Tumore alla bocca nel gatto: sintomi, diagnosi e prospettive terapeutiche

Dr. Luca Buosi Medico Veterinario
Redatto scientificamente da Dr. Luca Buosi, Medico Veterinario |
A cura di Alessandra Familari

Data articolo – 21 Ottobre, 2025

Primo piano di un gatto con occhi chiusi e bocchi aperta

Il tumore alla bocca nel gatto è una condizione clinica seria che può manifestarsi in diverse forme e stadi. 

Spesso silenzioso nelle fasi iniziali, questo tipo di neoplasia tende a progredire rapidamente, rendendo fondamentale il riconoscimento precoce dei sintomi per intervenire in modo tempestivo.

Le lesioni orali nei felini possono essere di natura benigna o maligna, tra cui: il carcinoma a cellule squamose, un tumore aggressivo che colpisce prevalentemente la lingua, le gengive e il palato.

In questo articolo esamineremo nel dettaglio le cause, i segnali clinici da non sottovalutare, i metodi diagnostici e le principali opzioni terapeutiche disponibili.

Cos’è un tumore orale nel gatto

Il termine “tumore alla bocca” nel gatto indica la crescita anomala e incontrollata di cellule all’interno della cavità orale. A seconda della sede e della natura del tessuto coinvolto, si possono distinguere diverse tipologie di neoplasie.

Le più comuni sono:

  • carcinoma a cellule squamose, maligno e invasivo, rappresenta circa il 70% dei tumori orali nei gatti;
  • melanoma orale, meno frequente ma particolarmente aggressivo;
  • fibrosarcoma, tumore maligno che colpisce i tessuti connettivi molli;
  • epulide, neoplasia benigna delle gengive che può diventare fastidiosa se non trattata;
  • papilloma orale, lesione benigna spesso legata a infezioni virali.

Il carcinoma squamoso è la forma più pericolosa e frequente, e richiede una diagnosi e un trattamento rapidi per aumentare le possibilità di controllo.

Tumore bocca gatto: sintomi da non ignorare

Nelle fasi iniziali il tumore alla bocca del gatto può presentarsi con sintomi vaghi o assenti, spesso confusi con problemi dentali o gengivali. Tuttavia, alcuni segnali possono suggerire la presenza di una lesione tumorale in atto.

I sintomi più comuni includono:

  • alito cattivo persistente (alitosi), non risolvibile con l’igiene orale;
  • difficoltà a masticare o deglutire;
  • perdita di peso non spiegata da altre cause;
  • presenza di sangue nella saliva o nelle ciotole;
  • eccessiva salivazione o saliva densa e filamentosa;
  • gonfiore visibile nella zona della mascella o della mandibola;
  • lesioni ulcerate o noduli visibili in bocca;
  • mancato miagolio
  • caduta di denti apparentemente sani;
  • cambiamenti comportamentali, come isolamento o irritabilità.

È importante non sottovalutare questi sintomi, anche se lievi, e richiedere una visita veterinaria approfondita il prima possibile.

Cause e fattori di rischio

Le cause del tumore orale nel gatto non sono sempre facilmente identificabili, ma esistono alcuni fattori predisponenti noti che possono aumentare il rischio di sviluppare questo tipo di patologia.

Tra i principali fattori di rischio troviamo:

  • esposizione cronica al fumo passivo, in ambienti domestici con fumatori;
  • infiammazioni croniche del cavo orale (gengiviti, stomatiti non trattate);
  • infezioni virali (come il papillomavirus felino o il FeLV);
  • consumo prolungato di cibo secco industriale di bassa qualità (teoria non confermata ma discussa);
  • età avanzata: i tumori orali sono più frequenti nei gatti oltre i 10 anni;
  • predisposizione genetica, anche se raramente documentata.

Nonostante l’identificazione di fattori di rischio, la maggior parte dei tumori orali felini si presenta in modo sporadico, senza una causa chiaramente identificabile.

Diagnosi del tumore alla bocca nel gatto

La diagnosi del tumore bocca gatto si basa su una combinazione di valutazione clinica, esami strumentali e indagini istologiche

Una visita veterinaria tempestiva è fondamentale per determinare la natura della lesione e pianificare un intervento efficace.

Il percorso diagnostico include solitamente:

  • esame orale approfondito, spesso sotto sedazione per valutare meglio l’area interessata;
  • palpazione di eventuali masse, ulcerazioni o aree gonfie;
  • radiografie della testa e della mandibola per valutare l’estensione ossea;

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  • TC (tomografia computerizzata) o RMN (risonanza magnetica) nei casi più complessi;
  • biopsia della lesione, necessaria per identificare la natura del tumore;
  • esami del sangue per valutare lo stato generale di salute del gatto.

Solo attraverso una biopsia con esame istologico è possibile confermare con certezza la diagnosi e differenziare le lesioni benigne da quelle maligne.

Trattamento del tumore alla bocca nel gatto

Il trattamento dipende dal tipo, dalla posizione e dallo stadio del tumore. In alcuni casi è possibile intervenire chirurgicamente con l’obiettivo di rimuovere la massa tumorale; in altri, si ricorre a terapie palliative per migliorare la qualità della vita dell’animale.

Le opzioni terapeutiche più utilizzate sono:

  • chirurgia radicale per l’asportazione della massa tumorale (quando possibile);
  • radioterapia per rallentare la crescita del tumore o trattare residui post-operatori;
  • chemioterapia, in alcuni casi selezionati e con farmaci tollerati dal gatto;
  • terapie di supporto con antinfiammatori, antidolorifici e stimolanti dell’appetito;
  • alimentazione assistita nei casi di grave difficoltà a masticare o deglutire;
  • terapia del dolore e cure palliative, quando la malattia è in stadio avanzato.

Il carcinoma a cellule squamose, essendo molto aggressivo, ha purtroppo una prognosi spesso infausta, soprattutto se diagnosticato tardi. Tuttavia, in alcuni casi di diagnosi precoce, la chirurgia può offrire un prolungamento significativo della vita con buona qualità.

Prognosi e aspettative di vita

La prognosi del tumore alla bocca nel gatto dipende da molti fattori: tipo istologico, sede, dimensioni della lesione, presenza di metastasi e risposta alle terapie. 

In generale, le neoplasie maligne orali hanno una prognosi riservata, soprattutto se il trattamento non viene intrapreso rapidamente.

Alcuni elementi che influenzano la prognosi sono:

  • tempestività della diagnosi: quanto prima viene individuato il tumore, tanto maggiori le chance di successo;
  • possibilità di asportazione completa con margini puliti;
  • assenza di metastasi a distanza (es. polmoni o linfonodi regionali);
  • risposta individuale alle terapie;
  • capacità del proprietario di gestire terapie palliative o alimentazione assistita.

Anche nei casi più gravi, l’obiettivo resta quello di garantire qualità di vita, evitando sofferenze inutili e rispettando il benessere dell’animale.

Come comportarsi se si sospetta un tumore alla bocca

La scoperta di una massa nella bocca del proprio gatto può generare ansia e confusione. È importante agire con prontezza ma senza panico, affidandosi a un veterinario esperto in oncologia o chirurgia maxillo-facciale.

Ecco cosa fare:

  • prenotare subito una visita veterinaria per la valutazione del cavo orale;
  • evitare di manipolare la zona per non provocare dolore o sanguinamenti;
  • osservare attentamente eventuali variazioni nel comportamento, nella fame o nella voce;
  • documentare con foto l’evoluzione della lesione, se visibile;
  • non somministrare farmaci senza prescrizione, in particolare cortisonici o FANS.

Il tumore alla bocca nel gatto è una patologia grave e spesso sottovalutata nelle sue fasi iniziali. Riconoscere i sintomi, agire tempestivamente e affidarsi a un percorso diagnostico completo può fare la differenza nel destino dell’animale.


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Sebbene la prognosi sia spesso difficile, soprattutto nei casi di carcinoma squamoso avanzato, l’attenzione precoce ai segnali, il ricorso a trattamenti chirurgici o palliativi e il supporto costante del veterinario possono migliorare sensibilmente la qualità di vita del gatto, anche nelle situazioni più complesse.

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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