icon/back Indietro Esplora per argomento

Apnee notturne? Una nuova normativa pone attenzione sugli effetti del disturbo alla guida

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 11 Aprile, 2016

Una notizia che coglierà i più impreparati, ma che evidenzia l’importanza di una patologia spesso sottovalutata, come le apnee notturne.

Dal 22 dicembre 2015, un nuovo decreto del Ministero dell’infrastrutture e dei trasporti ha vietato la patente di guida a chi soffre disturbi del sonno, come le apnee, appunto.

Il provvedimento prevede che “la patente non deve essere nè rilasciata nè rinnovata a candidati o conducenti affetti da disturbo del sonno causati da apnee ostruttive notturne, che determinano una grave e incoercibile sonnolenza diurna, con accentuata riduzione delle capacità dell’attenzione“.

Lo stesso vale anche per i pazienti colpiti da gravi patologie neurologiche che possono alterare le funzioni cerebrali.

Prevenire è meglio

La decisione è stata valutata attentamente in un’ottica di prevenzione e salute. Centinaia sono gli incidenti stradali causati da colpi di sonno o scarsa attenzione alla guida e legati a queste patologie. Il Ministero dei Trasporti ha il dovere di tutelare i guidatori e sensibilizzare i pazienti a trovare delle valide soluzioni terapeutiche per superare i disturbi.

Per questa ragione, il provvedimento va a modificare il decreto legislativo 59 del 2011, aggiungendo un ulteriore paragrafo H, denominato Malattie neurologiche: “la patente di guida non deve essere né rilasciata né rinnovata a candidati o conducenti colpiti da gravi affezioni neurologiche di grado tale da risultare incompatibili con la sicurezza della guida“.

Come avverano i controlli?

Ovviamente, sarà premura delle commissioni mediche locali eseguire delle visite specialistiche presso le strutture pubbliche. Gli specialisti, valutando ogni caso, potranno “autorizzare la guida in relazione allo stato evolutivo e alle capacità funzionali possedute, previa valutazione della compatibilità della sintomatologia sensitiva sensoriale, motoria e del trofismo muscolare“.

Nel casi di disturbi accertati e in cura, i guidatori dovranno “essere in grado di azionare, in condizioni di sicurezza, i comandi del veicolo della categoria per la quale si richiede il rilascio o il rinnovo di validità della patente“.

In questi casi, la validità della patente di guida non può essere superiore a due anni, così da permettere dei controlli costanti.

Cosa sono le apnee notturne?

Chi soffre di apnee ostruttive nel sonno, note anche con la sigla (OSAS), manifesta ripetuti e frequenti episodi di occlusione delle vie respiratorie superiori durante la notte. Gli episodi possono ripetersi anche 10 o 15 volte per notte, provocando una diminuzione di ossigeno nel sangue, alterazioni della frequenza cardiaca e dei valori di pressione arteriosa sistemica e polmonare. Nel tempo, tali anomalie possono causare l’insorgere di gravi disturbi, come pressione alta o patologie cerebro e cardiovascolari.

Gli effetti diurni delle apnee notturne

Il provvedimento mette in luce gli effetti dei disturbi del sonno, ahimè, a volte trascurati. Dormire male vuol dire vivere male: questa è una certezza.

Tra i segni dell’apnea nel sonno che compaiono al mattino, ci sono:

  • mal di testa;
  • problemi di memoria e di apprendimento;
  • difficoltà di concentrazione;
  • irritabilità;
  • depressione;
  • sbalzi d’umore o alterazioni della personalità;
  • sonnolenza.

Insomma, a prescindere dalla patente di guida, è bene non trascurare il problema e farsi consigliare da uno specialista, che valuterà la presenza del disturbo, la gravità e la soluzione terapeutica migliore per il paziente.

Condividi
Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

Amo scrivere, leggere e parlare. Pazienti.it è più di un lavoro, è l'idea concreta che la salute sia un valore da trasmettere a tutti.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Alessandra Lucivero
Alessandra Lucivero
in Salute

342 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
icon/chat