Come funziona la termoregolazione del neonato

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Ottobre, 2024

Un neonato che dorme in braccio alla madre

Come funziona il meccanismo di termoregolazione nel neonato e cosa sapere per aiutare un bimbo appena nato a regolare in modo ottimale la sua temperatura corporea? Approfondiamo questo argomento.

In cosa consiste la termoregolazione del neonato?

Con il termine di termoregolazione si fa riferimento al fisiologico processo messo in atto dal corpo umano per mantenere la temperatura corporea all'interno di un certo range di valori.

La termoregolazione è l'insieme  di delicati equilibri tra la produzione e la perdita di calore e consente, sia all'adulto che al neonato, di mantenersi in vita. 

Nei bambini appena nati una corretta termoregolazione è ancor più fondamentale, visto che situazioni di surriscaldamento o, al contrario, di raffreddamento eccessivo, potrebbero impedirgli di mantenere la sua temperatura corporea interna tra i 36,5° e i 37,5°.

Appena venuto al mondo, il neonato si trova ad affrontare un brusco calo di temperatura, passando dal calore dell'utero (che è generalmente più alta di 0,3°- 0,5° gradi più alta rispetto a quella materna) al freddo mondo esterno.

Se nei bambini nati a termine e in buone condizioni di salute, ciò non costituisce un problema, nei neonati prematuri diventa fondamentale preservare il calore interno del bimbo ed evitare in tutti i modi che possa andare incontro all'ipotermia.

Tra i fattori che aiutano la termoregolazione dei neonati appena venuti al mondo vi sono la presenza della vernice caseosa, ovvero di quello strato protettivo che assicura meno dispersione di calore; altrettanto utili sono poi l'allattamento al seno e il contatto pelle- pelle con la madre effettuato nel più breve tempo possibile.


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La produzione di calore da parte di un neonato avviene soprattutto attraverso il meccanismo della "non shivering thermogenesis", che non comprende, come invece accade nell'adulto, la produzione di brividi, ma viene attivata dal sistema nervoso centrale con l'aiuto di specifici termorecettori.

In questo caso la termoregolazione avviene mediante la vasocostrizione periferica e l'inibizione della sudorazione. In condizioni normali, i neonati non vanno incontro a significativi rischi di ipotermia, mentre i bambini nati prematuri devono essere sottoposti rapidamente a cure particolari.

Nei neonati nati prima del termine, infatti, la perdita di calore da parte del corpo avviene quattro volte più velocemente che rispetto all'adulto, inoltre essi presentano basse percentuali di peso corporeo.

Termoregolazione del neonato e i rischi di iper/ipotermia

Una non corretta capacità di termoregolazione nei bambini appena nati può, in alcune circostanze, dare luogo a due situazioni opposte ma ugualmente pericolose: l'ipotermia e l'ipertermia.

Nel primo caso, tipico soprattutto nei nati prematuri, il bimbo produce troppo poco calore (o lo disperde troppo velocemente) e la sua temperatura interna cala, mentre in situazioni di ipertermia, si assiste un aumento eccessivo della temperatura interna.

Riconoscere una condizione di ipertermia è fondamentale per assicurarsi che il bambino stia bene, pertanto è opportuno saper riconoscere i segnali di caldo eccessivo nel bambino.

Fra questi, ad esempio, ci sono:

  • la pelle arrossata e umida, segno che il bambino sta sudando troppo;
  • il respiro accelerato o affannoso;
  • l'irritabilità: il bimbo piange e si lamenta;
  • apatia o letargia;
  • i capelli umidi e sudati.

Un neonato che dorme

Per evitare colpi di calore (e il conseguente rischio di ipertermia), è necessario non coprire troppo il bambino, non esporlo al sole diretto o farlo rimanere troppo a lungo in un ambiente caldo, e non uscire durante le ore più calde durante la stagione estiva. 

La situazione opposta all'ipertermia è la cosiddetta ipotermia, che si verifica quando il bambino ha troppo freddo. Per capire se il neonato ha una temperatura corporea eccessivamente bassa, è utile osservare il suo colorito: se le labbra sono bluastre, il collo e la nuca sono freddi e il bambino piange senza apparente motivo, è molto probabile che abbia freddo.

Al contrario di quanto avviene negli adulti, toccare le mani o i piedi del neonato non sempre restituisce informazioni affidabili, dal momento che il sistema di termoregolazione, non essendo ancora perfettamente sviluppato, può far sembrare le estremità degli arti più fresche di quello che, in realtà, il piccolo avverte.

I consigli per garantire una termoregolazione del neonato ottimale

La termoregolazione dei bambini è un processo fisiologico che si perfeziona da solo col passare delle settimane, tuttavia, aiutare il bimbo a regolare con più facilità la sua temperatura, può essere utile tenere presente questi consigli:

  • vestirlo a strati, così da togliere o aggiungere dei vestiti all'occorrenza;
  • portare sempre con sé un telo di mussola o una leggera trapunta, da usare se dovesse essere necessario per coprirlo;
  • allattare il neonato al seno. L'allattamento al seno promuove il passaggio di anticorpi dal corpo materno a quello del piccolo, e favorisce la naturale termoregolazione; inoltre, il contatto prolungato con il corpo della mamma aiuta a regolare la temperatura del bambino;
  • non vestire eccessivamente il bambino, ma aggiungere un solo strato protettivo rispetto a quanto indosserebbe un adulto;
  • preferire vestiti prodotti in fibre naturali;
  • in estate, non esporre il neonato al sole diretto e utilizzare un cappellino leggero;
  • non collocare il ventilatore o il flusso d'aria fredda direttamente sul neonato;
  • utilizzare supporti come la fascia o il marsupio (da scegliere preferibilmente in tessuti naturali) per trasportare il bambino, aiuta a mantenere ottimale la sua temperatura interna.

Per quanto riguarda i bambini nati prematuri, invece, le precauzioni da adottare per prevenire il rischio di ipotermia sono più stringenti, dal momento che la mancata termoregolazione del corpo può contribuire ad aumentare notevolmente il rischio di complicazioni.

Secondo l'OMS, si può parlare di ipotermia quando la temperatura corporea scende sotto i 36° (in casi di ipotermia grave si arriva fino a 32°). Sempre secondo l'OMS, nei bambini appena nati senza nessuna protezione sulla pelle, già dopo i primi dieci minuti dopo il parto si assiste a una perdita di circa 2°-4° corporei, con il 50% del calore disperso dalla testa.

In alcuni studi effettuati su bambini nati pretermine, si è notato che usando i cappellini per limitare la dispersione di calore dal capo e praticando il contatto pelle-pelle con la madre, si assisteva un generale aumento della temperatura dei bambini, con una conseguente diminuzione di alcuni rischi per la loro salute.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
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