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Ipocloridria

Gastroenterologia

Quali sono le conseguenze dell’ipocloridria?

I succhi gastrici che lo stomaco produce sono molto importanti perchè sono la difesa contro gli agenti patogeni introdotti con il cibo, oltre che favorire la digestione. La normale produzione dei succhi è quindi fondamentale per una adeguata digestione del cibo e assorbimento dei nutrienti; per questo le persone affette da ipocloridria spesso soffrono di acidità gastrica e reflusso gastroesofageo dovuto alla lunga permanenza del cibo nello stomaco.

Sono presenti anche i sintomi spesso associati al reflusso gastroesofageo come alitosi, rigurgito e bruciore. Inoltre la lunga durata della digestione causa una cattiva digestione delle proteina, causando una meteorismo, flatulenza, malassorbimento e diarrea, ulteriormente aggravanta dai germi che rimangono nel cibo. 

Chi può essere colpito dalla disfunzione?

Con l’invecchiamento del corpo lo stomaco inizia fisiologicamente a ridurre la produzione di succhi gastrici e per questo circa il 15% delle persone di età superiore ai 65 anni soffre di questa condizione.

Non è però detto che si verifichi in tarda età, ci sono casi anche in fasce di età diversa anche nell’adolescenza.

Che cosa causa l’ipocloridria?

Tra le cause dell’ipoclordriaci possono essere:

  • Disordini autoimmuni: portano l’organismo a produrre anticorpi che attaccano le cellule che producono acido cloridrico.
  • Assunzione di farmazi antiacidi: effetto collaterale degli inibitori della pompa protonica o antiacido.
  • Interventi chirurgici: bypass gastrico o asportazione di parte dello stomaco possono causare la disfunzione.

L'ipocloridria è sintomo inoltre di alcune malattie come l'anemia perniciosa, la gastrite atrofica ed il cancro allo stomaco.

Come viene trattata l’ipocloridria?

Il trattamento dell'ipocloridria varia a seconda della causa primaria e dalla sua evoluzione.

Una della soluzioni può essere l’assunzione per via orale durante i pasti di acido cloridrico diluito. Anche l’alimentazione è importante, soprattutto bisogna fare molta attenzione alla freschezza degli alimenti e la cottura che deve essere adeguata.

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Dr. Enrico Tempèra Medico Chirurgo
Dr. Enrico Tempèra
gastroenterologo

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