icon/back Indietro Esplora per argomento

Disturbi da esposizione all'amianto

Medicina generale Pneumologia
Disturbi da esposizione all'amianto

Cosa sono i disturbi da esposizione all’amianto?

L’esposizione prolungata alle polveri di amianto predispone all’insorgenza di patologie polmonari umane, e principalmente di:

  • asbestosi, cioè una fibrosi (formazione di tessuto cicatriziale nel polmone) estesa, la quale riduce la capacità respiratoria;
  • pleurite cronica, cioè l’infiammazione della membrana di rivestimento del polmone (la pleura);
  • cancro del polmone (carcinoma bronchiale) o della pleura (mesotelioma maligno).

L'amianto è l'unico fattore di rischio noto per il mesotelioma maligno, un tumore che colpisce la pleura o il peritoneo (il rivestimento degli organi addominali). Il tempo tra l'esposizione all'amianto e lo sviluppo del carcinoma bronchiale o del mesotelioma maligno può essere compreso tra i 10 e i 40 o più anni. Il fumo sembra aumentare la frequenza e/o la velocità di insorgenza e progressione.

L'asbestosi può produrre sia l'ostruzione del flusso d'aria che la restrizione dell’inflazione polmonare. Inoltre, la malattia può influenzare la capacità di trasferire l'ossigeno nel sangue. Con malattia avanzata, i pazienti possono avere una marcata riduzione di ossigeno nel sangue, e anche a riposo possono necessitare di ossigeno supplementare.

Quali sono le fibre che causano disturbi da esposizione all’amianto?

I disturbi da esposizione all’amianto sono dati da due principali gruppi di fibre:

  • anfiboli
  • fibre di crisotilo

Il crisotilo (amianto bianco), anche chiamato ''Serpentino'' è costituito da fibre lunghe e arricciate. Gli anfiboli sono dati da fibre lunghe diritte (comprese actinolite, amosite, antofillite, crocidolite e tremolite) e hanno molta più probabilità di causare:

  • il cancro del rivestimento dei polmoni (mesotelioma pleurico);
  • cicatrici del rivestimento del polmone (fibrosi pleurica o asbestosi).

Le fibre di amianto possono causare infiammazione, durante la quale le cellule che partecipano al processo infiammatorio producono e rilasciano sostanze dannose per i polmoni. La persistenza di queste fibre lunghe nel tessuto polmonare e la conseguente infiammazione sono quindi un fattore di rischio per il cancro, perché è accertato che sono in grado di avviare il suo processo di formazione (tumorigenesi).

Con l’esposizione all’amianto, possono verificarsi diversi cambiamenti nella pleura, come lo sviluppo di placche pleuriche (formazioni bianco-grigio) a causa di fibre di amianto che migrano verso il bordo esterno dei polmoni e causano cicatrici nella pleura. Le placche pleuriche presenti da molti anni possono subire il processo di calcificazione, a causa del deposito di calcio nelle aree danneggiate.

Quali sono i test e gli studi utilizzati per valutare i disturbi da esposizione all’amianto?

I disturbi da esposizione all’amianto possono manifestarsi con anomalie nella respirazione, e possono essere identificati con test di funzionalità polmonare (o PFT o spirometria) o test da sforzo che vengono eseguiti in ambulatori specializzati.

Per la diagnosi dell’asbestosi, gli esami strumentali appropriati sono la radiografia (RX) e la TAC del torace ad alta risoluzione. A queste, con le quali si identificano le anomalie polmonari (come l’ispessimento del rivestimento dei polmoni, le placche pleuriche, e l’eventuale presenza di tumori), si aggiunge l’esame dell’espettorato. In quest’ultimo si ricercano i corpuscoli di asbesto.

Con i suddetti esami è possibile evidenziare anche la raccolta di liquido pleurico, chiamato versamento pleurico, che può essere il primo segno di malattie legate all'amianto. Spesso, queste raccolte di liquido non hanno sintomi associati, si risolvono da sole e si ripresentano sporadicamente. Tuttavia, alcuni pazienti possono provare dolore e si può verificare il sanguinamento intorno ai polmoni nel caso di ispessimento pleurico diffuso.

Come vengono trattati i disturbi da esposizione all’amianto?

I disturbi da esposizione all’amianto vengono trattati in modo diverso a seconda della patologia.

I pazienti affetti da asbestosi, come altri con malattie polmonari croniche, sono a più alto rischio di infezioni gravi, bassi livelli di ossigeno nel sangue e insufficienza cardiaca. In questi pazienti, inoltre, la guarigione dalle infezioni virali e batteriche è più lenta, e può essere aumentato rischio di alcuni tipi di infezioni fungine. La gestione medica di questi pazienti deve porre una particolare attenzione sulla prevenzione e sul trattamento tempestivo di queste infezioni.

Vaccini per l'influenza e lo pneumococco sono una parte degli accorgimenti preventivi di routine per questi pazienti. Purtroppo, non vi è nessun trattamento o cura specifica per l'asbestosi. Per migliorare la funzione ventilatoria, sono consigliate le terapie con cortisonici e broncodilatatori. Per le fibrosi, ai trattamenti con cortisone si possono associare quelli con farmaci immunosoppressori. Tuttavia, in alcuni casi può verificarsi il fallimento della terapia dopo alcuni mesi, ed in questo caso è necessario ricorrere a farmaci di nuova generazione. Altri elementi chiave nel trattamento di pazienti affetti da asbestosi sono legati allo smettere di fumare e al divieto di ulteriore esposizione all'amianto.

Condividi
Dr.ssa Chiara Tuccilli Biologo
Dr.ssa Chiara Tuccilli

Contenuti correlati

Flemmone
icon/card/medicina generale
Il flemmone: scopri qui che cos'è, quali sono i sintomi e le cause, dove può comparire e come poter intervenire con terapie farmacologich...
Cisti dermoide
icon/card/medicina generale
Scopri qui un focus sulla cisti dermoide: cos'è, quali sono i sintomi e le cause e quali trattamenti sono più indicati per rimuovere&nbsp...
Febbre lassa
icon/card/medicina generale
Febbre di Lassa, cos'è e come si manifesta, quali sono i sintomi e le cure per alleviare gli effetti della malattia virale africana e com...
icon/chat