JOMO, l'altro lato della FOMO: ma dov'è l'equilibrio per la tua felicità?

Arianna Bordi | Autrice e divlugatrice su salute femminile, psicologia e salute del cervello
A cura di Arianna Bordi
Autrice e divlugatrice su salute femminile, psicologia e salute del cervello

Data articolo – 11 Novembre, 2024

Ragazza che guarda il cellulare al buio

A volte ci si sente sollevati quando il gruppo di amici cancella degli impegni all'ultimo momento, oppure si decide consapevolmente di non partecipare a un evento per dare priorità al relax dopo un'estenuante settimana lavorativa: ecco, questa attitudine può essere sintetizzata con il termine JOMO, un acronimo che indica "la gioia nel non partecipare"

Vediamo di seguito un approfondimento in merito, anche in relazione al suo contrario, ossia la ormai celebre FOMO. 

Ecco perché dire di no alla socialità ci fa stare bene  

La JOMO, acronimo di Joy of Missing Out, è l'esatto opposto della FOMO (Fear of Missing Out): mentre la prima rappresenta la gioia di perdersi qualcosa, la seconda è la paura di perdersi qualcosa di importante o divertente. 

Ma nel pratico cosa significa? Vediamo alcuni punti salienti:

  • apprezzare il presente: godersi le proprie attività e relazioni senza preoccuparsi di ciò che potrebbe succedere altrove;
  • scegliere consapevolmente: fare delle scelte consapevoli, dando priorità a ciò che è veramente importante per sé stessi, senza sentirsi obbligati a dire sempre di sì;
  • rifiutare la FOMO: una sorta di ribellione contro la cultura dell'iperconnessione e della costante ricerca della novità, che spesso ci porta a sentirci insoddisfatti e stressati.

L'importanza delle relazioni sociali per la nostra salute mentale e fisica è ormai un dato di fatto. Tuttavia, non tutte le relazioni sono uguali. Mentre quelle positive ci nutrono, quelle negative possono avere un impatto devastante sul nostro benessere emotivo.

Come spiega la psicologa clinica Jolie Silva, direttrice operativa di New York Behavioral Health, il bisogno di appartenenza è innato nell'essere umano, ma un'eccessiva preoccupazione per il giudizio altrui può portare a conseguenze psicologiche negative.

Vediamo, quindi, perché la JOMO è importante:

  • benessere mentale: concentrarsi sul presente e sulle proprie esigenze può ridurre lo stress e l'ansia legati alla FOMO;
  • relazioni più profonde: avere più tempo per sé e per le persone care permette di coltivare relazioni più autentiche e significative;
  • maggiore soddisfazione: concentrarsi su ciò che si ha, invece di ciò che si potrebbe avere, porta a una maggiore soddisfazione e gratitudine.

FOMO VS JOMO: l’equilibrio sta nel mezzo

Sia la JOMO che la FOMO possono presentare dei rischi: entrambe le tendenze, infatti, ci spingono a cercare la felicità al di fuori di noi stessi, in eventi o persone.

L'intensa FOMO, alimentata dai social media, può avere gravi conseguenze psicologiche, perché il continuo confronto con le vite apparentemente perfette degli altri può generare sentimenti di inadeguatezza e solitudine.

Come sottolinea Silva, la capacità di accettare le situazioni, di essere consapevoli dei propri bisogni e di trasformare i pensieri negativi è fondamentale per gestire le emozioni legate all'esclusione sociale o alla scelta di non partecipare.

Però, "sebbene la JOMO possa sembrare l'antidoto perfetto alla FOMO, è importante non cadere nell'estremo opposto”, perché evitare gli eventi sociali per paura di interagire può, per chi soffre di ansia sociale, diventare una trappola.

È fondamentale, dunque, trovare un equilibrio: la JOMO può essere una strategia utile per gestire l'ansia, ma non deve diventare un motivo per isolarsi completamente.

Reena B. Patel, psicologa educativa autorizzata e analista comportamentale, avverte che "sia chi prova FOMO che chi prova JOMO rischia di perdere di vista ciò che conta davvero: la felicità interiore"; un eccesso di FOMO può indurci a sovraccaricarci di impegni sociali, mentre un eccesso di JOMO potrebbe portare a isolarci.

Attenzione, la JOMO potrebbe diventare un rifugio per la solitudine

Se l'evitamento degli eventi sociali diventa un'abitudine costante o se provoca ansia solo pensarci, potrebbe essere il momento di riflettere su cosa si nasconde dietro questo comportamento.

Come afferma Patel, "spesso è necessaria l'auto-riflessione per scoprire su cosa e su chi contiamo per provare gioia e per cambiare prospettiva, concentrandoci su aspetti della nostra vita che possiamo controllare".


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Condividere i propri pensieri e sentimenti con gli altri, o metterli nero su bianco, può rivelarsi un ottimo modo per chiarire le proprie priorità, perché la chiarezza sui propri desideri e bisogni permette di prendere decisioni autentiche riguardo alla propria partecipazione agli eventi sociali; questa consapevolezza favorisce un maggior senso di controllo e benessere personale, consentendo di partecipare agli eventi solo quando se ne ha realmente voglia.

Come afferma Patel, “È importante coltivare l'amore per se stessi prima di poter amare gli altri”, e imparare a dire sì o no senza giustificazioni ne è una dimostrazione.

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