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E' davvero necessario farsi seguire da uno psicologo?

Gent.mo dott. Barbera, la ringrazio per la sua risposta, volevo aggiornarla sul comportamento di mio figlio. Il ballo che definivo strano in realtà è del tipo latino americano, che a lui piace molto, e forse il fatto che lui lo balli in casa, oltre che nei locali il sabato sera, è un modo di sfogare lo stress che ha dentro e il fatto che a volte lui parli a bassa voce come se si rivolgesse a qualcuno, potrebbe essere segno di carenza di amici, proprio lui che ama stare in compagnia, ama stare tra le persone, aveva fino a 3 anni fa una comitiva di tantissimi amici, persi a causa dell'ex ragazza che lo ha fatto allontanare da loro per motivazioni che sarebbero lunghe spiegare in 2 parole, credo lui si senta davvero solo, le persone che incontra in palestra e nei locali da ballo sono semplici conoscenti, e lui mi ha confidato di aver poca fiducia sia nelle ragazze, sia nel trovare amici veri, in quanto da entrambi ha subito molte delusioni. Il tipo di approccio allo psicologo, che lei chiama psicologia amica, mi fa sperare che possa essere un modo per affrontare la situazione, senza farla apparire patologica. Però non le nascondo che io spero che questo periodo possa passare senza bisogno di rivolgersi ad uno specialista, crede che possa essere possibile, oppure lei pensa che questa situazione possa essere risolta solo da uno psicologo in quanto potrebbe peggiorare? La ringrazio ancora infinitamente.

Risposta

Gentilissima,

quello che pensi riguardo al ballo, come per altre attività che rientrino nella soddisfazione, sono le benvenute, proprio per i motivi che indichi, ma che molte volte svogliamo al di fuori di pensieri legati allo stress, lo si fa e basta, perché ci fa stare bene.

Potremmo parlare di tante motivazioni psico-biologiche che queste attività sviluppano nel nostro corpo, ma il nostro muoverci nel mondo ha una componente legata appunto alla soddisfazione e non al misurare passo per passo le componenti scientifiche.

Certo che, paragonare l'interesse alle amicizie a quando aveva 3 anni mi sembra un pochino fuori luogo, anche perché nel mentre, come ricordavi, ci sono stati dei vissuti che lo hanno coinvolto in maniera molto diversa.

Non dimentichiamo la componente sessuale, che normalmente coinvolge sia quella parte di noi, diciamo più fisica, che altresì quella parte mentale, legata alle emozioni, agli affetti, al senso di autorizzazione. Le scelte che ha fatto, o farà, saranno sempre legate alle emozioni e agli affetti che rientrano nella propria esperienza, credo comunque che, a parte il momento, la situazione non sarà mai conclusa e possiamo pensarla in evoluzione.

Forse, quello che ci preoccupa, è piuttosto la constatazione che nei propri figli il nostro desiderio non sempre è condiviso e la linearità della vita esce dagli schemi che noi vorremmo attuarsi per loro. Direi, per fortuna, la pensano in modo diverso, probabilmente, la nostra osservazione non dovrebbe essere invasiva, oppure solo riguardo alle nostre preoccupazioni, perché non possiamo prescindere che il nostro pensiero riguardo loro sia avvolto dal nostro pensiero e dalle nostre preoccupazioni. Un'ultima cosa riguarda l'interruzione del suo rapporto affettivo, che tu consideri come negativo, perché ha interrotto i rapporti con le amicizie precedenti. Io porterei alla tua attenzione il fatto che l'interruzione di un rapporto affettivo introduce il concetto di lutto ed è facile riscontrare in certe situazioni delle forme di melanconia, molte volte è il tempo che procura il superamento della problematica.

E' certo che, se lui affrontasse un lavoro psicologico, troverebbe di sicuro la possibilità di elaborare questo lutto e troverebbe una possibile via di uscita. Comunque sia, per quest'ultima indicazione, dovrebbe essere lui a cercare o accettare questa ipotesi.

Ti ringrazio di esserti rivolta, oltre che alla professione che rappresento, anche alla mia persona e ti auguro di riuscire a superare le tue preoccupazioni, per quanto riguarda tuo figlio, invece di incalzarlo su ciò che sappiamo non vada bene, prova ad incontrarlo dove sai che prova soddisfazione, senza togliere nulla alla proprietà della tua esperienza, ti assicuro che non è una cosa secondaria.

Un saluto

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Risposta a cura di
Antonio Barbera Psicologo
Antonio Barbera
psicologo
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