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Come si curano le ragadi anali?

Buongiorno, sono un uomo di 55 anni ed ho ho avuto un infarto 2 anni fa, che mi ha ridotto la capacità ricettiva del cuore al 40-43%. Si è scoperto successivamente che la causa è stata una sindrome mieloproliferativa cronica. Sono in cura con ottimi risultati sia per quanto riguarda il discorso ematologico sia per il cuore stesso che non mi ha mai portato altri problemi, per esempio a livello respiratorio. Soffro però moltissimo da un anno di ragadi anali: in visita da un proctologo, mi è stato detto di fare solo una cura a base di Daflon 500 e per un periodo di tempo con Asacol. Non ho avuto grossi benefici. Cosa potreste consigliarmi? Grazie e cordiali saluti.

Risposta

Buongiorno,
la ragade anale può essere trattata con un'adeguata terapia locale, mediante farmaci che determinano un rilassamento delle fibre muscolari lisce, in grado di ridurre il tono dello sfintere anale interno, come la Nifedipina ad azione calcioantagonista.

Nella guarigione della ragade anale, un importante ruolo spetta anche ad una dieta adeguata, ricca di scorie, unitamente ad un'idratazione ottimale giornaliera, ovvero bere circa 2 litri di acqua al giorno.

Anche l'utilizzo di adeguati detergenti locali per l'igiene anale contribuisce alla guarigione della ragade.

Se la terapia medica, dopo un periodo di 30 giorni, non determina effetti positivi, può essere preso in considerazione l'intervento chirurgico.
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Risposta a cura di
Dr. Massimo Ottonello Medico Chirurgo
Dr. Massimo Ottonello
chirurgo generalechirurgo d'urgenza
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