Aspirina, aspirinetta o cardioaspirina: cosa scegliere?

Tania Catalano | Biologa

Ultimo aggiornamento – 05 Giugno, 2018

aspririna cardioaspirina e aspirinetta: qual è la differenza?

Chi una volta nella vita non ha mai assunto il famoso analgesico noto come aspirina? In commercio, però, potrete anche trovare l’aspirinetta e la cardioaspirina, con lo stesso principio attivo: l’acido acetilsalicilico (ASA). Allora, che differenza c’è tra aspirina, aspirinetta e cardioaspirina? Scopriamolo insieme.

Che cos’è l’aspirina

L’aspirina è uno tra i farmaci FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) più conosciuti e popolari al mondo. Essendo un antinfiammatorio:

  • Risolve gli stati flogistici a livello articolare
  • Riduce l’edema dovuto all’infiammazione
  • Svolge azione antipiretica e analgesica

Inoltre, l’aspirina è un antiaggregante piastrinico (contrasta la formazione di trombi) e quindi svolge azione preventiva nei confronti di infarti ed eventi cardiovascolari. Considerando questa azione – e i potenziali effetti collaterali, soprattutto a livello renale – è però necessario personalizzare il dosaggio e la posologia dell’aspirina. Per questo motivo, esistono diverse formulazioni del prodotto, in funzione dell’indicazione terapeutica richiesta.

Aspirina, Cardioaspirina, Aspirinetta: quali sono le differenze

Aspirina, cardioaspirina, aspirinetta: il principio attivo è sempre l’acido acetilsalicilico, ma cambia il dosaggio e la formulazione.
Solitamente, infatti, l’aspirina per via orale ha un dosaggio di 500mg. L’aspirinetta e la cardioaspirina contengono, invece, 100 mg di acido acetilsalicilico.

Inoltre, nella cardioaspinina il farmaco è in associazione con un rivestimento gastro protettivo per limitare eventuali sanguinamenti dello stomaco e ulcere. Tuttavia, ai pazienti costretti ad assumere il farmaco a vita vengono spesso prescritti protettori gastrici, ovvero farmaci inibitori della pompa protonica da assumere a cicli, al fine di prevenire lesioni all’apparato digerente.

Insomma, c’è differenza fra aspirina, aspirinetta, e cardioaspirina? Sì, ma non nel principio attivo, che è sempre l’acido acetilsalicilico. Semmai a fare la differenza è l’eventuale associazione con farmaci gastroprotettori: non è un caso che l’aspirina venga prescritta – generalmente – per il trattamento di eventi acuti, mentre aspirinetta e cardioaspirina siano maggiormente indicati per la cura di condizione croniche o che si protraggono nel tempo.

Dunque, ricapitolando. L’aspirina si trova sotto forma di compresse, bustine e fiale. Reperibile a dosaggi da 500 mg fino ad un grammo, viene impiegata oltre che per la prevenzione del rischio cardiovascolare, anche come analgesico, specialmente in associazione con altri farmaci o direttamente in flebo. L’acido acetilsalicilico viene dunque utilizzato per contrastare l’azione di eventuali trombi, e dunque nei trattamenti d’urgenza come farmaco capace di evitare l’aggregazione piastrinica.

Attenzione, però. Proprio per queste proprietà, durante il ciclo mestruale è consigliabile evitare l’assunzione di aspirina, per evitare un flusso mestruale copioso causato dall’assunzione del principio attivo.

Aspirina: intolleranze ed effetti collaterali

Esattamente come tutti gli altri farmaci, anche l’aspirina (così come le sue varianti) può non essere tollerata da alcuni pazienti che possono sviluppare un’allergia. Il rischio, nei casi più gravi, è lo shock anafilattico.

Oltre, all’allergia, è necessario considerare tutti gli effetti collaterali dell’aspirina, prima di assumere il farmaco. Così come per tutti gli altri FANS, l’assunzione di acido acetilsalicilico è spesso causa di numerosi effetti indesiderati a carico di:

  • Apparato gastrointestinale, essendo l’ASA irritativa della mucosa gastrica può determinare bruciore, gastralgie, nausea e vomito, ulcere
  • Sangue, emorragie
  • Apparato urinario, con danno renale
  • Cute, con rash, dermatiti e reazioni bollose nei casi più gravi
  • Sistema sensoriale, con calo dell’udito e disturbi visivi
  • Metabolismo glucidico
  • Sistema nervoso centrale con cefalea, insonnia, sonnolenza, confusione e tremori
  • Apparato cardiovascolare, con rischio di eventi ischemici

Insomma, sì all’aspirina, all’aspirinetta e alla cardioaspirina. Ma attenzione alle dosi, alle formulazione e, soprattutto, agli effetti collaterali!

Tania Catalano | Biologa
Scritto da Tania Catalano | Biologa

Sono laureata in Scienze Biologiche e sto per conseguire la laurea Magistrale in Biologia Sanitaria e Cellulare Molecolare. Nei lavori di stage presso diversi laboratori di analisi biochimico cliniche ho approfondito la diagnostica clinica e immunologica. Mi occupo di giornalismo medico scientifico e approfondisco spesso la relazione tra nutrizione e patologie cronico-degenerative.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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