Lo sport aiuta l’integrazione. L’attività fisica, infatti, si rivolge a tutti senza classificazioni, parla un linguaggio universale, favorisce e divulga valori basilari per l’integrazione, quali la parità, la meritocrazia, la disciplina, il rispetto di se stessi e degli altri, l’impegno e la parità.
In questa chiave, l’attività fisica assume un ruolo fondamentale nello sviluppo della crescita psicofisica dei bambini e degli adolescenti, oltre che uno strumento d’integrazione tra sessi, etnie, confessioni e culture diverse. Lo sport, inoltre, aiuta l’inclusione anche di individui più fragili e deboli, come disabili e pazienti cronici.
Allo scopo d’individuare quali benefici l’attività fisica implica per le persone disabili o pazienti cronici, il professor Francesco Maria Manozzi, medico delle Federazioni Sportive Nazionali CONI e CIP e docente universitario nella materia specifica, propone un vademecum che possa esser d’aiuto a pediatri, medici e genitori, al fine di individuare l’attività fisica più adatta in base alle caratteristiche individuali del giovane e al tipo di patologia e/o disabilità.
Sindrome di down e sport
La sindrome di down è la causa di un ritardo mentale di differenti entità. Una manifestazione clinica della malattia è l’aumento di peso di cui soffre la maggior parte dei bambini e dei ragazzi affetti dalla patologia.
L’esercizio fisico insieme a una corretta ed equilibrata alimentazione, aiuta a controllare il peso, a rafforzare la muscolatura e a correggere la postura. Tutto questo contribuisce a proteggere le articolazioni in caso di debolezza, problema che si presenta di frequente nelle persone affette dalla sindrome.
Tra gli sport consigliati, la ginnastica, che garantisce un esercizio completo e conforme su tutta la muscolatura corporea e migliora l’agilità e la sveltezza; il nuoto, infatti in acqua la forza di gravità diminuisce e diventa più semplice modificare e perfezionare alcune posizioni erronee; la pallavolo che accresce la velocità e la potenza muscolare, oltre a essere uno sport di squadra che consente una buona integrazione.
Va ricordato che prima di praticare qualunque attività fisico motoria i bambini con sindrome di Down, oltre alla necessaria visita medico sportiva, dovranno effettuare una radiografia del rachide cervicale e un approfondimento ecocardiografico. Per quanti di loro vorranno affrontare la pratica agonistica va, inoltre, eseguito un test intellettivo (QI) che dovrà risultare superiore a settanta.
Disabilità e sport in acqua
Per quanto riguarda i disabili fisici, per una corretta riabilitazione motoria si consiglia: l’atletica, tiro con l’arco, scherma, tennis e tennis da tavolo, basket e nuoto. Il nuoto in particolare è estremamente consigliato come sistema riabilitativo, infatti l’acqua rimpiazza i sostegni utili per svolgere le attività quotidiane e permette al fisico di non affaticarsi troppo. Inoltre, l’acqua è un ambiente molto rilassante per cui sia la mente che il corpo traggono beneficio.
Asma e sport
Le persone asmatiche, al contrario del credere comune, devono svolgere attività sportiva, ovviamente importante che svolgano sport in ambienti idonei alle problematiche respiratorie, quindi spazi non inquinati e con basso indice di polveri, acari e muffa. Adatti in questo senso gli ambienti “umidi” e quindi preferibili gli sport in acqua quali nuoto, pallanuoto, sincro ed anche subacquea.
Inoltre, l’attività sportiva migliora le condizioni cardiorespiratorie, aumenta il tono muscolare, nonché diminuisce i livelli di ansia stimolati dalla patologia. Assolutamente da evitare gli sport estremi, che aumentano il livello di stress e nervosismo e inoltre può essere difficile prestare soccorso.
Diabete e sport
Un esercizio fisico costante è ampiamente consigliato ai pazienti diabetici. Infatti, il movimento comporta un aumento dell’effetto ipoglicemizzante dell’insulina; inoltre, lo sport anche per i malati cronici può rappresentare un ottimo momento d’integrazione, un’ottimizzazione dell’autostima e una diminuzione dello stress psicologico determinato dalla malattia stessa. Il paziente diabetico può esercitare qualsiasi attività fisica, a patto che sia seguito e controllato dal medico curante.
L’importanza del medico dello sport
Nella scelta dello sport è vincolante il ruolo del medico specialista in medicina dello sport, che deve valutare la situazione e decidere se consigliare al paziente l’attività.
Il medico, dopo un’attenta valutazione, farà la prescrizione con la quale il paziente potrà accedere all’attività sportiva prescelta. Infatti, la pratica sportiva va proporzionata al singolo individuo in dosi corrette come un trattamento (sport terapia) e come tale se è sotto dosato non produce beneficio, ma se sovra dosato può comportare anche dei rischi per la salute.