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Icsi: come funziona questa procedura per la fecondazione

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 13 Marzo, 2023

Scopriamo benefici e rischi dell'Icsi

L’ICSI è una delle procedure attualmente disponibili per la fecondazione assistita. Messa a punto negli anni ‘90, costituisce uno dei metodi più utilizzati dalle coppie quando il partner ha problemi di fertilità e viene consigliata, in genere, quando la FIVET non ha dato risultati.

Scopriamo, dunque, cos’è e come funziona l’ICSI, quando vi si fa ricorso, che differenze ci sono con la FIVET e quali rischi e probabilità di successo vi sono.

Cos’è la ICSI?

La tecnica di Iniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi (ICSI, dall'inglese Intracytoplasmic Sperm Injection) è un avanzato metodo di fecondazione assistita, che viene utilizzato quando in una coppia vi è il problema dell’infertilità maschile.

Questa tecnica consiste nell'iniettare un singolo spermatozoo direttamente all'interno dell'ovocita maturo, al fine di favorire la fusione tra i due gameti e l'avvio del processo di sviluppo embrionale.

Cos'è l'Icsi

La procedura ICSI è stata sviluppata per superare alcuni dei problemi associati alla Fertilizzazione in Vitro (FIV), in cui gli spermatozoi vengono semplicemente messi in contatto con gli ovociti in una coltura in vitro.

Se la FIV può essere efficace per le coppie che soffrono di problemi di infertilità femminile (ovvero legati alla produzione di ovociti e/o alla loro maturazione), potrebbe non essere sufficiente per le coppie che hanno problemi di un’alterata funzionalità degli spermatozoi.

In questo senso, l'ICSI rappresenta una soluzione innovativa e altamente specializzata per trattare l’infertilità maschile. La tecnica richiede una serie di passaggi delicati e altamente tecnologici, tra cui:

  • la selezione e la preparazione degli spermatozoi;
  • l’iniezione degli spermatozoi all'interno dell'ovocita;
  • la coltura degli embrioni ottenuti.

Nonostante la sua alta efficacia, la tecnica ICSI può comportare alcuni rischi, tra cui:

  • la possibilità di trasmettere anomalie genetiche;
  • sviluppare malformazioni embrionali;
  • non riuscire ad ottenere una gravidanza.

Tuttavia, i progressi nel campo della diagnosi genetica preimpianto (PGD) e nella selezione degli spermatozoi più sani e robusti stanno contribuendo a migliorare l'affidabilità e la sicurezza dell'ICSI come tecnica di fecondazione assistita.

Fivet o ICSI: come orientarsi?

La scelta tra ICSI e FIVET dipende da molteplici fattori, che devono essere valutati con attenzione dal medico specialista in riproduzione assistita e dalla coppia interessata. 

Come accennato, l'ICSI viene utilizzata quando ci sono problemi di fertilità maschile, come una bassa conta degli spermatozoi o una motilità ridotta. Questo tipo di tecnica permette di selezionare uno spermatozoo sano e iniettarlo direttamente nell'ovocita, aumentando le probabilità di successo della fecondazione.

D'altra parte, la FIVET (Fecondazione In Vitro) viene prediletta quando vi siano problemi di fertilità femminile o quando la coppia non riesce ad avere figli attraverso altre tecniche di riproduzione assistita. In questo caso, gli ovociti vengono prelevati dalla donna e fecondati in laboratorio con gli spermatozoi del partner o di un donatore.

La scelta tra queste due tecniche deve anche tenere conto di:

  • gravità dei problemi di infertilità;
  • dell'età della coppia;
  • delle probabilità di successo di ciascuna tecnica. 

In linea di massima, l'ICSI ha una maggiore probabilità di successo rispetto alla FIVET, poiché salta un passaggio (anziché favorire l’incontro tra ovulo e spermatozoo in vitro, pratica una microiniezione, fecondando direttamente l’ovulo con lo spermatozoo scelto); tuttavia, la FIVET può essere una scelta migliore in caso di problemi di fertilità femminile, poiché permette di prelevare più ovociti e di selezionare quelli di migliore qualità.

Il medico specialista in riproduzione assistita è la persona migliore per aiutare la coppia a valutare le opzioni e a scegliere la tecnica più adatta alle loro esigenze.

ICSI: come funziona

L'ICSI è una tecnica altamente specializzata che richiede un elevato grado di competenza da parte degli operatori coinvolti nel processo di fecondazione assistita. 

Per sottoporsi ad un trattamento di ICSI, sarà chiesto di compilare i moduli per il consenso informato e potrebbe essere richiesto uno screening per le malattie sessualmente trasmissibili (eventualmente richiesto anche al partner). 

Preparazione all'ICSI per il sesso femminile

Si può procedere al prelievo degli ovociti con un ciclo spontaneo, ma più probabilmente verranno prescritti farmaci per stimolare la produzione di ovociti (come accade per la fivet).

Verrà monitorata la risposta ovarica tramite ecografia transvaginale (eventualmente accompagnata da degli esami del sangue per verificare il livello di estradiolo).

Verranno prelevati gli ovociti per via transvaginale (l’operazione può essere eseguita in anestesia locale o totale); raramente si procede per via laparoscopica e, in ogni caso, il tutto vene monitorato con controllo ecografico.

Preparazione all'ICSI per il sesso maschile

La tecnica si basa sulla selezione e preparazione di uno o più spermatozoi di buona qualità, che vengono prelevati dal liquido seminale dell'uomo e sottoposti a un processo di lavaggio e concentrazione.

Il prelievo di spermatozoi avviene in genere tramite masturbazione (se i valori sono ottimali). Se l’uomo soffre di azoospermia il prelievo può essere effettuato attraverso 4 metodiche differenti:

  • TESA. Aspirazione percutanea per via testicolare.
  • PESA. Aspirazione percutanea dall’epididimo.
  • MESA. Aspirazione microchirurgica dall’epididimo.
  • TESE e micro-TESE. Estrazione per via testicolare.

Quando lo sperma è congelato, verrà decongelato e preparato per il trattamento.

Procedimento dell'ICSI

Gli spermatozoi selezionati vengono immobilizzati con l'aiuto di una micropipetta di vetro, e inseriti uno per volta all'interno dell'ovocita maturo attraverso una iniezione intracitoplasmatica di precisione.

Questa operazione viene eseguita utilizzando un microscopio ad alta definizione e un macchinario micromanipolatore, strumenti che consentono di controllare con estrema precisione il movimento e la posizione degli spermatozoi e degli ovociti durante il processo di iniezione.

Dopo l'iniezione, l'ovocita viene coltivato in vitro in una soluzione nutritiva, al fine di promuovere la sua divisione cellulare e lo sviluppo embrionale. Gli embrioni ottenuti vengono quindi selezionati per la qualità e il numero dei loro blastomeri (le cellule che costituiscono l'embrione), e trapiantati nell'utero della donna tramite una procedura di trasferimento embrionale.

Probabilità di successo dell’icsi

Le probabilità di successo dell'ICSI variano in base a diversi fattori, tra cui:

  • l'età della donna;
  • la qualità degli ovociti;
  • la qualità dello sperma utilizzato;
  • la tecnica di coltura degli embrioni utilizzata. 

Ad ogni modo, studi scientifici hanno dimostrato che l'ICSI ha tassi di successo più elevati rispetto ad altre tecniche di fecondazione assistita.

Infatti, per le coppie con problemi di fertilità legati alla bassa motilità o al ridotto numero di spermatozoi presenti nell'eiaculato, l'ICSI aumenta enormemente le probabilità di successo della fecondazione, poiché consente di iniettare direttamente uno spermatozoo sano all'interno dell'ovocita.

Tuttavia, come per tutte le tecniche di fecondazione assistita, anche l'ICSI non garantisce il successo al 100%. Alcuni embrioni potrebbero non sopravvivere durante la coltura in vitro o non essere adatti per il trasferimento nell'utero della donna.

Inoltre, non è sempre possibile prevedere come si svilupperanno gli embrioni una volta fecondati, il che rende difficile garantire un risultato sempre positivo.

In conclusione, sebbene l'ICSI possa offrire speranze a molte coppie che hanno difficoltà a concepire, è importante che le coppie, prima di intraprendere questo percorso, comprendano le probabilità di successo e siano consapevoli delle possibili complicanze e degli eventuali rischi associati a questa tecnica.

La consulenza di un medico esperto in fertilità può aiutare a valutare l'idoneità dell'ICSI per ogni singolo caso e a consigliare le migliori opzioni alle coppie che desiderano diventare genitori.

Rischi dell’ICSI

Come per qualsiasi procedura medica, esistono dei rischi associati all'ICSI, che devono essere considerati.

In primis, può accadere che l’ovocita venga danneggiato dall’introduzione dell’ago (ciò accade nel 5% dei casi, circa)

Inoltre, uno dei principali rischi dell'ICSI è la possibilità di malformazioni congenite nei bambini concepiti con questa tecnica. Ciò è dovuto alla natura artificiale del processo di fecondazione, in cui viene iniettato un singolo spermatozoo direttamente nell'ovocita.

Questo può portare a un aumento del rischio di anomalie genetiche, poiché non viene effettuata la selezione naturale degli spermatozoi più sani e robusti. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che la maggior parte dei bambini concepiti con ICSI non presenta anomalie congenite significative (le anomalie riguardano 8 bambini ogni 1000).

Un altro rischio dell'ICSI è l'aumento del rischio di gravidanza multipla. Poiché il processo di fecondazione viene effettuato in vitro, il numero di embrioni prodotti può essere controllato e monitorato; questo, a sua volta, aumenta il rischio di complicazioni durante la gravidanza e il parto, nonché il rischio di problemi per la salute dei neonati.

Oltre a tutto ciò, possono esservi rischi di:

  • aumentate chances di aborto spontaneo;
  • problemi cardiaci nei nascituri (che necessitano di intervento chirurgico);
  • rischio aumentato di disturbi comportamentali oppure di apprendimento;
  • aumentato rischio di infertilità nei nascituri.

Infine, esiste anche un rischio di reazioni avverse al farmaco utilizzato per la stimolazione ovarica, che è necessaria per l'ICSI.

Il suo utilizzo può includere effetti collaterali come:

  • dolore addominale;
  • nausea;
  • mal di testa.

In casi estremi, possono verificarsi reazioni allergiche gravi che richiedono cure mediche immediate.

I rischi associati a questa procedura devono essere considerati attentamente, prima di decidere se sottoporsi o meno all'ICSI. È importante discutere questi rischi con il proprio medico e valutare scrupolosamente le opzioni disponibili per trovare la soluzione migliore alla propria situazione.

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Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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