Sectral 400 mg compresse rivestite con film 30 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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1. Indicazioni terapeutiche
Ipertensione arteriosa di qualsiasi tipo e gravità; angina pectoris, tachiaritmie sopraventricolari (tachicardia sinusale, fibrillazione, aritmie extrasistoliche, flutter atriale); tachicardia ventricolare; aritmie da iperdigitalizzazione; alterazioni del ritmo da iperstimolazione adrenergica.
2. Posologia
Le compresse vanno deglutite intere con poco liquido, preferibilmente prima dei pasti. Ipertensione Posologia iniziale 400 mg/die per os, in dose unica o in due dosi di 200 mg. Se la risposta non è adeguata la posologia può venire aumentata a 800–1200 mg/die (2–3 somministrazioni). Angina pectoris Solitamente 400 mg/die per os, in 1–2 somministrazioni. Nelle forme più gravi la posologia può venire aumentata a 800 mg/die (2–4 somministrazioni). Aritmie cardiache Si consiglia di iniziare la terapia orale con una dose di 200 mg. La somministrazione di Sectral per via orale esplica il suo pieno effetto circa tre ore dopo l’assunzione. Di norma sono sufficienti 400 mg/die (2 dosi di 200 mg), ma alcuni soggetti possono richiedere una posologia di 600 mg/die (3 dosi di 200 mg). Pazienti con alterata funzionalità renale ed epatica: il dosaggio di Sectral va stabilito con attenzione.
3. Controindicazioni
Sectral non dev’essere somministrato nei seguenti casi: • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altri beta–bloccanti; • shock cardiogeno; • ipotensione. Estrema cautela è richiesta nel caso di pazienti con pressione dell’ordine di 100/60mmHg o inferiore. • blocco A–V di secondo e terzo grado; • sindrome del nodo seno–atriale; • blocco seno–atriale; • bradicardia spiccata (<45–50 bpm); • insufficienza cardiaca scompensata; • acidosi metabolica; • gravi disturbi circolatori periferici; • feocromocitoma non trattato; • iperreattività bronchiale (ad esempio nell’asma bronchiale).
4. Avvertenze
L’insufficienza renale non è una controindicazione assoluta all’uso di Sectral che ha vie di escrezione renale e non–renale. La frequenza della somministrazione non deve superare la singola dose giornaliera per i pazienti con insufficienza renale. Di norma il dosaggio deve essere ridotto del 50% quando la velocità di filtrazione glomerulare è compresa tra 25–50 ml/min e del 75% quando è inferiore a 25 ml/min. Usare particolare cautela in pazienti con compromissione della funzione epatica e specialmente in pazienti con concomitante grave insufficienza epatica e renale per il possibile accumulo del medicinale. I beta–bloccanti possono indurre bradicardia. In tali casi il dosaggio deve essere ridotto. I beta–bloccanti devono essere utilizzati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca compensata. Utilizzare con particolare attenzione nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal. I beta–bloccanti possono aggravare i disturbi circolatori periferici. I beta–bloccanti possono mascherare i sintomi di tireotossicosi. È richiesta particolare cautela nel caso di pazienti diabetici con forti oscillazioni della glicemia, digiuno stretto e strenuo esercizio fisico a causa della possibilità di gravi stati ipoglicemici. Segni di ridotta glicemia (particolarmente la tachicardia) possono essere mascherati durante il trattamento con acebutololo (vedere il paragrafo 4.5). I beta–bloccanti possono essere usati in pazienti con feocromocitoma solo se trattati contemporaneamente con farmaci alfa–adrenergici. Pazienti con psoriasi manifesta dovrebbero assumere i beta–bloccanti solo dopo attenta valutazione. I beta–bloccanti possono aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni che la gravità delle reazioni anafilattiche e devono perciò essere usati solo quando strettamente indicato nei pazienti con una storia di grave reazione di ipersensibilità ed in quelli in trattamento desensibilizzante. Se prima di un intervento chirurgico viene deciso di interrompere il beta–bloccante, la terapia deve essere sospesa per almeno 24 ore. Il proseguimento della terapia riduce il rischio di aritmie ma aumenta il rischio di ipotensione. Se il trattamento è continuato, occorre fare attenzione all’uso di alcuni farmaci anestetici. In ogni caso occorre che l’anestesista sia informato di tale terapia (vedere paragrafo 4.5). Il paziente può essere protetto da reazioni vagali mediante somministrazione intravenosa di atropina. Sebbene i beta–bloccanti cardioselettivi abbiano sulla funzione polmonare un effetto inferiore rispetto ai beta–bloccanti non selettivi essi, così come con tutti i medicinali appartenenti a questa classe, devono essere evitati in pazienti con malattia ostruttiva delle vie aeree a meno di ragioni cliniche impellenti per il loro uso. In caso di esistenza di tali ragioni i beta–bloccanti cardioselettivi devono essere usati con la massima attenzione. Il broncospasmo indotto da farmaci è di solito parzialmente reversibile mediante l’uso di un agonista adatto. La sospensione del trattamento con beta–bloccanti deve essere effettuata mediante una riduzione graduale del dosaggio; ciò è particolarmente importante in pazienti con cardiopatia ischemica. Poiché in corso di trattamento con acebutololo, così come con altri beta–bloccanti, possono insorgere porpora trombocitopenica e non trombocitopenica, si deve prestare attenzione alla comparsa dei segni di tali patologie. L’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti–doping. Utilizzare con attenzione nei pazienti portatori di lenti a contatto per l’eventualità di secchezza degli occhi (vedere paragrafo 4.8). Le compresse di Sectral contengono lattosio; non sono quindi adatte per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.
5. Interazioni
Sectral non deve essere somministrato in associazione con verapamil e bisogna attendere alcuni giorni dalla fine di una terapia con verapamil prima di iniziare la terapia con Sectral (e viceversa). Utilizzare con grande attenzione insieme ad altri calcio antagonisti, in particolare diltiazem. Occorre particolare cautela se vengono contemporaneamente somministrati farmaci antiaritmici ad azione cardio–depressiva (per esempio chinidina), o anestetici, o morfina, così come è suggerita cautela nei pazienti affetti da diabete, specie se in trattamento con ipoglicemizzanti. Farmaci antiaritmici di classe I (come la disopiramide) e amiodarone possono aumentare il tempo di conduzione atriale e indurre effetti inotropi negativi quando somministrati contemporaneamente ai beta–bloccanti. Se un beta–bloccante è usato contemporaneamente a clonidina, si deve proseguire la terapia con quest’ultimo per diversi giorni anche dopo che il beta–bloccante è stato interrotto. Una brusca sospensione della clonidina durante trattamento con Sectral può causare un eccessivo aumento della pressione ematica. Il trattamento concomitante con Sectral e glicosidi cardiaci, reserpina, alfa–metildopa, guanetidina e guanfenacina può condurre a una severa riduzione della frequenza cardiaca o a ritardi nella conduzione. L’uso concomitante di Sectral e calcio–antagonisti del tipo della nifedipina può pure causare una maggiore caduta pressoria e, occasionalmente, comparsa di insufficienza cardiaca. I beta–bloccanti possono accentuare l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina e dei farmaci antidiabetici orali. In pazienti con diabete labile e insulino dipendente può essere necessario ridurre il dosaggio degli agenti ipoglicemizzanti (quali insulina e farmaci diabetici orali). Tuttavia i beta–bloccanti sono anche noti per attenuare l’effetto della glibenclamide. Il blocco beta–adrenergico può anche prevenire la comparsa di sintomi di ipoglicemia (tachicardia, sudorazione e tremori) (vedere paragrafo 4.4). Reazioni crociate dovute allo spostamento di altri farmaci dai siti di legame con le proteine plasmatiche sono improbabili a causa del basso grado di legame alle proteine plasmatiche manifestato da acebutololo e diacetololo. L’acebutololo può antagonizzare l’effetto di broncodilatatori simpaticomimetici e xantine. L’uso contemporaneo di digossina e beta–bloccanti può occasionalmente indurre grave bradicardia. Gli effetti anti–ipertensivi dei beta–bloccanti possono essere attenuati da agenti antiinfiammatori non steroidei (FANS). L’indometacina può ridurre l’azione antipertensiva dell’acebutololo. La somministrazione contemporanea di antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazine, come anche di altri agenti antiipertensivi può aumentare l’effetto ipotensivo dei beta–bloccanti. Esiste un rischio teorico che la somministrazione contemporanea di inibitori delle monoaminoossidasi (IMAO) e alte dosi di beta–bloccanti, anche se questi sono cardioselettivi, possa produrre ipertensione. Occorre informare l’anestesista della terapia con Sectral prima di un’anestesia generale (vedere paragrafo 4.4). Se il trattamento viene continuato, è necessario porre particolare attenzione all’uso di agenti anestetici che possono provocare depressione miocardica quali etere, ciclopropano e tricloroetilene. È opportuno evitare l’associazione di Sectral con alcaloidi della rauwolfia e suoi derivati di sintesi. La determinazione dei 17–chetosteroidi urinari e dei derivati metossilati delle catecolamine urinarie con le usuali metodiche può evidenziarne, nei pazienti in trattamento con Sectral, valori falsamente elevati. L’uso concomitante di acebutololo e narcotici può causare un aumentata caduta della pressione ematica. L’azione inotropa negativa di acebutololo e narcotici può essere additiva. Un dannoso aumento della pressione ematica è possibile durante la simultanea somministrazione di noradrenalina o adrenalina con acebutololo.
6. Effetti indesiderati
Nella tabella sottostante sono riportate per classi di sistemi e organi e in ordine decrescente di frequenza reazioni avverse associate a acebutololo osservate negli studi clinici controllati in pazienti con ipertensione, angina pectoris o aritmia (1002 pazienti esposti ad acebutololo). Le frequenze degli eventi "anticorpo anti–nucleo" e "sindrome lupus–simile" sono state valutate in 1440 pazienti affetti da ipertensione, angina pectoris o aritmia e che hanno assunto acebutololo in studi clinici in aperto o in doppio cieco condotti negli Stati Uniti. La frequenza delle reazioni avverse descritte di seguito è definita attraverso la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000). Quando la l’esatta frequenza di un evento non è riportata la categoria di frequenza assegnata è "non nota" (ADRs con *). Sono anche elencate reazioni avverse riportate nell’esperienza di post–marketing. Queste reazioni derivano da rapporti spontanei, quindi la frequenza di queste reazione è "non nota" (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Le reazioni avverse più frequenti e gravi dell’acebutololo sono relative al blocco dell’attività beta adrenergica. Le reazioni avverse più frequentemente riportate in clinica sono affaticamento e patologie gastrointestinali. Le reazioni avverse più gravi sono insufficienza cardiaca, blocco atrio–ventricolare e broncospasmo. Come per tutti i beta–bloccanti la brusca interruzione del trattamento può aggravare l’angina pectoris e un’attenzione particolare è richiesta nei pazienti con ischemia cardiaca. (vedi paragrafo 4.4)
Disturbi del sistema immunitario Molto comune Anticorpo anti–nucleo
  Non comune Sindrome lupus simile
Disturbi psichiatrici Comune Depressione, incubi
  Non nota Psicosi, allucinazioni, confusione, perdita di libido*, disturbi del sonno
Patologie del sistema nervoso Molto comune Affaticamento
  Comune Vertigine, cefalea
  Non nota Parestesia*, disturbi del sistema nervoso centrale, catatonia, turbe della memoria
Patologie dell’occhio Comune Indebolimento della vista
  Non nota Secchezza dell’occhio*
Patologie cardiache Non nota Insufficienza cardiaca*, blocco atrio ventricolare di primo grado, intensificazione di un esistente blocco atrio–ventricolare, bradicardia*
  Non comune Sincope, palpitazioni
Patologie vascolari Non nota Claudicatio intermittents, sindrome di Raynaud, cianosi periferiche ed estremità fredde, ipotensione*
  Rara Aritmia
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dispnea
  Non nota Polmonite, infiltrazione polmonare, broncospasmo, peggioramento dell’asma
Patologie gastrointestinali Molto comune Disturbi gastrointestinali
  Comune Nausea, diarrea
  Non nota Vomito*
  Rara Secchezza delle fauci, anoressia, alterazioni della funzionalità epatica (aumento fosfatasi alcalina, iperbilirubinemia, aumento SGOT e SGPT)
Patologie epatobiliari Non nota Aumento degli enzimi epatici, danno epatico principalmente epatocellulare
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Rash, prurito, sudorazione
  Rara Psoriasi, rash psorisiforme, aggravamento della psoriasi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non nota Sindrome da sospensione (vedi paragrafo 4.4)
Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota Porpora trombocitopenica, granulocitopenia
Apparato uro–genitale Rara Impotenza,riduzione della libido
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota Astenia,miastenia,crampi muscolari
Disturbi metabolico/funzionali Rara Ipokaliemia,diabete mellito precipitato o aggravato, iperlipidemia, riduzione HDL, ipoglicemia
Con acebutololo sono stati riportati casi di polmonite (la polmonite rappresenta una complicanza rara ma potenzialmente grave della terapia con beta–bloccanti). La comparsa occasionale di broncospasmo, porpora trombocitopenica, granulocitopenia, rash cutaneo, richiede l’interruzione del trattamento e misure adeguate. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Sectral non deve essere somministrato nelle donne durante il primo trimestre di gravidanza a meno che il medico non lo ritenga indispensabile. In tali casi deve essere utilizzata la dose più bassa possibile. I beta–bloccanti somministrati negli ultimi mesi di gravidanza possono dare luogo a bradicardia, ipoglicemia e complicazioni polmonari o cardiache nel feto/neonato. I beta–bloccanti possono ridurre la perfusione placentare che può causare morte fetale intrauterina e parti prematuri e neonati immaturi. Se il trattamento con Sectral deve essere continuato perché ne sussistono le indicazioni mediche, esso deve essere interrotto non più tardi di 48–72 ore prima di quando è attesa la nascita, perché altrimenti c’è la possibilità di bradicardia, ipotensione, ipoglicemia e depressione respiratoria (asfissia neonatale) nel neonato. Se il trattamento con Sectral non può essere interrotto prima della nascita, il neonato deve essere accuratamente monitorato durante le prime 48–72 ore di vita. Studi sugli animali non hanno dimostrato alcun rischio teratogeno. Allattamento Acebutololo e il suo metabolita attivo sono escreti nel latte materno e i suoi effetti sono stati evidenziati nei neonati di madri trattate allattati al seno. Sectral non deve essere usato durante l’allattamento.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
SECTRAL 400 mg compresse Una compressa contiene: Principio attivo: acebutololo cloridrato 443,4 mg pari ad acebutololo 400 mg. Eccipienti: lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Compresse: amido di mais, povidone, silice colloidale anidra, talco, magnesio stearato, zeina, butile acetoricinoleato, lattosio.
11. Sovradosaggio
a) Sintomi di intossicazione I sintomi di intossicazione da acebutololo dipendono particolarmente dalle condizioni iniziali del cuore. In pazienti con insufficienza cardiaca pronunciata, anche basse dosi possono causare un deterioramento delle condizioni del cuore. Il quadro clinico, che dipende dal grado di intossicazione da acebutololo, è caratterizzato essenzialmente da sintomi cardiovascolari e a carico del sistema nervoso centrale, quali stanchezza, stato di incoscienza, dilatazione delle pupille e occasionalmente convulsioni generalizzate. Possono anche verificarsi ipotensione, bradicardia fino all’asistolia, e disturbi della conduzione (all’ECG ci sono spesso ritmi di fuga sopraventricolari o ventricolari) con possibile insufficienza cardiaca e sintomi generali di shock, come vasocostrizione periferica e broncospasmo. b)  Trattamento delle intossicazioni In caso di sovradosaggio o di una pericolosa caduta della frequenza cardiaca e/o della pressione ematica, il trattamento con acebutololo dev’essere interrotto. In aggiunta alle misure generali (primariamente detossificazione), devono essere osservati e, se necessario, corretti i segni vitali in condizioni di terapia intensiva. In caso di spiccata bradicardia o ipotensione, somministrare senza indugio atropina solfato 1 mg per via endovenosa. Se questa misura si dimostrasse insufficiente deve essere seguita da una lenta iniezione endovenosa di isoprenalina (5mcg al minuto) con un monitoraggio costante fino a quando si verifica una risposta. In casi gravi di auto–avvelenamento con collasso cardiocircolatorio, non rispondente all’ atropina e alle catecolamine, l’iniezione endovenosa di glucagone 10–20mg può produrre un consistente miglioramento. Si può ricorrere alla stimolazione cardiaca nel caso di grave bradicardia. Nel broncospasmo, possono essere somministrati β2–simpaticomimetici per aerosol (in caso di insufficiente effetto anche per via endovenosa), o può essere iniettata teofillina per via endovenosa. In base a come si presenta il paziente va considerato un uso prudente di vasopressori, diazepam, fenitoina, lidocaina, digossina e broncodilatatori. L’acebutololo può essere rimosso dal sangue per emodialisi. Altri sintomi e segni di sovradosaggio comprendono: shock cardiogeno, blocco AV, edema polmonare, ridotto stato di coscienza, ipoglicemia e raramente iperkaliemia. Il trattamento con un pacemaker, in caso di bradicardia resistente alla terapia, e la ventilazione meccanica devono essere presi in considerazione nel caso di intossicazione minacciosa per la vita. Segnalazioni di casi clinici hanno mostrato che l’emoperfusione o l’emodialisi e l’emoperfusione combinate possono ancora avere successo nella fase di rianimazione. Procedure di purificazione ematica extracorporea sono indicate solo dopo dosi potenzialmente letali (più di 6,0 g di acebutololo) o in presenza di sintomi clinici minacciosi per la vita, che non rispondono al trattamento.
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