Alzheimer: malati a casa in sicurezza con i sensori SmartThings

Dr.ssa Elisabetta Ciccolella Farmacista
Redatto scientificamente da Dr.ssa Elisabetta Ciccolella, Farmacista |
A cura di Andrea Salvadori

Data articolo – 25 Settembre, 2014

L’Alzheimer è la più famosa e diffusa forma di demenza senile e colpisce nel mondo più di 25 milioni di persone. Si tratta di una malattia subdola, progressiva, in cui le persone iniziano a dimenticare le cose poco a poco, fino a perdere autonomia nella gestione della vita quotidiana e delle relazioni. Il malato di Alzheimer diventa spesso difficile da gestire e costretto ad abbandonare la sua casa per evitare situazioni di pericolo, come lasciare una stufa accesa, uscire di casa disorientati o anche solo dimenticarsi di prendere le medicine.

Una nuova soluzione arriva dalla tecnologia smart-casa per offrire un aiuto concreto sia ai pazienti che alle loro famiglie, frutto del rapporto sempre più stretto tra tecnologia e sanità: un sistema di controllo remoto, che permette il monitoraggio del malato a distanza da parte della famiglia.

Sensori e hub wireless

Il sistema, ideato da SmartThings (società acquistata recentemente da Samsung), è costituito da una serie di sensori e dispositivi intelligenti collegati tra loro. Questi sensori vengono collocati in diversi punti della casa in cui vive il malato di Alzheimer e collegati a un hub senza fili. Sono talmente precisi da essere in grado di rivelare il movimento delle chiavi quando l’anziano cerca di uscire di casa, i movimenti in cucina segnalando abitudini alimentari, e se sistemati in camera da letto, riescono anche a determinare i momenti di sonno e di veglia.

Grazie a un’applicazione, questi segnali vengono inviati allo smartphone dei famigliari, che sono quindi in grado di tenere l’anziano sempre sotto controllo, monitorandone tutti i movimenti. L’obiettivo è quello di mantenere il malato nella sua casa il più a lungo possibile in condizioni di sicurezza per il suo benessere e per quello della famiglia.

Tecnologia e cura degli anziani

Il settore della tecnologia per la cura degli anziani è ancora molto giovane, ma si prevede che diventi un vero e proprio business da più di 20 miliardi di dollari entro il 2020, con grandi marche e start-ups sempre in azione. Tra i principali dispositivi, Lively and BeClose offrono sensori per il letto e il bagno, Tempo (che uscirà questo inverno) è un braccialetto che rileva cambiamenti nei movimenti di routine o nell’andatura che potrebbero essere il segnale di un problema psico-fisico, e Grandcare permette di monitorare pressione sanguigna e glucosio.

Lively permette inoltre a famigliari e assistenti sanitari di caricare foto e messaggi per mandarli all’anziano e comunicare con lui.

Nonostante i nuovi dispositivi offrano un grande aiuto, è bene però ricordare l’importanza della prevenzione al fine di arrivare a una diagnosi precoce, che permette al malato di essere ancora parte attiva nella pianificazione del suo futuro e della sua vita quotidiana.

 

 

 

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