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Dieta per colonscopia: cosa mangiare per prepararsi

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 28 Novembre, 2022

Scopriamo cosa mangiare e cosa no prima di una colonscopia

La colonscopia è un esame diagnostico fortemente raccomandato in età adulta (a partire dai 50 anni di età, anche se il medico potrebbe consigliarlo prima, in base alla storia familiare e della salute del paziente) ai fini della prevenzione tumorale e per monitorare lo stato di salute del colon-retto

Per effettuare l’esame è necessario seguire un regime alimentare particolare, che prepararsi al meglio il paziente che dovrà sottoporsi all’esame, e fare in modo che i risultati siano attendibili e ben visibili: l’intestino deve essere ben pulito

Infatti, oltre alla dieta, è necessario effettuare una preparazione specifica, volta allo svuotamento intestinale.

Scopriamo cosa si può e cosa non si può mangiare prima della colonscopia e a quali altre raccomandazioni occorre attenersi per non inficiare il risultato dell’esame.

Colonscopia: cos’è e a cosa serve

La colonscopia è una procedura diagnostica utile per visualizzare le pareti interne dell’intestino crasso (o grosso intestino) e, in particolare, del tratto colon-retto.

Per l’esame viene utilizzata una sonda flessibile - il colonscopio - che presenta all’apice una telecamera e una sonda luminosa per l’ispezione. La sonda, dopo essere stata adeguatamente lubrificata, viene fatta passare attraverso l’ano e spinta delicatamente e lentamente nel retto e negli altri tratti dell'intestino crasso. 

Durante l’esecuzione dell’esame il paziente resta sdraiato sul lato sinistro e l’indagine dura tra i 15 e i 40 minuti.

La durata della colonscopia dipende da alcune variabili:

  • necessità di eseguire la rimozione di polipi (polipectomia);
  • necessità di eseguire prelievi di campioni (biopsie);
  • condizioni di visibilità (determinate dalla preparazione del paziente);
  • conformazione anatomica del colon;
  • presenza di restrizioni (stenosi).

Nonostante la colonscopia sia accreditata maggiormente come esame predittivo o diagnostico per il tumore del colon-retto, questo esame ha numerose altre utilità

Infatti, la colonscopia viene impiegata come metodo preventivo al fine di individuare per tempo situazioni critiche o patologie, tra cui:

  • lesioni;
  • occlusioni;
  • ulcerazioni;
  • diverticoli o diverticoliti;
  • infiammazioni;
  • tumori;
  • polipi.

Si tratta di un esame fastidioso e potenzialmente doloroso, motivo per cui la quasi totalità delle colonscopie vengono eseguite con il ricorso alla sedazione

Esistono diverse tipologie di colonscopia:

  • tradizionale;
  • robotica;
  • virtuale;
  • con video-capsula endoscopica.

Il medico può eseguire a scelta una delle prime due (sono intercambiabili) oppure optare per una delle altre due per ottenere informazioni aggiuntive funzionali alla diagnosi, ma attenzione, esse non sono sostitutive di una delle prime due, che restano comunque indispensabili.

Per il corretto svolgimento dell’esame sono parimenti necessari:

  • l’utilizzo di lassativi da assumere fino al raggiungimento dell’espulsione di feci acquose e limpide;
  • l’adeguamento di eventuali terapie farmacologiche in corso;
  • una terapia alimentare specifica priva di scorie e latticini.

Scopriamo nel dettaglio che cosa mangiare e cosa, invece, è meglio evitare. 

Dieta per colonscopia: cosa evitare

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L’alimentazione è una parte fondamentale della preparazione alla colonscopia, sia per l’esame ottico tradizionale, sia per quello virtuale. Essa, in particolare, prevede un a basso contenuto di fibre e l’eventuale esclusione di cibi non idonei all’esame.

Occorre iniziare nella settimana precedente all’esame, avendo cura di sospendere:

  • frutta e/o verdura con i semini (ad esempio: uva, kiwi, fragole, fichi, frutto del drago, frutto della passione, melanzane, pomodori, ecc.);
  • integratori a base di ferro (che colorano di nero le pareti intestinali e hanno effetto costipante).

A partire da 3 giorni prima dell’esame, invece, occorre evitare

  • acqua gassata;
  • pasti abbondanti;
  • alimenti con fibre (verdure);
  • legumi;
  • frutta (anche a guscio o con semi);
  • succhi di frutta con polpa;
  • cereali integrali;
  • cibi integrali;
  • avena;
  • crusca;
  • cioccolato;
  • condimenti grassi;
  • frullati e spremute;
  • sughi di verdura (pesto, passata di pomodoro e pelati);
  • alimenti che contengono noci e frutta a guscio (torte, dolciumi, burro di arachidi);
  • zuppe o marmellate (che contengono tracce di buccia o di semini);
  • integratori di carbone vegetale (spesso utilizzati contro problemi di meteorismo, flatulenza e pancia gonfia);
  • altri integratori alimentari.

Sono da sospendere anche le bevande di colore rosso o viola, che, come gli integratori di ferro, potrebbero colorare le pareti dell’intestino. 

Da evitare anche:

  • bevande alcoliche;
  • latte intero;
  • cappuccino; 
  • caffè.

Dieta per la colonscopia: cosa mangiare

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Dall’elenco precedente si capisce come vi siano molte restrizioni alimentari prima di effettuare la colonscopia. Tuttavia, vi sono ancora numerosi cibi che possono essere tranquillamente ingeriti e che non interferiscono con il corretto svolgimento dell’esame.

Ecco gli alimenti consentiti durante la settimana prima della colonscopia:

  • carne magra bianca;
  • pesce magro;
  • formaggi magri;
  • latte scremato;
  • uova;
  • patate senza buccia;
  • pane e pasta di farina bianca;
  • omogeneizzati;
  • olio d’oliva (in modeste quantità).

Tra i liquidi, sono consentiti:

  • acqua non gassata;
  • brodo;
  • camomilla;
  • tè;
  • latte scremato.

Nei due giorni prima dell’esame vale la regola del digiuno o del semi digiuno, con alimentazione a base di quasi solo liquidi (evitando le correzioni con formaggi e latticini).

Cosa mangiare il giorno che precede l’esame della colonscopia

Ecco un esempio di un menù tipo per il giorno che precede l’esame:

  • colazione: tè zuccherato e/o caffè;
  • pranzo: prima delle 12.00 (100 grammi di carne bianca, come: pollo, coniglio o tacchino) o pesce alla griglia;
  • da dopo pranzo a mezzanotte: brodo di dado o di carne filtrato, bevande zuccherate (come tè, camomilla e acqua);
  • da mezzanotte fino all’esame: solo acqua.

Nelle due ore precedenti l’esame è bene sospendere totalmente l’assunzione di qualsiasi liquido, acqua compresa.

Cosa mangiare dopo la colonscopia

Dopo un paio d’ore dall’esame (tempo durante il quale è sconsigliata l’assunzione di alimenti) si possono reintrodurre alcuni alimenti, scelti soprattutto per dare modo all’intestino di ripristinare la propria flora batterica intestinale.

Per 12-24 ore è meglio evitare cibi grassi, elaborati, ricchi di spezie, salumi e fritti, caffè, bevande alcoliche e integratori.

Tra i cibi consigliati vi sono quelli ricchi di fibre, che andavano invece evitati prima dell’esame:

  • frutta;
  • legumi;
  • verdure (va bene anche il passato di verdure);
  • riso;
  • olio extravergine di oliva.

Lo yogurt aiuta a ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Bere poco e spesso favorisce l’idratazione. In questo modo l’intestino potrà riacquistare la propria funzionalità, senza che compaiano sintomi fastidiosi come diarrea o stipsi.

Indicazioni alimentari aggiuntive per la colonscopia

Nel caso in cui si procedesse con la colonscopia virtuale, molte delle indicazioni appena viste rimangono le stesse. Tuttavia, esse sono meno restrittive.

Solo nel caso in cui il paziente soffra di stitichezza cronica, alcuni medici suggeriscono di rivedere le linee guida sopra esposte, arrivando a consigliare una dieta ricca di fibre (per agevolare il transito intestinale e permettere una completa evacuazione intestinale e una totale pulizia del colon).

Si ricorda che quelle sopra esposte sono linee guida generali, che non sostituiscono in nessun caso il parere medico.

Infatti, tali indicazioni possono variare leggermente da un centro diagnostico a un altro. Per questo motivo, in caso di dubbio, è opportuno rivolgersi direttamente al centro medico presso cui verrà effettuata la colonscopia.

Infine, il paziente dovrà segnalare al centro medico eventuali malattie o condizioni specifiche: intolleranze, allergie, diabete, gravidanza, malattie infiammatorie intestinali, uso di farmaci come il coumadin, il clopidogrel, antibiotici, ecc. 

Il paziente dovrà seguire scrupolosamente e rispettare alla lettera tutte le istruzioni fornite dal centro medico sulla corretta preparazione della colonscopia e sulla dieta da seguire. 

Se così non fosse, potrebbe essere necessario ripetere la procedura. Infatti, qualora le pareti intestinali non risultassero completamente libere dai residui fecali, il medico che esegue l’esame potrebbe decidere di interrompere l’indagine e rimandare la colonscopia. 

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Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr.ssa Irené Matichecchia
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