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Almond moms, chi sono? La Dr.ssa Rostagno spiega come contrastare i comportamenti alimentari disfunzionali

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 10 Aprile, 2024

Una madre fa colazione con i  suoi 3 figli

Il termine "Almond Moms" si riferisce alle madri che sono eccessivamente concentrate sull'alimentazione sana dei propri figli, promuovendo stili di vita caratterizzati da restrizioni alimentari e regimi restrittivi.

Questo fenomeno è diventato popolare su TikTok a seguito di un contenuto virale che ne critica le pratiche: il termine ha origine da un episodio del reality show "The Real Housewives of Beverly Hills", in cui Yolanda Hadid dice alla figlia Gigi di mangiare "un paio di mandorle e di masticarle molto bene", dopo che la top model dichiarava di sentirsi debole "dopo aver consumato solo mezza mandorla quel giorno". 

Le Almond Moms sono uno degli innumerevoli simboli che rappresentano la diet culture, la quale può causare gravi danni sia tra giovani che negli adulti, portando al manifestarsi di disturbi alimentari e una relazione disfunzionale con il cibo.

I video su TikTok con l'hashtag #almondmom evidenziano gli aspetti negativi di questo fenomeno e come i genitori possano contribuire allo sviluppo dei problemi di salute mentale dei loro figli, influenzandoli verso uno standard specifico di forma fisica che può essere dannoso.

Alla luce di questo fenomeno ci siamo chiesti, quindi, come poter aiutare i figli a sviluppare un buon rapporto con il cibo e contrastare i comportamenti alimentari disfunzionali. Ne abbiamo parlato con la Dr.ssa Maria del Carmen Rostagno, Psicologa e esperta in Valutazione e Interventi orientati all’Attaccamento.

Cosa possiamo imparare dal fenomeno delle "almond moms" e come influisce sul modo in cui i genitori affrontano l'alimentazione dei propri figli?

Questo tema invita a riflettere sulle influenze che le nostre abitudini alimentari possono avere sui bambini.

Adottare e promuovere restrizioni alimentari severe può avere conseguenze negative, predisponendo i più giovani a sviluppare un rapporto conflittuale con il cibo e problemi di autopercezione.

È essenziale che i genitori siano consapevoli dell'importanza del proprio ruolo come modelli da seguire, optando per una comunicazione incoraggiante e per la promozione di una dieta varia ed equilibrata.


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Ascoltare attivamente i figli e fornire loro supporto in questioni di alimentazione e immagine corporea contribuisce a costruire la loro autostima e a instaurare un rapporto sano con il cibo.

Pertanto, adottare un approccio alimentare equilibrato e positivo in famiglia è fondamentale per proteggere i giovani dalle pressioni sociali e per aiutarli a coltivare un rapporto sereno e sano con il proprio corpo e con l'alimentazione.

Quali sono i principali fattori che influenzano lo sviluppo del rapporto di un bambino con il cibo?

Il rapporto che un bambino sviluppa con il cibo è profondamente influenzato da una serie di fattori psicologici intrinsecamente legati al contesto familiare e, in particolare, alla relazione con le figure di riferimento primarie.

Al centro di questo processo vi è il modello di attaccamento: un legame sicuro con la madre, caratterizzato da ascolto, comprensione e risposta alle esigenze, favorisce un approccio equilibrato e sano al cibo.

I bambini, infatti, tendono a imitare i comportamenti alimentari osservati in famiglia; pertanto, un ambiente in cui prevalgono abitudini alimentari positive e un atteggiamento equilibrato verso il cibo incoraggia lo sviluppo di simili pattern comportamentali nei più piccoli.

La comunicazione gioca un ruolo cruciale: le famiglie che gestiscono le emozioni in modo aperto e supportivo promuovono un rapporto più sano con l'alimentazione, evitando che il cibo diventi uno strumento per esprimere o reprimere emozioni non affrontate.

Come si possono contrastare i comportamenti alimentari disfunzionali e i disturbi alimentari fin dalla giovane età?

Risulta cruciale adottare un approccio proattivo incentrato sulla promozione di un rapporto sano con il cibo e con il proprio corpo. 

Un ambiente familiare che favorisce la comunicazione aperta e il supporto emotivo è fondamentale.

Parlando apertamente di emozioni, stress e autostima, i genitori possono aiutare i bambini a sviluppare strategie salutari per affrontare le sfide emotive, riducendo la probabilità che si rivolgano al cibo come meccanismo di coping.

Inoltre, stabilire routine alimentari regolari e momenti di condivisione durante i pasti contribuisce a creare un ambiente sicuro e prevedibile che rafforza il rapporto con l'alimentazione.

Come incoraggiare i bambini a sviluppare una relazione positiva con il cibo basata sulla consapevolezza, l'equilibrio alimentare, l'autoregolazione e il piacere di mangiare?

Da questo punto di vista è essenziale promuovere l'educazione alimentare fin da piccoli, presentando il cibo come fonte di nutrimento e piacere.

È importante insegnare loro ad ascoltare i segnali di fame e sazietà del proprio corpo, favorendo l'autoregolazione.

Creare un ambiente sereno ai pasti e condividere questi momenti in famiglia aiuta i bambini ad associare l'alimentazione al piacere sociale. L’esposizione a una varietà di cibi in modo non obbligatorio incoraggia la curiosità e l'autonomia alimentare.

Agire come modelli di ruolo positivi, mostrando un atteggiamento equilibrato verso il cibo e praticando la moderazione, rafforza questi insegnamenti.

Una madre pranza con i suoi 2 figli

Infine, mantenere un dialogo aperto sull'alimentazione permette ai bambini di esplorare le loro emozioni legate al cibo in un contesto di supporto e comprensione.

Questo approccio integrato contribuisce a instaurare fin dall'infanzia un rapporto sano ed equilibrato con l'alimentazione.

Come si può evitare di trasmettere ai bambini una visione distorta del cibo, come ad esempio attraverso il concetto di "cibo buono" e "cibo cattivo"?

È essenziale adottare un linguaggio neutro e promuovere un'alimentazione varia e bilanciata: incoraggiando l'esplorazione di diversi alimenti senza etichette e sottolineando l'importanza dell'equilibrio nutrizionale, i bambini possono imparare a fare scelte alimentari consapevoli.

È importante agire come modelli di ruolo, dimostrando un atteggiamento positivo e non giudicante verso il cibo e discutere apertamente di nutrizione, rispondendo con onestà alle curiosità dei bambini.

Questo approccio aiuta a costruire una relazione sana con l'alimentazione, basata sull'ascolto del proprio corpo e sulla ricerca del benessere, piuttosto che su restrizioni e colpe.

Quali sono i segnali che indicano che un bambino potrebbe avere un rapporto poco sano con il cibo e come affrontare questa situazione?

Possono verificarsi cambiamenti nel comportamento alimentare, come il rifiuto persistente di cibi precedentemente graditi, l'uso del cibo come meccanismo di coping per gestire emozioni negative, eccessiva preoccupazione per il peso o l'aspetto fisico, e alterazioni dell'umore legate ai pasti. 

Alcuni indicatori possono essere:

  • mangiare in segreto;
  • sviluppare abitudini alimentari rigidamente restrittive;
  • mostrare segni di disagio o ansia durante i pasti.

Affrontare questa situazione richiede sensibilità e un approccio basato sulla comprensione. Innanzitutto, è importante creare un ambiente di comunicazione aperta, in cui il bambino si senta a suo agio a esprimere pensieri e preoccupazioni riguardo al cibo e al proprio corpo.

Approcciare il tema con empatia e senza giudizi è fondamentale per comprendere le radici del problema e offrire il supporto necessario.

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Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr.ssa Maria del Carmen Rostagno
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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