La Festa della Mamma non è uguale per tutti: l'importante è accettare che va bene lo stesso

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 09 Maggio, 2025

Mano che tiene una foto sopra un album di fotografie

Per quanto la Festa della Mamma sia volta a celebrare e ringraziare le madri per tutto ciò che fanno e hanno fatto per noi, ad alcune persone questa ricorrenza porta tristezza e malinconia.

Parliamone nel dettaglio grazie ad alcune esperienze di vita e alle parole degli esperti.

Perché la Festa della Mamma non è uguale per tutti

Il sentire comune associa la Festa della Mamma a una celebrazione universale della genitorialità femminile, ma per alcune persone questa ricorrenza può evocare sentimenti contrastanti e dolorosi.

L'impossibilità di avere figli rappresenta per molte donne è un motivo di sofferenza che rende difficile partecipare con serenità ai festeggiamenti, ma anche chi ha perso la propria madre o ha con lei un rapporto problematico fatica a condividere pubblicamente l'entusiasmo per questa festa.

Come sottolinea lo psichiatra Vatsal Thakkar: "Se il mondo si concentra sul rapporto madre-figlio e il tuo non è buono o non c'è nessuna mamma in gioco possono riaffiorare brutti ricordi in cui ti senti escluso, risentito o irritato".

Infatti, una celebrazione pensata per onorare un legame affettivo fondamentale può, paradossalmente, acuire il senso di alienazione e tristezza in coloro che vivono dinamiche familiari differenti o che hanno subito perdite significative.

La narrazione dominante sulla Festa della Mamma, focalizzandosi prevalentemente sul tradizionale rapporto madre-figlio/a, rischia di marginalizzare e rendere invisibili queste realtà più complesse e sfumate.

Approcci propositivi se questa festività non ci fa stare bene

Ogni situazione ha una strategia più indicata, vediamo le possibili statistiche:

Quando la mamma non c’è più

La perdita di una figura materna in età precoce rappresenta un'esperienza profondamente trasformativa, le cui ripercussioni emotive possono persistere per lungo tempo.

Hope Edelman, autrice, ha vissuto questo lutto durante l'adolescenza a causa della scomparsa della madre per un tumore al seno, un evento che ha segnato profondamente la sua esistenza.

La risonanza delle sue pubblicazioni l'ha portata a fondare Motherless Daughters International, un'organizzazione di supporto dedicata a coloro che hanno perso la figura materna.

L’associazione offre una rete di sostegno attraverso eventi, ritiri, gruppi di supporto online e sessioni Zoom gratuite, fornendo uno spazio di condivisione e comprensione per donne che affrontano la Festa della Mamma in solitudine.

In un'ottica di trasformazione del dolore in azione costruttiva, Edelman suggerisce un approccio proattivo per affrontare questa ricorrenza: ideare un modo per celebrare la Festa della Mamma che avrebbe incontrato il gradimento della madre scomparsa.

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Invita a focalizzarsi sul ricordo e sulla perpetuazione dei valori e degli affetti materni, trasformando un potenziale momento di sofferenza in un'occasione per onorare la memoria e il legame affettivo.

La psicoterapeuta Miami Justena Kavanagh, inoltre, suggerisce: "Se la Festa della Mamma è dura per te e te lo puoi permettere, concediti un massaggio, una manicure, una pedicure e dei fiori, coccolandoti come tratteresti una mamma amorevole. […] Un film con un'amica potrebbe essere una buona distrazione".

Sottolinea, dunque, l'importanza di rivolgere a sé stessi quell'attenzione e quella premura che idealmente si dedicherebbero a una figura materna affettuosa, e di creare una barriera protettiva rispetto a contesti che potrebbero acuire sentimenti di esclusione o tristezza.

Quando non si ha un rapporto con la figura materna

In alcune circostanze il rapporto con la figura materna può essere fonte di profondo disagio e sofferenza e la Festa della Mamma rischia di acuire dinamiche relazionali negative e di riattivare ferite emotive.

Come precisa Thakkar: "Alcune relazioni disfunzionali sono irreparabili. Eliminare un fattore di stress cronico e persistente può migliorare notevolmente la salute di una persona". Infatti, in presenza di legami tossici e dannosi la scelta di allontanarsi possa rappresentare una decisione cruciale per la salvaguardia del proprio benessere psicologico.

Occorre dare priorità al proprio equilibrio emotivo per, in alcuni contesti familiari difficili, condurre alla scelta radicale di recidere legami affettivi dannosi.

In tali situazioni ignorare la Festa della Mamma non rappresenta una negazione del valore della maternità in generale, bensì una strategia di protezione individuale necessaria per preservare la propria salute mentale e affettiva.

Quando nostra madre ci ha feriti irreparabilmente

Frederick Woolverton, psicologo dell'Arkansas, ha intrapreso la specializzazione in terapia per l'abuso di sostanze in ragione di un vissuto personale doloroso.

Come egli stesso ha dichiarato, la scelta di questo campo è stata motivata dal rapporto con la madre, descritta come alcolista e assente emotivamente per un periodo di trent'anni. 

Il suo primo articolo pubblicato, intitolato The Most Hated Son, menzionava i tentativi infruttuosi di ristabilire un legame attraverso gesti simbolici come l'invio di fiori e caramelle durante le festività.

"Cercare di sfuggire alla delusione del passato spesso porta a cicli di comportamenti autodistruttivi", ha spiegato Woolverton. "Quando si ha una madre violenta, si sente la perdita ogni giorno, con una potenza e un'intensità particolari nel giorno della Festa della Mamma".

Dunque, le ferite inflitte da una figura materna abusante non si limitano al passato, ma si ripresentano con particolare forza in occasioni come la Festa della Mamma, amplificando il senso di perdita e sofferenza.


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Invece di negare o reprimere queste emozioni dolorose, Woolverton suggerisce un approccio di accettazione e consapevolezza, di "provare a fare amicizia con la propria tristezza.” Si tratta di un invito alla compassione verso sé stessi e all'elaborazione attiva del dolore per trasformare la sofferenza in un percorso di guarigione e comprensione.

Quando si è pronti a perdonare

Come afferma Saavedra: "Se hai la sensazione che qualcosa sia cambiato e che la relazione possa essere riparabile, quel giorno potrebbe offrire una sorta di riconciliazione o di chiusura. Puoi perdonare senza riallacciare la relazione di prima".

Dunque, si può utilizzare la ricorrenza come catalizzatore per affrontare nodi relazionali irrisolti, aprendo la strada al perdono e a una ridefinizione dei confini.

La comprensione delle dinamiche sottostanti a comportamenti dannosi può, quindi, favorire un processo di perdono, non necessariamente coincidente con un ritorno alla relazione precedente; la chiarezza sui limiti e sulle aspettative reciproche, unita alla capacità di accettare una realtà relazionale diversa dall'ideale, può portare a una forma di sollievo e a una gestione più consapevole dei legami familiari.

Indipendentemente dalla situazione specifica o dai motivi per cui festeggiare la festa della mamma è difficile, è fondamentale praticare l'auto-compassione e riconoscere che non esiste una risposta "corretta" alle emozioni suscitate da questa ricorrenza e che qualsiasi sentimento provato, sia antecedente che durante la Festa della Mamma, è valido; concedersi gentilezza e perdono per eventuali necessità di modificare o annullare impegni rappresenta un atto di cura verso sé stessi.

Inoltre, se la visione di notizie, fotografie o narrazioni di esperienze altrui genera disagio, allontanarsi dai dispositivi digitali per un periodo può favorire un maggiore equilibrio emotivo.

Infine, ricercare il sostegno altrui si configura come una risorsa preziosa: trovare conforto e comprensione in individui che vivono situazioni analoghe o rivolgersi ad amici e familiari per un supporto emotivo può alleviare il senso di isolamento e offrire nuove prospettive.

Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

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