Burnout natalizio: ecco perché fingere che vada tutto bene con i figli è un errore

Arianna Bordi | Autrice e divlugatrice su salute femminile, psicologia e salute del cervello
A cura di Arianna Bordi
Autrice e divlugatrice su salute femminile, psicologia e salute del cervello

Data articolo – 22 Dicembre, 2025

Famiglia che si gode bevande calde durante le vacanze di Natale a casa

Le festività natalizie sono spesso dipinte come un idillio di luci e serenità, ma per molti genitori la realtà è fatta di un carico emotivo e organizzativo che sfiora il limite della sopportazione.

Una recente ricerca ha gettato luce su un fenomeno sempre più diffuso: il burnout genitoriale, una condizione di esaurimento cronico che trasforma la gioia delle feste in un pericoloso esercizio di resistenza.

Scopriamo di più.

I dettagli dello studio

Per andare oltre le semplici "fotografie" statiche del problema, Ziwen Teuber, dottoressa dell'Università del Lussemburgo, ha condotto uno studio longitudinale seguendo passo dopo passo la vita di circa 300 genitori nel Regno Unito per 35 giorni consecutivi: attraverso sondaggi quotidiani su smartphone, il team ha monitorato in tempo reale come lo stress natalizio influisca sulla gestione delle emozioni.

"Il Natale è un momento critico", spiega Teuber. "Le routine saltano, le pressioni finanziarie aumentano e i genitori sentono il dovere di 'fabbricare' ricordi felici per i figli, esaurendo proprio quelle energie che servirebbero per recuperare."

Il dato più sorprendente emerso dalla ricerca riguarda la gestione emotiva, perché esiste una relazione unidirezionale e negativa: quando il burnout aumenta, la capacità di essere autentici crolla.

Invece di mostrare stanchezza o frustrazione, i genitori entrano in uno stato di dissonanza: si sforzano di proiettare calma e pazienza (ciò che la società si aspetta sotto l'albero), ma questo "travaglio emotivo" ha un costo altissimo.


Potrebbe interessarti anche:


Sorprendentemente, essere sinceri sui propri sentimenti non basta a fermare il ciclo del burnout una volta innescato: la regolazione emotiva arriva troppo tardi per modificare un'esperienza di esaurimento già profonda.

Una strategia che si rivela un boomerang:

  • per i genitori: sopprimere la stanchezza o fingere entusiasmo accumula ulteriore stress psicologico;
  • per i figli: i bambini perdono l'occasione di imparare che anche le emozioni difficili sono normali e gestibili, ricevendo un modello emotivo poco autentico.

Sebbene i dati non mostrino differenze abissali nel livello di burnout tra padri e madri, occorre evidenziare che emerge una chiara disparità nel carico cognitivo: infatti, sono soprattutto le madri a farsi carico della "regia" natalizia: pianificare i regali, organizzare le cene e gestire la logistica infinita che precede il 25 dicembre.

La dinamica dell'esaurimento

Analizzando il ritmo quotidiano dello stress, lo studio ha individuato due profili distinti:

  • l'inerzia e la variabilità: chi parte già con livelli di burnout elevati vive il Natale in modo paradossale. Da un lato, i cambiamenti d'umore sono più lenti e pesanti da smaltire (inerzia); dall'altro, le fluttuazioni sono molto più intense (variabilità). È come essere su montagne russe dove le discese sono più ripide e le risalite faticose;
  • la stabilità dell'autenticità: al contrario, chi riesce a essere genuino sin dall'inizio tende a mantenere questa coerenza nel tempo, vivendo meno scossoni emotivi e reagendo meglio agli imprevisti delle feste.

undefined

Il vero "ago della bilancia" per il benessere a lungo termine, però, non sono i singoli sbalzi quotidiani, ma la media delle esperienze accumulate; è il peso complessivo di ciò che proviamo in quel mese a determinare se, una volta rimosse le decorazioni, saremo ancora in preda al burnout.

Il paradosso del Natale perfetto: possiamo uscirne?

Come viversi un Natale più sano? Scegliere la scorciatoia, abbassare le aspettative e dare priorità alla presenza reale piuttosto che alla performance.

La ricerca suggerisce che reprimere le emozioni "scomode" (come la disperazione o il desiderio di fuga) può essere una strategia di difesa a breve termine per proteggere i figli, ma rischia di diventare una bomba a orologeria; il "punto di rottura", infatti, è dietro l'angolo e può sfociare in scoppi d'ira o distacco affettivo.

I ricercatori ricordano anche, però, che l'autenticità deve essere bilanciata: mostrare costantemente rabbia o emozioni negative non filtrate può essere dannoso per i bambini.

Il segreto non è "esplodere", ma imparare a comunicare il proprio stato interiore in modo riflessivo e appropriato al contesto.

Fonti:

Communications Psychology - Higher momentary parental burnout predicts lower subsequent emotional expression in parents during the festive season

Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
bimbo fa biscotti natalizi con i nonni
Abitudini sane in famiglia: una protezione quotidiana per la salute emotiva dei bambini

Le abitudini quotidiane in famiglia favoriscono il benessere emotivo dei bambini. Uno studio mostra come relazioni positive e routine sane riducano i problemi comportamentali.