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La pasta fa ingrassare? Ecco cosa c'è di vero

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 11 Maggio, 2023

Scopriamo se la pasta fa ingrassare

È vero che la pasta fa ingrassare? Si tratta di un'affermazione priva di fondamento oppure la pastasciutta è un alimento a cui occorre fare attenzione se si è dieta? Quante calorie apporta e quali sono i suoi valori nutrizionali? Ecco tutto quello che bisogna sapere sul primo piatto più diffuso sulle tavole italiane.

È vero che mangiare la pasta fa ingrassare?

La pasta è uno dei piatti più famosi e apprezzati al mondo, grazie alla sua versatilità che la rende facilmente abbinabile a numerosi ingredienti. Molte persone, tuttavia, sono convinte che sia un alimento eccessivamente calorico e che, quindi, andrebbe limitato o addirittura ridotto se si sta cercando di perdere peso; cosa c'è di vero in questa affermazione? La pasta è veramente un piatto calorico oppure dipende da come e quanta se ne consuma?

100 grammi di pasta apportano circa 300-350 calorie, in media con altri cereali utilizzati spesso come primo piatto, come ad esempio il riso o l'orzo. Come ogni altro alimento, la pasta di per sé non fa ingrassare, tuttavia molto dipende da come la si consuma e da quanta se ne mangia. E' molto facile, infatti, esagerare con il condimento o con le quantità e, anche a causa di questo motivo, negli anni la pasta si è guadagnata la nomea di alimento che fa ingrassare.

In realtà, se mangiata rispettando il proprio fabbisogno calorico e accompagnandola con una porzione di verdura o con una piccola quota proteica, la pasta non solo non fa ingrassare, ma costituisce anche un'ottima fonte di energia per il proprio organismo.

Essa, infatti, è costituita per il 70% da amidi, ovvero da zuccheri complessi fondamentali per garantire il funzionamento del metabolismo.

È vero che mangiare la pasta fa ingrassare

Mangiare pasta fa ingrassare, quindi, in tutte quelle situazioni in cui si non presta attenzione alla quantità introdotta e si esagera con i condimenti, al contrario, se inserita all'interno di una dieta bilanciata e se si pratica una regolare attività sportiva, un cereale ricco di carboidrati complessi come quello che costituisce la pasta può essere tranquillamente consumato anche se si è a dieta.

Come consumare la pasta per non ingrassare

Non esiste una pasta che non fa ingrassare in quanto tutti gli alimenti se si eccede con le quantità, possono far aumentare di peso. Nel caso della pasta, però, un elemento che può risultare determinante nel far alzare il quantitativo calorico è il sugo che la accompagna.

Se la pastasciutta condita solo un filo di olio extravergine di oliva o del pomodoro fresco presenta valori nutrizionali non dissimili da quelli dell'alimento scondito, tuttavia, se si utilizzano formaggi o salumi per accompagnare il piatto, è molto facile esagerare con le calorie.

Meglio cucinare un semplice sugo a base di verdure fresche oppure accompagnare la pasta con una piccola porzione di legumi: in questo modo si riuscirà a creare un piatto unico che, oltre ad essere bilanciato dal punto di vista nutrizionale, sarà anche molto più saziante in quanto le fibre contenute nelle verdure contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà e hanno il vantaggio di ridurre il picco glicemico.

Oltre alla scelta del condimento poi, un ultimo aspetto che incide sull'apporto calorico della pastasciutta sono le porzioni: la quantità ideale è pari a 70-80 grammi a persona. Molto dipende, tuttavia, anche dallo stile di vita che si segue: chi, infatti, svolge un'attività fisica intensa avrà probabilmente bisogno di aumentare il quantitativo di pasta, mentre chi esegue un lavoro sedentario e pratica poco sport, dovrà limitarsi alla porzione suggerita dalle linee guida.

La pasta integrale fa ingrassare oppure no?

La pasta integrale presenta lo stesso quantitativo calorico della pasta "normale", tuttavia, rispetto a quest'ultima presenta delle caratteristiche nutrizionali più interessanti. Innanzitutto i cereali integrali rilasciano gli zuccheri in modo più lento rispetto a quanto avviene nei non integrali e ciò ha, come conseguenza, un maggior senso di sazietà.

Inoltre, la pasta integrale contiene più fibre (fondamentali per aumentare il senso di pienezza dopo aver mangiato e indispensabili per l'equilibrio della flora intestinale) e, grazie al rilascio glicemico più lento e graduale, ha un impatto positivo sulla glicemia, pertanto può risultare un'ottima alternativa per tutti coloro che soffrono di un alto livello di zucchero nel sangue.

Sebbene, quindi, la pasta integrale (alla pari di quella non integrale) non faccia ingrassare o dimagrire di per sé, presenta comunque delle caratteristiche positive da non sottovalutare.

Il parere dell’esperto

Per chiarire l'argomento, ci siamo rivolti ad un nutrizionista, il Dr. Cristian Mastropietro.

Come ogni altro alimento preso singolarmente, la pasta non fa ingrassare né dimagrire, eppure viene spesso tolta nelle diete perché si pensa che, limitando i carboidrati, si riesca più facilmente a perdere peso.

Questo può essere anche vero nel contesto in cui non si fa attenzione alle porzioni e, quindi, alle calorie, ma non è corretto nel lungo periodo limitare la varietà degli alimenti.

Non bisogna demonizzare i carboidrati, ma piuttosto modularli in base allo stile di vita e di attività. La pasta può far parte del di un regime alimentare sano: l’importante è scegliere paste di qualità e scegliere condimenti semplici ma gustosi.

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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Cristian Mastropietro
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Anna Nascimben | Editor
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