Come sopravvivere ai terribili due

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 20 Novembre, 2024

bambina fa i capricci a tavola

Che cosa significa i "terribili due" e perché questa tappa nello sviluppo del bambino viene considerata così critica? Come possono fare i genitori per gestire i capricci di un bimbo di questa età senza drammi eccessivi? Scopriamolo insieme.

Che cosa sono i terribili due?

Con la definizione di "terribili due", o "terrible two", si intende una fase dello sviluppo evolutivo infantile che i bambini attraversano tra i 18 mesi e i 3 anni. A quest'età cominciano infatti a manifestare comportamenti oppositivi, a esprimere la frustrazione attraverso capricci e crisi di pianto, oppure a manifestare rabbia nei confronti delle figure genitoriali.

Si tratta di un periodo che tende a risolversi spontaneamente e che fa parte della naturale evoluzione del bambino, tuttavia, in alcuni casi, può mettere seriamente in difficoltà la mamma e il papà.

Comportamenti tipici dei "terribili due", sono i capricci, i quali possono presentarsi sotto forma di urla e pianti inconsolabili o in tutta una serie di atteggiamenti che i genitori interpretano come una sfida rivolta a loro personalmente dal bimbo. In realtà il bambino non sta mettendo in atto nessuna fantomatica "lotta per il potere", bensì sta attraversando una fase della crescita in cui comincia a delinearsi la sua personalità.

Intorno ai due anni, infatti, i bambini percepiscono di essere individui separati dalla madre e cominciano ad avvertire desideri, pulsioni e preferenze di carattere personale. Tendono quindi a staccarsi progressivamente dalla figura che li accudisce e possono assumere atteggiamenti di sfida.

Spesso il bambino manifesta la sua contrarietà con:

  • capricci;
  • tendenza del bimbo a chiudersi in sé stesso;
  • crisi di pianto improvvise;
  • rifiuto a partecipare ad attività di gioco;
  • comportamenti aggressivi verso gli altri bambini o verso un membro della famiglia (generalmente la vittima designata dalle scenate del bambino è spesso la madre);
  • pianti prolungati;
  • atteggiamenti oppositivi nei confronti degli adulti;
  • urla;
  • morsi;
  • lancio di oggetti;
  • atteggiamenti ribelli e oppositivi;
  • tendenza a dire continuamente "NO" alle proposte dei genitori.

Attraverso il "NO", il bambino struttura la sua identità e segna una distanza netta tra sé stesso e la madre (o la figura con cui trascorre la maggior parte del tempo). È importante che il bimbo possa sperimentare la ricerca della sua identità e possa affermare la sua personalità in un contesto libero, ma protetto.

Questa ricerca dell'autonomia è fondamentale per la definizione della personalità infantile e, sebbene in alcuni casi possa passare attraverso atteggiamenti provocatori e oppositivi, rappresenta una tappa importante, tanto per il piccolo quanto per l'adulto. 

Sta al genitore imparare a gestire i comportamenti, talvolta esasperanti, dei bambini, e ad accompagnare gli stessi in questa ricerca dell'autonomia. È fondamentale che le figure genitoriali consentano al bimbo di esprimersi e gli insegnino a prendere confidenza con le sue emozioni, in modo da aiutarlo a regolarne gli impulsi, con l'obiettivo di arrivare a una loro gestione equilibrata.

Cosa possono fare i genitori?

Quando un bambino entra nella fase dei cosiddetti "terrible two", i genitori si sentono sotto pressione e possono maturare sentimenti di insofferenza nei confronti dei suoi continui capricci.

Gli adulti devono tuttavia tenere presente che gli atteggiamenti oppositivi dei bambini non vengono messi in atto con l'intenzione di ferire o di provocare disagio nell'adulto, ma sono espressione di una ricerca identitaria che va compresa e indirizzata, non repressa.

I genitori hanno il compito di sostenere i piccoli nella strutturazione della loro personalità, di offrire loro regole chiare e comprensibili, ma anche di permettergli una certa libertà di sperimentare

Allo stesso tempo, se ci si rende conto che proprio figlio mal sopporta alcune situazioni o determinati ambienti (come ad esempio luoghi e molto affollati), si potrà evitare di metterlo sotto pressione e si dovranno privilegiare attività che ne stimolino il benessere fisico ed emotivo.

Verso i due anni i bambini hanno un'assoluta necessità di trascorrere del tempo all'aria aperta: meglio quindi passare la giornata al parco giochi piuttosto che trascinare il piccolo in contesti non adatti alla sua età. Un'altra caratteristica significativa dei terribili due, è che i bambini desiderano fortemente diventare autonomi.

Si tratta di conquiste importanti che non vanno limitate, tuttavia è altrettanto fondamentale fornire al piccolo delle regole da seguire (ad esempio per quanto riguarda l'igiene o la sicurezza) a cui non è possibile sottrarsi. Quando capiterà che il bimbo vada incontro a una crisi, i genitori potranno consolarlo con calma, offrire il loro supporto emotivo e spiegare tranquillamente i motivi alla base dello scontro.

Mettersi sullo stesso piano del bambino, prendere l'opposizione come una sfida personale e assumere atteggiamenti nervosi e insofferenti, invece, non farà altro che peggiorare le cose e potrà alimentare comportamenti ancor più oppositivi.


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Consigli pratici per sopravvivere ai "terribili due"

Sono diverse le strategie che i genitori possono adottare in presenza di bambini particolarmente oppositivi. Ecco allora qualche consiglio pratico per imparare a gestire i capricci che, inevitabilmente, segnano questa fase dello sviluppo infantile.

Fornire poche regole, ma chiare e non derogabili

Meglio dare poche regole ma facili da comprendere e, soprattutto, non derogabili. Queste possono riguardare l'igiene personale piuttosto che la sicurezza stradale o i comportamenti da adottare con gli altri bambini, l'importante è che il genitore si assicuri che vengano rispettate.

Offrire delle alternative guidate

Per stimolare l'autonomia del bambino in modo controllato e funzionale anche per il genitore, può essere utile dare al piccolo delle alternative, facendolo scegliere fra massimo due o tre opzioni. Meglio non metterlo di fronte a un'ampia varietà di scelte, ma stimolare la sua ricerca di autonomia entro binari ben definiti.

Parlare delle emozioni che prova il bambino

Aiutare il bambino a indagare la natura delle sue emozioni, verbalizzarle e comprendere le cause dei comportamenti che hanno scatenato il capriccio è fondamentale per il suo benessere. In questo senso può essere utile leggere insieme dei libri per l'infanzia appositamente studiati per imparare a decifrare le emozioni.

Aiutare il bambino a incanalare la rabbia

Se il bambino prova dentro di sé una forte rabbia, o ha molta energia fisica da scaricare, prevedere attività (preferibilmente all'aperto) dove si può sfogare senza rischio di farsi male o di arrecare fastidio agli altri.

Offrire contatto fisico

Anche il bambino più oppositivo e sfidante ha bisogno di percepire accanto a sé i suoi genitori. Offrire del contatto fisico (sotto forma di abbracci o di coccole) è fondamentale per regolare l'equilibrio emotivo dei piccoli. Ciò è ancor più fondamentale quando il bimbo attraversa una crisi di rabbia.

In occasione di capricci e crisi di pianto, la strategia migliore da attuare è quella di tranquillizzare il bambino, cercando di calmarlo. Per farlo è utile parlargli con voce calma e tranquilla, abbracciarlo e offrirgli comprensione. Se l'episodio avviene in pubblico o in presenza di altre persone, portare il bimbo in disparte e lontano dagli altri, abbassarsi alla sua altezza e agire per diminuire la tensione emotiva.

Lasciare spazio per la sperimentazione

È vero che a due anni un bambino non può certamente fare quello che vuole, tuttavia è importante lasciare che possa sperimentare delle zone di autonomia in cui viene lasciato libero di esprimere la sua personalità. 

Sempre mantenendo alcune regole fondamentali e un'attenzione per la sua sicurezza fisica, si possono prevedere delle attività di gioco in cui il bimbo può via via affermare i suoi desideri senza per questo venire ripreso.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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