Gatto aggressivo: come educarlo e quali sono i rimedi

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 21 Novembre, 2022

Scopriamo cosa fare per un gatto aggressivo

Il gatto è l'animale da compagnia più diffuso assieme al cane, ma il suo carattere può essere molto variabile a seconda dell'esemplare, della razza a cui appartiene, della sua salute e del suo stile di vita. Tuttavia, a volte, il gatto può manifestare un atteggiamento aggressivo, ma tale inclinazione ha, in genere, precise motivazioni.

Prima di capire come calmare un gatto aggressivo, è opportuno comprendere quali siano le cause del suo mutato comportamento.

Gatto nervoso e aggressivo: come riconoscerlo

Anche un gatto che normalmente è docile e tranquillo può, talvolta, mostrare inclinazioni aggressive e violente, che ai padroni potrebbero sembrare immotivate, ma che invece hanno una precisa ragione.

Questa indole, apparentemente ingiustificata, nasconde motivazioni precise, quali la paura, il gioco, la difesa del proprio territorio, l'eccessivo contatto fisico con i padroni o con altri animali e ulteriori circostanze specifiche, che possono portare il gatto ad attaccare altri gatti o i propri padroni.

L'atteggiamento aggressivo è dunque un meccanismo di difesa assolutamente normale, che va però tenuto sotto controllo per evitare che un gatto violento possa nuocere a se stesso o agli altri.

Le manifestazioni dell'aggressività traducono in:

  • graffi;
  • goffi;
  • morsi;

È possibile prevedere le modalità con cui il gatto sfoga il proprio nervosismo prestando attenzione alcuni segnali specifici e facilmente riconoscibili, che anticipano tali accadimenti e che sono orientati all'attacco o alla difesa.

Il gatto si pone in un atteggiamento di difesa nel momento in cui:

  • Tiene le orecchie basse
  • Ha lo sguardo fisso e le pupille dilatate
  • Ringhia o brontola
  • Ha la coda attorcigliata
  • Drizza il pelo
  • Inarca la schiena

L'animale si mostra in atteggiamento offensivo quando:

  • Tiene le orecchie dritte
  • Ha le pupille strette
  • Ha la coda alzata
  • Emette un verso che sembra un ululato

Aggressività del gatto: le cause

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Riuscire ad identificare i segnali che anticipano l'attacco di un gatto aggressivo può essere di grande aiuto, ma è anche fondamentale riconoscere le motivazioni per cui il gatto mette in atto tale comportamento, in modo da intervenire all'occorrenza, per circostanziare le cause che pongono il gatto in atteggiamento aggressivo.

Nonostante possano esistere motivazioni altamente specifiche e difficilmente schematizzabili (per cui si rimanda sempre al veterinario di fiducia) vi sono degli scenari che comprendono le motivazioni più comuni per cui un gatto si innervosisce e mostra un comportamento violento. Ecco quali sono:

  • Aggressività nel gioco. Molto spesso il gioco è l'unico modo attraverso cui un gatto domestico può sfogare il proprio istinto di predatore. Questo è il motivo per cui esso, quando gioca, si mette nella stessa posizione di quando va a caccia (con le orecchie abbassate, la coda in movimento e una posizione accovacciata). L'attacco avviene in modo improvviso e durante il gioco il gatto non riesce a contenere i graffi e i morsi. Durante questi momenti, è meglio non intervenire con mani e piedi, ma piuttosto offrire al felino strumenti, giocattoli o accessori con cui si possa sfogare e ai quali non possa nuocere in alcun modo.
  • Aggressività di difesa. La tipologia di aggressività territoriale emerge nel momento in cui il gatto sente minacciato il proprio territorio dalla presenza di altri felini, ma può manifestarsi anche con persone o con altri animali. Questo atteggiamento è del tutto normale ed è comune in particolare negli esemplari maschi, che si mettono in posizione aggressiva e minacciosa, emettendo miagolii, gridolini e soffi per spaventare e cacciare il presunto nemico.
  • Aggressività da contatto prolungato. Si tratta dell'atteggiamento più difficile da prevedere, dal momento che il gatto può trascorrere un tempo lunghissimo a ricevere le coccole dal padrone, per passare poi repentinamente a un sentimento di fastidio, respingendo le carezze con graffi e morsi. Tuttavia, è possibile accorgersi per tempo che l'animale non desidera più ricevere le attenzioni dell'umano, cerca di sottrarsi alle coccole, nel momento in cui muove la coda e le orecchie e si concentra sui movimenti della mano del padrone. Il cambio di atteggiamento può derivare dalla volontà del felino si manifestare la propria indipendenza e di sottolineare la propria posizione di dominanza.
  • Aggressività a causa di malattie. Talvolta lo stress, il dolore e la sofferenza del gatto possono essere la causa di un improvviso cambio di umore. Si può notare come il gatto tenda a rimanere in disparte o nascosto quando non sta bene. Ciò può accadere perché vi sono delle condizioni che riescono a provocare nel gatto una grande sofferenza fisica: ascessi, problemi dentali, artrite, ferite, otite, dolore da leucemia e rabbia. In questo caso è opportuno effettuare una visita veterinaria dato che il medico, con gli opportuno mezzi di contenimento, può capire qual è il problema e risolverlo.
  • Aggressività per paura. Se il gatto avverte una sensazione di pericolo o viene spaventato da un suono forte e improvviso o da un movimento scattoso, può reagire nascondendosi oppure manifestando la propria aggressività.
  • Aggressività per istinto materno. Nel caso in cui l'aggressività si ritrovi in una gatta che ha appena dato alla luce dei gattini, occorre sapere che questo atteggiamento è del tutto normale. Mamma gatta è particolarmente protettiva nei confronti dei suoi cuccioli e se avverte che essi sono minacciati da qualcosa o da qualcuno, può cominciare a graffiare, a soffiare o a mordere i suoi padroni o altri animali domestici presenti in casa, con cui di solito vive in modo pacifico. Si tratta di un comportamento destinato a scomparire man mano che i gattini crescono.
  • Aggressività reindirizzata. Nel caso in cui il gatto venga infastidito da uno stimolo esterno verso il quale non riesce a reagire (come il latrato di un cane lontano, il passaggio di un animale fuori dalla finestra, un rumore improvviso ma non identificato) si sfogherà sulla prima cosa che gli capita a tiro (un tappeto, la mano del padrone, una tenda o un divano). Si tratta di un'aggressività provocata da un accumulo di rabbia senza rilascio.

Gatto aggressivo: cosa fare?

Nel momento in cui il gatto diventa improvvisamente aggressivo (quando prima non aveva mostrato segni di aggressività), occorre per prima cosa sottoporlo a una visita veterinaria, per verificare se il suo comportamento sia stato scatenato da una malattia o da una condizione specifica di salute. Una volta escluse tali circostanze, è necessario:

  • Non toccare il gatto nel momento in cui attacca.
  • Evitare di sgridare il gatto, perché lo si potrebbe rendere ancora più aggressivo.
  • Lodare il gatto durante i suoi atteggiamenti positivi e premiarlo con carezze (o con ricompense di cibo nel caso in cui si mostri poco propenso alle coccole).
  • Effettuare la castrazione o la sterilizzazione se l'aggressività del gatto è dovuta agli sbalzi ormonali.
  • Iniziare il gatto alla socializzazione con un altro animale domestico in modo graduale e in un ambiente neutrale, sotto la supervisione del padrone.
  • Acquistare un tiragraffi e dei giochi per aiutare il gatto a gestire i momenti di stress.
  • Aumentare il numero di giacigli, giochi e ciotole per il cibo se vi è la presenza di altri gatti in casa di altri animali, per evitare le lotte territoriali.
  • Iniziare i gatti piccoli alla socializzazione già a partire dalla terza settimana di vita.

Nel caso in cui i consigli sopra esposti non abbiano avuto alcun successo, e il veterinario di base abbia escluso patologie fisiche, il suggerimento è quello di recarsi da un medico veterinario comportamentalista, ovvero da un esperto delle patologie comportamentali del gatto. Tale figura è in grado offrirvi i migliori consigli su come trattare il gatto aggressivo, diagnosticando eventuali patologie comportamentali e darvi le giuste soluzioni per calmare il vostro animale domestico, che possono essere sia di tipo “educativo” che, nei casi in cui sia necessario, farmacologico.

Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr. Valerio Guiggi
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