Il tuo gatto può avere le emorroidi? Cosa c’è davvero dietro i sintomi più comuni

Dr. Luca Buosi Medico Veterinario
Redatto scientificamente da Dr. Luca Buosi, Medico Veterinario |
A cura di Mattia Zamboni

Data articolo – 16 Settembre, 2025

gatto si copre gli occhi con una zampetta

Le emorroidi nel gatto sono un tema che spesso crea dubbi nei proprietari: non è raro che, vedendo il proprio micio leccarsi insistentemente la zona anale o notando piccole tracce di sangue nelle feci, si vada subito a pensare a questa condizione.

Ma è davvero possibile che i gatti abbiano le emorroidi come gli esseri umani? La risposta richiede alcune precisazioni, perché in medicina veterinaria il termine “emorroidi” non è sempre usato con la stessa leggerezza del linguaggio comune.

Scopriamone di più.

Emorroidi nei gatti: esistono davvero?

Negli esseri umani le emorroidi sono dilatazioni venose del plesso emorroidario, una rete di vasi sanguigni che può infiammarsi o gonfiarsi a causa di stitichezza, sforzi, predisposizione genetica: nei gatti, tuttavia, il quadro è diverso.

Le vere emorroidi, come si intende per gli umani, sono estremamente rare nei felini. Più spesso, ciò che i proprietari interpretano come “emorroidi” è in realtà un altro disturbo:

  • prolasso rettale;
  • infiammazione delle ghiandole perianali;
  • ascessi;
  • irritazioni anali.
  • masse

Questo equivoco nasce dal fatto che i sintomi possono sembrare simili: arrossamento, fastidio, gonfiore, a volte sanguinamento. Ma la causa e il trattamento sono molto diversi.

Molti si chiedono: “Se le emorroidi nei gatti sono così rare, perché se ne parla così tanto?”. Questo accade perché si tende a chiamare con questo nome qualsiasi problema che ricorda vagamente la condizione umana. Ciò non significa che i disturbi siano meno importanti, ma che, per trattarli bene, serve la giusta diagnosi.

Le emorroidi nel gatto, in senso stretto, sono una rarità: quello che si vede più spesso sono disturbi anali di altra natura, che richiedono comunque attenzione e cura. Il messaggio chiave è quello di non sottovalutare mai i segnali che manda il gatto. Che si tratti di un semplice fastidio passeggero o di una condizione più seria, rivolgersi al veterinario resta la scelta più sicura.

Prendersi cura del benessere del gatto significa anche imparare a osservare quei piccoli dettagli che, a volte, fanno la differenza tra un disturbo temporaneo e un problema da trattare tempestivamente.

Gatto con emorroidi: i sintomi da osservare

Quando un gatto ha problemi nella zona anale, i segnali possono essere molteplici.

Alcuni sono abbastanza evidenti, altri invece richiedono un’osservazione più attenta:

  • leccamento eccessivo dell’ano: il gatto cerca sollievo dal fastidio;
  • trascinamento del posteriore sul pavimento;
  • arrossamento o gonfiore visibile attorno all’ano;
  • tracce di sangue nelle feci o attorno all’orifizio anale;
  • difficoltà a defecare o cambiamenti nelle abitudini intestinali;
  • miagolii durante la defecazione, segno di dolore o sforzo.

Questi segnali, pur non indicando automaticamente la presenza di emorroidi, meritano sempre attenzione.

“Emorroidi” nel gatto: le cause

Molte patologie possono imitare i sintomi delle emorroidi nei gatti.

Tra le più comuni troviamo:

Prolasso rettale

Il retto sporge parzialmente o totalmente dall’ano, presentandosi come una massa arrossata.

È un’emergenza veterinaria e può essere confuso con le emorroidi.

Ghiandole perianali infiammate

I gatti hanno due piccole ghiandole vicino all’ano che producono secrezioni utili per la comunicazione.

Se si infiammano o si ostruiscono, causano dolore, prurito e gonfiore.

Ascessi o infezioni batteriche

Un’infezione nella zona anale può provocare rigonfiamenti dolorosi, a volte con fuoriuscita di pus.

Colite o problemi intestinali

La diarrea cronica o la stitichezza possono irritare la zona perianale e simulare i sintomi delle emorroidi.

Tumori o polipi

Meno frequenti, ma da non escludere, soprattutto nei gatti anziani. Possono manifestarsi con sanguinamenti o masse anomale, sia all’esterno che all0interno dell’ano.

Diagnosi di emorroidi feline

È importante sottolineare che solo un veterinario può distinguere correttamente queste condizioni.

Una visita clinica, eventualmente accompagnata da esami come radiografie, ecografie o analisi delle feci, consente di stabilire la causa precisa del disturbo.

Molti proprietari cercano di osservare la zona anale del gatto a casa, ma non sempre semplice: i gatti tendono a non gradire manipolazioni in quella zona e il rischio di interpretazioni sbagliate è alto.

Emorroidi nel gatto: cure e trattamenti

Il trattamento dipende esclusivamente dalla causa sottostante.

Alcune possibilità includono:

  • infiammazioni lievi: pomate lenitive o antinfiammatorie prescritte dal veterinario;
  • ghiandole perianali ostruite: svuotamento manuale e, nei casi ricorrenti, antibiotici;
  • prolasso rettale: intervento d’urgenza, che può andare dalla riduzione manuale alla chirurgia;
  • ascessi: drenaggio e antibiotici mirati;
  • problemi intestinali cronici: dieta specifica, fibre o lassativi veterinari.
  • Masse: citologia o istologia.

In nessun caso è consigliabile applicare rimedi umani, creme da banco o “soluzioni fai-da-te” senza supervisione veterinaria: alcuni farmaci ad uso umano sono tossici per i gatti.

Prevenzione e gestione quotidiana

Anche se non possiamo “prevenire le emorroidi” in senso stretto, possiamo ridurre i problemi anali nei gatti con alcune attenzioni:

  • alimentazione equilibrata: cibi di qualità, ricchi di fibre se il gatto tende alla stitichezza;
  • idratazione costante: l’acqua fresca deve essere sempre disponibile; le fontanelle aiutano i gatti più restii a bere;
  • peso sotto controllo: il sovrappeso aumenta lo sforzo intestinale;
  • lettiera pulita: un ambiente igienico incoraggia il gatto a defecare regolarmente;
  • visite veterinarie periodiche: soprattutto se il gatto ha già avuto problemi intestinali.

Un piccolo accorgimento pratico: osservare le feci durante la pulizia della lettiera. Colore, consistenza e odore possono dare indizi preziosi sulla salute del gatto.


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Emorroidi e gatti: quando rivolgersi al veterinario

Non tutti i sintomi richiedono la stessa urgenza.

Ci sono però segnali che non vanno ignorati:

  • sanguinamento evidente;
  • prolasso visibile;
  • dolore intenso o lamento durante la defecazione;
  • rifiuto di mangiare o letargia.

In questi casi è meglio non aspettare: un intervento rapido può evitare complicazioni.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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