Qual è la differenza tra infusi e tisane?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Febbraio, 2024

Una tisana

Meglio tisana o infuso? Perché dovremmo preferire l'una piuttosto che l'altro e quali sono le loro principali caratteristiche?

Andiamo alla scoperta della differenza tra infusi e tisane.

Quale differenza tra infuso e tisana?

Molto spesso nel linguaggio comune si parla di infuso o tisana, ma quali sono gli elementi che li contraddistinguono?

In linea generale, si parla di infuso per intendere una bevanda calda che racchiude un mix delle componenti più pregiate di un'unica pianta, come le foglie, i frutti e i fiori.

Ma qual è, quindi, la differenza tra tisane e infusi? Il tratto distintivo principale risiede nel fatto che questi ultimi si preparano usando ingredienti che provengono tutti dal medesimo tipo di pianta e possono essere ottenuti anche mediante infusione alcolica (infuso di rabarbaro) mentre all'interno della tisana si possono trovare vari mix di piante ed erbe officinali diverse ed è preparata solamente con l’ausilio di acqua.

Un'ulteriore differenza tra tisana e infuso, però, è data anche dal metodo con il quale si preparano queste due bevande: nel caso dell'infuso, infatti, l'acqua bollente viene versata direttamente sopra il mix vegetale all'interno di un recipiente (solitamente una tazza), il quale viene in seguito coperto per fare in modo che il vapore si trattenga tutto all'interno.

Una volta trascorsi 10- 15 minuti, si versa il contenuto della tazza in un colina e si filtra il tutto.


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La tisana, il cui nome deriva dalla parola greca "ptíssein", che significa "tritare", contiene invece diverse specie vegetali, combinate fra loro secondo proporzioni precise per ottenere uno scopo specifico.

Solitamente la tisana contiene tre elementi diversi, ovvero la base (anche chiamata remedium cardinale), che costituisce il perno attorno al quale ruotano gli altri componenti, nonché la maggior parte del principio attivo; segue poi il rimedio sinergico (remedium adjuvants), che serve per migliorare l'assorbimento del remedium cardinale, e infine il remedium costituens, che migliora il mix vegetale dal punto di vista aromatico e olfattivo.

A differenza dell'infuso, quindi, che contiene un solo tipo di pianta, la tisana può essere formata generalmente utilizzando fino a un massimo di sei piante officiali, le quali vengono solitamente sminuzzate in piccoli pezzi e poi lasciate in infusione in acqua bollente per circa cinque minuti.

Per preparare una tisana occorre dapprima tritare le erbe officinali (o utilizzarne di già pronte all'uso), in modo da semplificarne l’estrazione, poi si porta l'acqua a una temperatura superiore agli 85° e la si versa sul mix vegetale.

Infine si mescola rapidamente e si lascia riposare per 20-30 minuti all'interno di un recipiente con coperchio, così da evitare la dispersione delle sostanze più volatili.

Infuso e tisana: quale è meglio bere?

Fornire una risposta a questo interrogativo è praticamente impossibile, in quanto molto dipende dall'obiettivo che si ha mentre ci si appresta a gustare una di queste due bevande calde.

Mentre l'infuso, infatti, viene scelto solitamente per le sue caratteristiche gustative o per la piacevolezza dell'aroma, la tisana, grazie al suo sapiente mix di differenti specie vegetali, ha in genere una valenza terapeutica, nel senso che viene bevuta per ottenere i benefici offerti dalle piante che la compongono.

La caratteristica distintiva della tisana, quindi, è quella di somministrare i principi attivi delle piante officinali attraverso la bevanda: essi possono essere, a seconda della combinazione vegetale presente al suo interno, un effetto:

  • drenante;
  • snellente;
  • calmante;
  • rilassante;
  • digestivo;
  • energizzante.

Ancora differente rispetto a tisane e infusi è, poi, il , che costituisce una delle bevande più diffuse al mondo.

Il tè può essere di varie tipologie (nero, verde, bianco, Oolong), ma tutte fanno riferimento alla medesima specie botanica, ovvero la pianta di Camellia che, a seconda della varietà e del modo con cui viene lavorata, dà origine a differenti tipi di tè.

Un ulteriore tipo di bevanda ampiamente utilizzata è, poi, il decotto, il quale si differenzia sia dagli infusi che dalle tisane perché gli ingredienti vengono posti in acqua fredda e vengono bolliti in un secondo momento.

Per preparare un decotto, quindi, i tempi si allungano notevolmente e non è raro che essi contengano, oltre alle foglie, anche elementi più duri e resistenti, come ad esempio dei pezzetti di radice o di corteccia.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Berton
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