Come riconoscere l'ADHD negli adulti? Ecco cosa sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 11 Giugno, 2024

ragazzo pensieroso lavora al portatile

Quali sono i sintomi dell'Adhd negli adulti? Come si manifesta la sindrome da deficit di attenzione e iperattività una volta passata l'adolescenza e come si arriva a una diagnosi di questo tipo? Qual è il trattamento più indicato in questo caso? Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo argomento.

Come riconoscere l'Adhd negli adulti

L'Adhd, ovvero il disturbo da Deficit di attenzione e iperattività, è una fra le problematiche del neurosviluppo maggiormente diagnosticate. 

Si stima che tale sindrome colpisca dal 2% al 6% dei bambini in età scolare e, durante l'infanzia, si manifesta con impulsività, incapacità a rimanere fermi a lungo, scarsa attenzione, difficoltà di concentrazione, scarso rendimento scolastico, forte tendenza a distrarsi e iperattività.

L'Adhd nei bambini viene diagnosticata generalmente prima dei 12 anni di età, tuttavia è molto più difficile arrivare a una diagnosi in età adulta e, per questo motivo, si tende a ritenere che questo disturbo sia ampiamente sottostimato

Gli studi più recenti sembrano comunque confermare che, una volta superata l'adolescenza, l'Adhd non scompaia, ma permanga anche nei soggetti adulti sotto forma di varie manifestazioni.

Un adulto iperattivo e con scarse capacità di concentrazione può avere difficoltà ad inserirsi nei contesti lavorativi e a costruire delle relazioni personali stabili e durature; spesso si dimentica le cose e di distrae, con la conseguenza di avere uno scarso rendimento nella sfera professionale, oppure tende ad essere estremamente disorganizzato e a procrastinare.

Altre volte questo disturbo si manifesta con l'incapacità di organizzare la propria attività e il proprio tempo, con la difficoltà nel seguire istruzioni lunghe e complesse, con l'essere impulsivo, logorroico e incapace di porre un filtro tra il pensiero e il linguaggio.

Spesso, inoltre, la sindrome da Deficit di attenzione e iperattività si accompagna a disturbi dell'umore, manifestazioni depressive e ad una maggior propensione a fare uso di sostanze.

Quali sono i sintomi dell'Adhd nell'adulto

Non è facile riconoscere i sintomi del deficit di attenzione e iperattività negli adulti, visto che spesso quelle che sono manifestazioni evidenti di un disturbo vero e proprio vengono scambiate per semplici tratti caratteriali o vengono poste in relazione con altri tipi di disturbo che possono gravare sul soggetto.

Tra le caratteristiche che contraddistinguono gli adulti con Adhd troviamo:

  • la disattenzione cronica;
  • l'incapacità di rimanere focalizzati su un compito a lungo. Il disturbo di attenzione negli adulti e la relativa difficoltà nel rimanere concentrati su un'attività è una delle manifestazioni più evidenti dell'Adhd;
  • la propensione a evitare tutti quei compiti che richiedono un intenso e prolungato sforzo mentale;
  • dimenticanze frequenti;
  • impulsività. L'iperattività negli adulti è evidenti in sintomi come la logorrea verbale, la difficoltà nel rimanere seduti e nel rispettare quando è il turno degli altri;
  • disorganizzazione mentale;
  • sensazione frequente noia e tendenza a passare da un'attività all'altra;
  • oscillazioni dell'umore;
  • instabilità relazionale. 
  • incapacità nel gestire il proprio tempo (tendenza a procrastinare o ad essere sempre in ritardo);
  • bassa autostima;
  • frustrazione e scarsa capacità di gestire lo stress;
  • procrastinazione. I disturbi di attenzione negli adulti causano spesso notevoli problemi nel rispetto delle consegne e delle scadenze, con una preoccupante tendenza ad evitare i compiti considerati più impegnativi;
  • tendenza a compiere azioni pericolose. L'adulto ipercinetico spesso compie azioni ritenute poco prudenti, come ad esempio superare i limiti di velocità, provocare incidenti stradali,...;
  • stanchezza;
  • ansia, agitazione, turbinio mentale;
  • dipendenza da sostanze stupefacenti.

Come si arriva a una diagnosi di Adhd nell'adulto

Arrivare a una diagnosi di Adhd negli adulti è molto difficile, visto che i sintomi che caratterizzano questo disturbo tendono a confondersi e a sovrapporsi ad altre problematiche e, chi ne soffre, pare ne abbia una scarsa consapevolezza. Stando ai risultato di uno studio pubblicato nel 2006, sembra che su un campione di soggetti affetti da patologie psichiatriche, il 6,5%-25,4% di loro presentava sintomi di Adhd.

Tale sindrome è associata anche ad altri disturbi, come ad esempio quello da abuso di sostanze stupefacenti o alcol, il disturbo bipolare, le fobie specifiche o il disturbo distimico. Esattamente come accade per la sfera evolutiva, anche la sindrome da deficit di attenzione negli adulti viene diagnosticata differenziandola in base alle aree che sono maggiormente compromesse.

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Vi sarà quindi un sottotipo definito "iperattivo-impulsivo", che predomina negli adulti iperattivi, quello "inattentivo", in cui spiccano i difetti concentrazione, e infine uno misto detto anche "combinato".

Per ottenere una diagnosi i medici sottopongono il paziente dapprima a una serie di esami volti a escludere cause di tipo fisico, e poi a un'anamnesi finalizzata a ricostruire la storia personale e famigliare della persona. 

Infine, vengono condotti dei test e dei questionari per valutare la situazione neuropsicologica e per indagare quanto questa sindrome condiziona aspetti della quotidianità lavorativa e famigliare del soggetto.


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Il trattamento dell'Adhd nell'adulto

L'Adhd in età adulta può richiedere un trattamento sia di tipo farmacologico che psicologico/psicoterapeutico. Si stima che circa il 25%-50% dei soggetti trova un miglioramento della propria qualità della vita grazie alla terapia con i medicinali, tuttavia è importante non trascurare l'approccio psicoterapico.

Le difficoltà di concentrazione negli adulti e l'iperattività sono manifestazioni che possono essere migliorate attraverso delle sedute di psicoterapia cognitivo comportamentale, la quale aiuta i soggetti a gestire meglio i propri sintomi, ad organizzare il proprio tempo, a migliorare la propria autostima e ad affinare le proprie capacità di problem solving.

Grazie alla psicoterapia il paziente agisce sui pensieri negativi con l'obiettivo di ri-formularli e di creare una nuova organizzazione mentale funzionale al proprio benessere. Inoltre, la terapia è essenziale per migliorare le capacità relazionali con gli altri e per impostare dei rapporti sociali soddisfacenti.

Con l'aiuto della psicoterapia anche i soggetti cosiddetti "neurodivergenti", ovvero tutti coloro che rispetto alle persone neurotipiche mostrano dei limiti nell'ambito della concentrazione e dell'organizzazione mentale, saranno invitati a scoprire che il loro differente modo di ragionare si caratterizza anche per avere degli aspetti positivi.

Spesso, infatti, le persone con Adhd hanno ottime doti di problem solving, sono più creative, originali e hanno schemi di pensieri diversi; inoltre riescono ad impegnarsi in varie attività differenti e sono mediamente più ingegnose, indipendenti e attratte dalle novità.

Ciò che è importante è indirizzare tutte queste capacità verso un obiettivo e saperle incanalare della giusta direzione, in modo da evitare che le risorse del soggetto si disperdano in mille sbocchi. Se correttamente riconosciuto e trattato, l'Adhd può quindi non rappresentare un ostacolo al raggiungimento di importanti successi nel campo del lavoro e della sfera privata.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Christian Raddato
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