Articolo 3) Costante deve essere il supporto degli specialisti e dei stomaterapisti nel periodo pre e post-operatorio. La competenza dei professionisti deve essere presente sia negli ospedali sia nelle strutture sanitarie esterne.

Articolo 4) Il paziente deve avere accesso a tutte le informazioni complete su prodotti per stomia in Italia, senza condizionamenti.

Articolo 5) Il paziente deve scegliere il prodotto più soddisfacente fra quelli disponibili, senza pregiudizi o costrizioni di sorta.

Articolo 6) Si deve avere accesso alle informazioni sulle Associazioni e sui Servizi di supporto.

Articolo 7) I professionisti sanitari devono coinvolgere le famiglie nel supporto del paziente, dopo aver ottenuto il consenso.

Legge 833 del 1978 – L’assistenza agli stomizzati

La Legge 833 del 1978 ha spostato l’Assistenza Sanitaria alle Regioni e alle Aziende Sanitarie che devono attuarla praticamente. L’attenzione è poi posta su prevenzione e riabilitazione.

La Legge 421 del 1999 aumenta l’autonomia delle ASL, che devono erogare servizi idonei per il paziente con stomia, anche mediante convenzioni con terzi. La riabilitazione è parte integrante dell’assistenza sanitaria.

Nel 2004, grazie all’attività della FAIS, in molte regioni italiane (Piemonte, Veneto, Umbria, Abruzzo, Molise e Calabria) sono state emanate leggi o delibere che istituiscono centri di riabilitazione all’interno di ogni ASL.

I presidi

A seguito del Decreto Ministeriale 553 del 1992 è stata definita l’erogazione di presidi, approvando il Nomenclatore Nazionale Protesico predisposto da una Commissione Tecnica Ministeriale e sottoposto al parere del Consiglio Superiore di Sanità.

Il Decreto Ministeriale 332 del 1999 modifica alcuni punti:

  • entro 5 giorni dalla prescrizione, la fornitura si deve intendere autorizzata dalla ASL; 
  • i neo-stomizzati hanno diritto, per sei mesi dopo l’intervento, a una fornitura aumentata del 50% (S.O.G.U. 227/99);
  • gli stomizzati hanno diritto alla pasta protettiva per la pelle peristomale e al film pellicola per le zone peristomali (S.O.G.U. 227/99); 
  • le quantità massime prescrivibili possono essere aumentate dalle Regioni, ma non diminuite;

Per ottenere i presidi, lo specialista deve compilare un piano dettagliato di riabilitazione, definendo il tipo di presidio. Non è più, quindi, necessaria l’istanza di richiesta dell’invalidità.

Stomia e invalidità

La famosa Legge 104 del 1992 definisce i diritti del paziente con handicap, in ogni aspetto della vita, anche riguardo all’integrazione lavorativa e al collocamento obbligatorio. La Legge sancisce che i lavoratori portatori di handicap grave “hanno diritto a una o due ore di permesso giornaliero o a sei mezze giornate o a tre giorni mensili di permesso, retribuiti dall’INPS” (art. 3 comma 3).

Infine, i portatori di handicap, con il 46% d’invalidità, hanno diritto all’iscrizione nelle liste del collocamento obbligatorio (Legge 68 del 1999) e all’assegno mensile (74%) o alla pensione (100%), a seconda dell’età e del reddito.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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