Bagnetto ai neonati: quando e come farlo

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Dicembre, 2022

Un Focus Sul Bagnetto Ai Neonati

Il bagnetto del neonato è una consuetudine, anche se gli studi affermano che il lavaggio eccessivo toglie tutto l’imprinting microbico del parto all’igiene del bambino. 

Fin dai suoi primi giorni di vita, infatti,  oltre a rinsaldare il rapporto con i genitori, è utile anche a costruire le basi del suo benessere emotivo e relazionale, così come a creare una serie di input e stimolazioni sensoriali (olfattivi e tattili) che contribuiscono allo sviluppo fisiologico e cognitivo del neonato

L’immersione in acqua, inoltre, riporta il neonato al ricordo della sua vita in utero: per questo il bagnetto aiuta il rilassamento del neonato e potrebbe conciliarne il sonno.  

Ma come fare il bagnetto al neonato? Cosa c'è da sapere? 

Scopriamone di più.

Quando fare il primo bagnetto al neonato

Gli esperti suggeriscono di non effettuare alcun bagno fintanto che il cordone ombelicale è ancora presente.

Esso cade, generalmente, tra il quinto e il quattordicesimo giorno di vita: fino ad allora, il bagno andrebbe evitato, perché l’acqua potrebbe impedire al cordone di cicatrizzarsi in modo corretto (e quindi causare infezioni per l’esposizione ai microorganismi presenti in aria e acqua, allungando i tempi di guarigione).

Secondo le evidenze più recenti, anche il primo lavaggio del neonato dovrebbe essere ritardato di 24 ore o, se non è possibile, aspettare almeno 6 ore dalla nascita per effettuare il primo lavaggio: questa pratica apporta numerosi benefici alla salute neonatale

Attenzione: questo non significa che il bambino non debba entrare a contatto con l’acqua in modo assoluto, anzi: è importante curare l’igiene di ogni parte del corpo

L’igiene quotidiano, infatti, deve essere fatto mediante semplici spugnature.

Andranno dunque lavati singolarmente (sotto a un delicato getto d’acqua - doccino - o tramite spugnature):

  • viso;
  • mani;
  • piedi;
  • genitali;
  • zona perianale.

Inoltre, bisogna preferire un detergente oleoso, a pH neutro, inodore e senza la presenza di elementi allergizzanti specifico per la fragile e ancora immatura pelle dei neonati.

Risulta essenziale eseguire l’igiene delle mani prima di effettuare spugnature, cambio pannolino o bagnetto

Ogni quanto fare il bagnetto ai neonati? 

Il momento migliore per fare il bagnetto è quello in cui i genitori riescono a ritagliare un momento di tranquillità da dedicare al neonato.

Il bambino deve essere

  • sveglio; 
  • tranquillo;
  • propenso all’immersione in acqua. 

Il bagnetto può essere eseguito anche dopo la poppata senza comportare nessun rischio neonatale. 

Il momento più indicato per effettuare il bagnetto al bebè è la sera (meglio se prima della pappa, per evitare congestioni o problemi digestivi; se dopo la pappa, attendere almeno due ore dalla poppata), poiché contribuirà anche alla conciliazione del sonno.

Ogni bagnetto, poi, dovrebbe durare non oltre i 10-15 minuti: si potrebbe iniziare con un’immersione di qualche minuto per poi aumentare la permanenza in acqua con i giorni a seguire – sempre ascoltando le esigente del bambino in quel momento. 

La frequenza del bagnetto dovrebbe essere una o due volte a settimana, potrebbe aumentare in base alla stagione (in estate aumentano i bagnetti), o se si utilizza come strategia di rilassamento.

La frequenza del bagnetto è, invece, molto soggettiva; in genere vi sono due linee di pensiero

  1. Tutti i giorni
  2. 2-3 volte la settimana

Dato che la sensibilità dei neonati in merito al momento del bagnetto è molto variabile (alcuni lo vivono come un momento rilassante, altri provano maggiore disagio) è importante anche controllare le reazioni del bebè durante il bagnetto. 

Se questa routine crea stress o tensione, è meglio diradare la frequenza; se, viceversa, essa aiuta il bambino a passare una notte e un riposo sereni, allora il bagnetto può essere effettuato quotidianamente.

Ovviamente, durante il cambio pannolino, la zona perianale e genitale andrà comunque pulita accuratamente con un detergente apposito per evitare irritazioni e infiammazioni.

Vaschetta e temperatura: cosa sapere?

Per cominciare, occorre controllare che la temperatura dell’acqua sia attorno ai 36-37,5°C (quindi più simile possibile alla temperatura basale - fisiologica - che è la stessa anche per i neonati).

Per controllare la temperatura esistono due metodi:

  1. termometro per il bagnetto (più preciso e accurato);
  2. immersione del gomito nell’acqua (aiuta a capire se la temperatura è la stessa del corpo).

Ricordarsi di preparare già un lenzuolino, o un asciugamano, per avvolgere immediatamente il bebè dopo il bagnetto. 

Nelle stagioni invernali, l’asciugamano potrebbe anche essere riscaldato su un termosifone per evitare la dispersione del calore neonatale. 

Anche l’ambiente attorno deve avere una temperatura adeguata: deve essere caldo e confortevole e, soprattutto, distante da possibili correnti d’aria. 

Il bagnetto può essere effettuato:

  • in una vaschetta specifica per neonati: tale dispositivo è realizzato in materiale plastico e liscio e va sistemato su un piano grande e stabile. Meglio optare per una vaschetta anatomica, che segua la sagoma del corpo, onde evitare che il bebè si giri lateralmente o si metta a pancia in giù;
  • nella vasca da bagno di casa: occorre comunque utilizzare una sdraietta da bagno per bebè, specifica e ideata per tale evenienza e, in particolare, ricordarsi di detergere con attenzione prima la vasca, ponendo il bebè il più lontano possibile dal rubinetto.

In entrambi i casi, la quantità d’acqua ideale è di 10-15 cm; è fondamentale tenere il bebè in sicurezza, appoggiando le spalle sull’avambraccio dei genitori per avere più controllo sul neonato

Non lasciare mai il bambino da solo durante il bagnetto, per evitare il rischio di annegamento, di traumi o di inalazione accidentale di acqua.

In ogni caso, per sapere come effettuare il bagnetto è sempre opportuno affidarsi al consulto del pediatra, che potrà darvi ulteriori suggerimenti anche su situazioni comportamentali specifiche del bambino.

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a cura di Letizia Samantha Zeverino
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