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Come insegnare inglese ai bambini

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 10 Agosto, 2023

Come insegnare inglese ai bambini? Ecco diversi metodi

È possibile insegnare inglese ai bambini piccoli? Quali sono i metodi più efficaci per stimolare l'apprendimento di una lingua straniera? 

Ecco tanti consigli da mettere in pratica.

Come insegnare l'inglese ai bambini in modo facile e divertente

Imparare una lingua straniera è sempre una fonte di grande arricchimento e ciò è tanto più vero quando ad apprenderla sono dei bambini, i quali presentano maggior facilità di comprensione rispetto agli adulti. Ma come insegnare l'inglese ai bambini in modo semplice e divertente?

Un'opzione interessante può essere quella di delegare l'insegnamento della lingua straniera a una figura di riferimento incaricata di occuparsi del bambino, come ad esempio una tata o una baby sitter madrelingua, oppure quella di iscrivere il bimbo ad un corso.

Se invece si desidera fare da sé e occuparsi personalmente di questo aspetto, ci sono diverse attività che è possibile proporre, modulandole a seconda dell'età dei bambini

Ecco quindi qualche consiglio da mettere in pratica:

  • Rendere l'insegnamento dell'inglese divertente. Uno dei metodi più utilizzati per insegnare inglese ai bambini piccoli è quello di sfruttare le canzoni e le filastrocche, le quali permettono anche ai bimbi più piccoli di entrare in contatto con l'inglese in modo ludico.
  • Mostrarsi entusiasti. I bambini assimilano molto guardando i propri genitori e se questi si dimostrano attenti, entusiasti e desiderosi di parlare inglese, è facile che anche i più piccoli si sentano stimolati ad apprendere un nuovo linguaggio.
  • Stabilire una routine. I bambini, si sa, amano le routine. Una buona idea può quindi essere quella di scegliere un giorno della settimana (sempre quello) o un particolare momento della giornata (come ad esempio il bagnetto oppure il viaggio di ritorno in macchina dall'asilo) per utilizzare la lingua inglese. Iniziando da pochi minuti alla volta e poi allungando la sessione sempre di più, il bimbo imparerà ad apprezzare questi momenti one to one con i propri genitori, vedendoli più come un gioco che come un dovere da svolgere.
  • Usare la ripetizione. Non aver paura di ripetere sempre la stessa storia o di leggere sempre lo stesso libro in inglese perché i bambini amano molto la ripetizione. Ascoltare i medesimi suoni giorno dopo giorno, oltre a fissarli nella memoria, li rassicura e crea una specie di rituale molto intimo.
  • Servirsi della tecnologia, scaricando magari qualche applicazione in inglese (utili soprattutto per insegnare inglese ai bambini delle elementari) o guardando un dvd in lingua.
  • Sfruttare i corsi per insegnare inglese ai bambini. Se il bimbo si dimostra molto interessato all'apprendimento della lingua straniera, una buona opzione può essere quella di iscriverlo a un corso di lingua pomeridiano dove, grazie alla presenza di un insegnante di lingua specializzato e ad altri compagni, potrà mettere in pratica ciò che ha imparato e rafforzare le sue competenze linguistiche.
  • Non avere fretta. Non è detto, infatti, che i progressi appaiano evidenti fin da subito, quindi un buon consiglio è quello di non scoraggiarsi e di continuare ad insegnare l'inglese anche se sembra che non sortisca effetto.

Attività da fare in casa per insegnare inglese ai bambini

Una delle attività più consigliate per far approcciare i bimbi a una lingua straniera è quello di utilizzare del materiale cartaceo, come libri e album

Ce ne sono di molto semplici (adatti anche ai più piccoli), fino ai più complessi e, oltre alle storie da leggere, vi sono anche quelle con i disegni da colorare o con piccoli quiz da risolvere. 

Un'altra idea molto facile da mettere in pratica ma di sicuro effetto è quella di associare l'inglese alla musica: ascoltare canzoni in inglese e stimolare i bimbi a cantarle è un ottimo modo per avvicinarli alla cultura anglosassone in modo divertente.

Se i bambini amano guardare la televisione, si possono proporre cartoni animati in lingua, che sono utilissimi per far assimilare la giusta pronuncia della lingua; in alternativa, quando i propri figli saranno più grandi si possono guardare anche film complessi, magari con l'aggiunta di sottotitoli. 

Un consiglio che vale per tutte le attività che prevedono l'insegnamento di una lingua straniera è quello di rendere il momento dell'apprendimento corto e stimolante; è importante tenere presente che i bambini hanno una soglia dell'attenzione molto più ridotta rispetto a quella degli adulti, pertanto è utile prevedere delle sessioni di lingua brevi e concentrate. 

bambini che giocano a carte

Come insegnare inglese ai bambini giocando

Esistono diversi giochi che si possono fare per stimolare l'apprendimento di una lingua straniera:

  • Flashcards. Le flashcard sono immagini che rappresentano una parola in modo visuale. Un esempio di gioco con le flashcard è questo: posizionare cinque- sei flashcard conosciute in vari punti di una stanza, poi chiamare la parola; il bambino dovrà correre e toccare la flashcard corretta;
  • Giochi da tavolo. Utili in particolare per i bambini più grandi, giochi da tavolo in inglese come Scarabeo, Tombola o altri sono un ottimo metodo per rendere più solide le proprie competenze linguistiche e allo stesso tempo trascorrere un pomeriggio all'insegna dell'allegria;
  • Giochi linguistici. Il corrispondente in inglese del gioco dell'"impiccato" che piace molto ai bambini è utilissimo per migliorare la grammatica e l'ortografia;
  • Memory. Questo classico dei giochi da tavolo piace anche ai bimbi più piccoli.
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Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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